Santa Maria Assunta a Positano: fede, energia e gioia

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Santa Maria Assunta a Positano: fede, energia e gioia. In quest’ultimo lembo di terra, spartiacque tra le province di Salerno e Napoli, avamposto della Divina, il culto per la Madonna venuta dal mare è molto sentito. La tradizione racconta del suo arrivo da un paese dell’Oriente a bordo di un veliero bloccato al largo di Positano da una bonaccia, quando ad un tratto i marinai udirono una voce proveniente dal prezioso carico: “ Posa, Posa ”, che interpretarono come la volontà della Madonna di essere lasciata su questo lido.

Da questo leggendario episodio alcuni fanno derivare anche l’etimo Positano che è, in realtà, ben più antico. In occasione del ferragosto, solennità dell’Assunzione di Maria, si celebra la sua tanto attesa festa con la processione della settecentesca statua per le vie del paese e presso il lido del mare richiamando numerosi devoti ma anche turisti da ogni parte del mondo. Per una festa di fede che diventa occasione di incontro per migliaia e miglia di persone di ogni età.

La vita pastorale della comunità religiosa della parrocchia Santa Maria Assunta, guidata dal parroco don Danilo Mansi , è scandita dalle attività legate alla formazione innanzitutto dei catechisti e dei bambini e dei ragazzi in preparazione ai Sacramenti, a percorsi associativi come il gruppo dei Ragazzi Missionari guidato dalle suore Missionarie Serve del Divino Spirito e l’Azione Cattolica Ragazzi con la preparazione di un notiziario online “#seguilanotizia”, il gruppo ministranti impegnato nel servizio liturgico.

Un segnale di ripresa e di speranza sarà il “CreGrest” che è in programma dal 26 luglio al 1° agosto in collaborazione con il servizio di pastorale giovanile dell’Arcidiocesi di Amalfi e Cava, una settimana che è interamente dedicata all’animazione dal titolo “Hurrà, un’esclamazione di gioia, di entusiasmo ed energia”.

«Il “CreGrest” – dice il parroco, don Danilo Mansi – è un’immagine vitale di ciò che può e vuole essere la Chiesa, la comunità, quando la pace e la gioia abitano il suo tempo e la sua storia, quando si compie la promessa di Dio. E che cosa vuole essere il CreGrest, in fondo, se non questa esperienza promettente di un incontro tra le generazioni, di un dialogo tra grandi e piccoli, di accoglienza per tutti».

Il parroco di Santa Maria Assunta, la chiesa madre a Positano che affaccia sul mare, si rifà all’ultima enciclica “Fratelli tutti” di Papa Francesco che invita a contemplare l’icona illuminante del buon samaritano che ha accompagnati durante questo nuovo anno pastorale, un vero programma di vita, la bussola che ci consente di orientarci in questo tempo storico segnato da nuove ferite a causa della pandemia.

«Come il buon samaritano – dice don DaniloMansi – anche noi camminiamo nella fede. Scendiamo da Gerusalemme, luogo privilegiato per incontrare il Signore, a Gerico che rappresenta le periferia geografiche ed esistenziali dove, invece, incontriamo i nostri fratelli feriti “ai margini della vita».

E richiamandosi alla parabola del buon samaritano ecco che il parroco, don Danilo Mansi, ama aggiungere: «Una volta incamminati, ci scontriamo, immancabilmente, con l’uomo ferito. Oggi, e sempre di più, ci sono persone ferite. Ogni giorno ci troviamo davanti alla scelta di essere buoni samaritani oppure di essere viandanti indifferenti che passano a distanza. E se estendiamo lo sguardo alla totalità della nostra storia e al mondo nel suo insieme, tutti siamo o siamo stati come questi personaggi: tutti abbiamo qualcosa dell’uomo ferito, qualcosa dei briganti, qualcosa di quelli che passano a distanza e qualcosa del buon samaritano ».

Fonte La Città di Salerno

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