Celebrando 190 anni di Storia e Raffinatezza: Intervista con Donna Lidia Fiorentino dell’Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento

Quest’anno, l’Hotel Excelsior Vittoria festeggia un traguardo straordinario: 190 anni di eleganza e ospitalità che hanno reso questa struttura un’icona nella splendida cornice della Costiera Sorrentina-Amalfitana. In occasione di questa celebrazione storica, abbiamo avuto il privilegio di intervistare Donna Lidia Fiorentino, una delle custodi della tradizione e della storia di questo prestigioso hotel.

“L’Hotel Vittoria festeggia 190 anni dalla sua nascita, e ciò ci gratifica tantissimo,” esordisce Donna Lidia con un sorriso di orgoglio nei suoi occhi. “Questa celebrazione è speciale perché gran parte di questi secoli sono passati tra le nostre mani, o meglio, gli ultimi decenni sono stati per noi un’esperienza indimenticabile.”

Quando chiediamo a Donna Lidia di condividere con noi gli anni più significativi della sua esperienza presso l’Excelsior Vittoria, lei riflette e si apre con grande sincerità. “Non vogliamo solo conoscere le cose belle,” continua, “ci interessa sapere dei momenti di indecisione, delle sfide e delle sofferenze. È una bella domanda perché racchiude tutti gli anni che ho vissuto qui.”

Con grande franchezza, Donna Lidia ci racconta dei tempi difficili, come quando nel ’82 si trasferì con la sua famiglia da Napoli a Sorrento. La loro vita era stata radicata nel cuore di Napoli, ma per amore della madre e per la scuola dei figli, decisero di trasferirsi. La ricostruzione dell’albergo fu un’impresa ardua: una prima villetta di tufo cedette sotto il peso del cemento nel terremoto dell’80, costringendoli a ricostruire da zero.

“Abbiamo dovuto rimboccarci le maniche,” ricorda con determinazione, “ma in breve tempo, l’albergo è rinato. Ci sono voluti solo 5 anni e abbiamo rinnovato ogni angolo. L’ultima opera, dedicata all’archeologia, è stata una particolare sfida. Avevamo bisogno di recuperare la sua antica bellezza, e questo ci ha condotti a una collaborazione speciale con gli archeologi.”

L’entusiasmo di Donna Lidia cresce mentre ci racconta delle scoperte archeologiche nel parco dell’hotel. La riapertura del museo è attesa con trepidazione, in quanto rivelera reperti straordinari provenienti dall’Excelsior Vittoria. Il parco stesso è stato trasformato in un giardino all’italiana, dove i resti antichi si fondono armoniosamente con la bellezza circostante.

“È stato un lavoro incredibile,” sottolinea Donna Lidia, “ma siamo stati guidati da persone eccezionali. Per me e per Luca, mio figlio, è stata un’avventura nuova. Non solo abbiamo aperto di nuovo l’albergo, ma l’abbiamo reinventato, conservando il fascino storico.”

Infine, Donna Lidia accoglie  la gratitudine a nome della popolazione sorrentina e degli amanti dell’archeologia per l’importante contributo dell’Excelsior Vittoria alla conservazione del patrimonio culturale. Con un sorriso e un gesto di gratitudine, ci saluta.

L’intervista con Donna Lidia Fiorentino è stata un viaggio affascinante nel cuore di un’istituzione storica che ha saputo trasformare sfide in opportunità, e che continua a rappresentare un punto di riferimento nella ricca storia di Sorrento e della Costiera Amalfitana.

Generico maggio 2024
la restaurata Suite Caruso Exelsior Vittoria

dal volume Locali storici di Sorrento di Antonino Cuomo

Un altro degli alberghi “storici” di Sorrento (forse quello che ha mantenuto più alta la fama in questi ultimi cinquantanni) è l’Excelsior Vittoria, che unisce la centralità (ha l’entrata della piazza Tasso) con la panoramicità sull’intero golfo partenopeo, dalle terrazze dei suoi saloni e delle camere sul mare, attraverso un viale d’incanto fra il verde degli agrumi.

Eppure l’inizio dell’attività ricettiva di questo complesso non fu sul mare e fu legato al nome della proprietaria: Rispoli. Siamo oltre 150 anni fa, quando fu aperto l’Albergo Rispoli, nell’antica piazza fuori delle mura di Sorrento (non dimentichiamoci che a quell’epoca esisteva ancora la “Porta del Piano” con la statua di S. Antonino sull’arco). Era una pensione modesta ove, però, erano alloggiati ospiti illustri che all’epoca includevano Sorrento nel Grand Tour.

Con il matrimonio della signora Rispoli con Raffaele Fiorentino proprietario della locanda “Fiorentino” a via Pietà (all’epoca non esisteva ancora l’attuale Corso Italia, aperto nel 1865) iniziò il cammino di quello che doveva divenire il Grand Hotel Excelsior Vittoria.

Fu acquistato l’intero aranceto dal vecchio albergo  al costone sulla Marina Piccola e fu iniziata la costmzio, ne di quelli che sono gli attuali padiglioni: prima quello sul lato occidentale che fu denominato “Vittoria”, poi quello sul lato orientale chiamato “Rivale” (1884) ed infine la parte centrale fra le due costruzioni (all’inizio di questo secolo), quasi chalet svizzero denominata “Favorita” (si dice per esaudire il desiderio di un lord inglese, che amava svernare a Sorrento). Solo nel 1924 l’azienda alberghiera fu accresciuta con l’acquisto di “villa Caporiva”, divenuta dopo la seconda guerra mondiale, una vera e propria zona di espansione dell’albergo.

In una rivista specializzata l’intero complesso è descritto come “un agglomerato capriccioso e affascinante di edifici concepiti nel corso del tempo in un giardino d’aranci sull’alto costone di tufo a picco sul mare di Sorrento ”, che, all’interno, si presenta con raffinatezza e gusto, con un affascinante giardino d’inverno dai colori turchini, decorato con grillages di legno, ceste di fiori e palmette con arredi liberty, decorazioni ed affreschi eseguiti da autentici artisti e con una terrazza, a picco sul mare, delimitata da colonne di tufo grigio.

Il nome fu cambiato da “Rispoli” a “Vittoria” verso la fine del secolo XIX e solo negli anni venti di questo secolo fu aggiunto l’aggettivo “Excelsior”.

Il cambio del nome avvenne in omaggio alla grande regina dell’impero inglese, nel suo massimo fulgore (non siamo d’accordo con chi ritiene che, invece, “Vittoria” derivasse dall’assidua presenza e predilezione della regina Vittoria di Svezia, evento di epoca posteriore). L’appellativo “Excelsior” fu aggiunto per adesione del proprietario  Onorato Fiorentino (nonno degli attuali alla proposta dell’allora proprietario della Eitena degli alberghi Excelsior (oggi CIGA) per evitare che altri complessi non all’altezza della fama potessero, a Sorrento, usurpare tale nome.

Come tutti gli alberghi sorrentini dell’epoca, anche l’hotel Vittoria ospitò personaggi del mondo della politica, della cultura e dell’arte.

Non siamo in grado di affermare chi fosse il primo a dare lustro a questo antico albergo sorrentino, ma possiamo affermare che l’elenco che andiamo a fare è approssimativo per difetto.

Nel 1858 ritornò a Sorrento Luigi II di Baviera con Massimiliano d’Asburgo (il futuro imperatore del Messi- co), ma già nel 1817 lord Byron (negli ultimi anni di vita preferì l’Italia, iniziando a Ferrara a scrivere “Lamenti del Tasso”) venne a Sorrento per completare la sua opera sul poeta epico, scrivendo i famosi versi:

“Più non andremo vagando così tardi nella notte anche se meno amore non ha il cuore e come prima brilla la luna”.

In questo albergo alloggiarono la Regina ed i principi di Svezia, la Granduchessa Caterina di Russia ed il Principe di Galles (1874) e nel 1876, Riccardo Wagner completò il Parsifal (dopo di aver trovato ispirazione a Ravello per il “giardino di Kingsor”) ricevendo ospite, nella serata del 27 Ottobre, Friedrich Nietzsche che con alcuni amici era giunto il giorno prima a Villa Attanasio   (restituendogli la visita, alcuni giorni dopo, durante la quale avvenne il famoso alterco, dopo il quale i due grandi troncarono ogni rapporto).

I rappresentanti della monarchia italiana non resistettero al fascino dell’Hotel Vittoria: Margherita di Savoia e, sua cognata, Maria Pia di Portogallo (24 Giugno 1883), Re Vittorio Emanuele II con il Principe Umberto. E altri principi e regnanti: il Viceré d’Egitto (1886), Re Oscar di Svezia (Aprile 1888), D. Carlos di Spagna e l’Imperatrice d’Austria (Novembre 1889) e quest ultima vi ritornava nel 1890 e nel 1892 e 1894 con la G.D. Stefania e la Principessa di Galles. Il secolo XX iniziò con la P.ssa Elena d’Aosta (1905), continuando con la regina Vittoria di Svezia (sul finire degli anni 20) la P.ssa Cristina di Spagna, la P.ssa Margareth d’Inghilterra (nel 1949).

E passando ai rappresentanti del mondo artistico-cul- turale, ricordiamo il soggiorno di G. Verdi, di Marconi (1916), del gen. Mr. Clark (dopo lo sbarco alleato a Salerno nel 1943 l’albergo fu requisito come “rest-camp” per gli ufficiali USA in Italia), Ronald Reagan (quando era attore), J.D. Rockfeller Jr, Totò. Eduardo De Filippo, Jack Lemmon, Sophia Loren e tanti altri attori ed artisti.

Per un lungo soggiorno scelsero l’Hotel Excelsior Vittoria Enrico Caruso (1920-21) e Antonio Cardarelli (per il quale nel 1954 fu anche affissa una lapide marmorea all’ingresso dell’albergo).

Forse la permanenza di Caruso (dal dicembre 1920 al giugno 1921, fino a poche ore prima della sua morte) è il motivo attuale di maggior richiamo, anche perché la suite del grande tenore è rimasta ancora intatta e ricca  degli elementi preferiti dairillustre ospite. Ed a proposito di questo soggiorno numerosi sono gli episodi che si raccontano. Ne citiamo uno: essendo giunta una richiesta da New York sulle condizioni di Caruso, il tenore rispose emettendo un acuto che fece tintinnare i cristalli dei lampadari.

Ed il ricordo di Caruso ha attirato a Sorrento all’Hotel Vittoria Lucio Dalla (che qui ha scritto una canzone di gran successo intitolata proprio “Caruso”) e Luciano Pavarotti (da molti considerato un degno erede del più grande tenore del mondo).

La bellezza ed il fascino di questo albergo, da quattro generazioni gestito dai Fiorentino, con grande professionalità e nella fede di voler continuare in una tradizione che è anche uno dei fiori alTocchiello di Sorrento, hanno ispirato quanti hanno potuto goderli: nel libro dei clienti, alla pagina dell* 11 aprile 1848 (eravamo ancora all’albergo Rispoli) leggiamo (ad iniziativa di Don Francisco Mar- tines de la Rosa) “aver tenido mucho gusto en visitar Sor- riento, cuja posicion es magnifica y recuerda mucho las limonares de la tan bien hermosa Andalucian (aver avuto molto godimento nel visitare Sorrento, la cui posizione è magnifica e ricorda molto i limoneti della tanto famosa e bella Andalusia); nella rivista Weekend (9 Giugno 1986), Giuliana Gargiulo ha scritto: “L’oasi del silenzio, il luogo eletto dove trattenersi a parlare con gli amici o anche soltanto a contemplare il panorama, è l’ampia terrazza protesa e sospesa tra cielo e mare, delimitata dalla balaustra a colonne di tufo e pietra lavica, i materiali tipici della costiera, sulla quale poggiano eleganti busti marmorei del secolo scorso ”.

 

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