Antonio Russo , l’ultima morte del lavoro a Napoli nella metropolitana. Vedovo, alla soglia della pensione. Aveva 4 figlie foto

Antonio Russo , l’ultima morte del lavoro a Napoli nella metropolitana. Vedovo, alla soglia della pensione. Aveva 4 figlie. Un incidente nel sottosuolo, all’imbocco della galleria di Poggioreale che dovrà chiudere l’anello della linea 1. Un destino incredibile per la vittima: avrebbe raggiunto l’agognata pensione tra soli quattro mesi. Sono passate le 14 quando l’operaio Antonio Russo, 63 anni, originario di Giugliano, dal cantiere della Sinergo in viale Fulco Ruffo di Calabria – la strada che conduce all’aeroporto di Capodichino – si cala sottoterra e sale sul carrello che dovrà raggiungere la “talpa” che sta scavando il tunnel della metro a Poggioreale. Insieme a lui i compagni di lavoro Salvatore Agliottone, 59 anni e Michele Pannone, 54 anni. Un’operazione ordinaria, peraltro con una squadra che ha elementi di grande esperienza e specializzazione, con anni e anni di lavoro alle spalle. Nessuna avvisaglia in precedenza. Ma il trenino non arriverà a destinazione: i freni non funzionano, il vagone deraglia e si schianta contro la parete del tunnel prima e poi contro la “talpa”. L’impatto è terribile e ad alta velocità. Agliottone e Pannone riescono a lanciarsi dal vagoncino e a salvarsi, anche se resteranno feriti, Russo non ce la fa. Non ci resta che piangere questa ennesima morte sul lavoro, far aprire un’inchiesta, l’ennesima, ed esprimere il nostro cordoglio alla famiglia.

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