Incidente Amalfi, spunta una nuova ipotesi: possibile guasto ai comandi

Incidente Amalfi, spunta una nuova ipotesi: possibile guasto ai comandi
La Capitaneria di Porto di Salerno impiegherà un insieme di strumentazioni fornite dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per tracciare, attraverso rilevazioni tecniche, le rotte del veliero Tortuga e del gozzo, un Aprea Mare, al momento dell’incidente. Tuttavia, cruciale saranno i dettagli acquisiti dai prossimi rilievi sul relitto della piccola imbarcazione, sulla quale viaggiava Adrienne Vaughan, la 45enne newyorkese deceduta, insieme al marito e ai loro due bambini di 12 ed otto anni. A riportare la notizia è “Il Mattino”.

L’obiettivo primario è comprendere se il gozzo guidato da Elio Persico (indagato per omicidio colposo e naufragio colposo, assistito dall’avvocato Liberato Mazzola) possa aver avuto un problema tecnico che abbia causato il blocco dei comandi di guida. Questo perché la dinamica dell’incidente, che secondo il procuratore capo di Salerno Giuseppe Borrelli “è ben chiara”, suggerisce la possibilità di un blocco ai comandi o una disattenzione da parte dello skipper, poiché l’impatto è avvenuto a prua. Le regole del mare, per quanto complesse, sono abbastanza chiare in questo caso: quando due imbarcazioni viaggiano su rotte parallele, nella stessa direzione, la barca più veloce deve manovrare di poppa rispetto a quella più lenta, indipendentemente dalla posizione a destra o sinistra.

I primi rilievi effettuati dalla guardia costiera indicano che il gozzo viaggiava a una velocità di oltre 20 nodi, mentre il Tortuga a nove nodi, risultando la barca più veloce tra le due.

Il lavoro tecnico sarà affidato a sofisticati strumenti che interagiscono tra loro per tracciare rotte e velocità, e tali dati saranno analizzati da un team di periti nominati dalla procura e dalla difesa di Persico. I dati forniti dal sistema AIS, che trasmette in tempo reale informazioni sulle unità attraverso frequenze VHF, saranno particolarmente importanti. L’AIS traccia i bersagli in modo diverso dal radar, fornendo informazioni come posizione, velocità rispetto al fondale marino, rotta e direzione, senza alcun filtro, direttamente sullo schermo del Chartplotter. Questi dati saranno confrontati con quelli provenienti dai sistemi satellitari e altri strumenti a disposizione della guardia costiera.

Ciò che è da determinare, e potrebbe emergere dai filmati girati dagli ospiti del Tortuga e dalle loro testimonianze (circa 70 persone sono state ascoltate dalla procura di Salerno), è il tempo in cui Adrienne è stata in acqua dopo l’incidente. Probabilmente sono stati pochi secondi. Adrienne si trovava a prua del gozzo a prendere il sole quando, nell’impatto, è stata gettata in mare insieme alla figlia. In alcuni filmati, è stata ripresa ancora viva e qualcuno dal veliero le ha lanciato dei tubi galleggianti. Successivamente, non è chiaro cosa sia accaduto; il gozzo sembrerebbe aver fatto marcia indietro, forse per un’accelerazione, ma aveva ancora i motori accesi, e questo potrebbe aver causato la morte della donna colpita dalle eliche. Tali dettagli dovranno essere approfonditi dagli inquirenti.

Mike White, il marito di Adrienne, attualmente ricoverato nel reparto Ortopedia dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, si è chiuso nel silenzio. Comunica poche parole, in un americano incomprensibile a causa della mandibola bloccata a seguito di un intervento maxillofacciale. Su Facebook, ha oscurato tutte le foto della moglie, ad eccezione di un nuovo selfie scattato proprio da Adrienne, in cui entrambi appaiono sorridenti e felici. Tra i 150 commenti di dolore e cordoglio pubblicati, un’amica scrive: “Adrienne è una persona così bella, e sono sicuro che fa il tifo per tutti voi per rimanere forti e incanalare la sua incredibile energia e positività ogni giorno in questo momento inimmaginabilmente doloroso. Invio sincere condoglianze e vi prego di contattarmi se c’è qualcosa che posso fare per voi e la vostra famiglia”. Si attende ancora la convocazione per l’esame autoptico sul corpo della 45enne, sotto sequestro all’ospedale Fucito di Mercato San Severino.

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