Costa d’Amalfi a numero chiuso, aperto o contingentato? Un falso problema se si applicassero le normative che esistono già…

In Costiera Amalfitana col caos del primo maggio, l’invivibilità, il traffico, lo smog ed il rumore tornano argomenti del giorno, e ci si interroga su: numero chiuso, aperto a pagamento o contingentato.

Sui media girano opinioni, analisi e proposte a proposito dell’eccesso di turisti e sui provvedimenti che bisognerebbe adottare per arginare i problemi derivanti dal fenomeno, alcuni anche sensati ma purtroppo mai del tutto risolutivi.

Non è che non si possa riescire a trovare delle soluzioni, è che sembra proprio che non si riesca ad individuare il nocciolo del problema: è per questo che ha colpito l’opinione di Vito Cinque, vice presidente di Confindustria Salerno, proprietario del rinomato albergo “Il San Pietro” di Positano, che ha  espresso un parere negativo sul ticket d’accesso ai turisti, spostando giustamente il problema sulla necessità di una programmazione compartimentata degli arrivi in Costa d’Amalfi: “Il turismo deve essere libero, ma anche regolamentato”, ha infatti recentemente affermato in un’intervista sul tema.

Molto condivisibile anche la sua opinione di dover affiancare alla ZTL comprensoriale via terra quella delle vie del mare, affinché si realizzi un equo rapporto tra numero di accessi e reale capacità di spazi e servizi essenziali disponibili.

La soluzione di parametrare le presenze in base alla capienza di spazi, servizi e trasporti  sembra un’ovvietà, invece sono in tanti a rifiutarla.

Si continua a perseguire solo l’idea dell’accesso agevolato di turisti e pendolari lavorando su progetti costosi per allargare strade, scavare montagne, sbancare per far spazio a parcheggi smisurati, megadepuratori, gallerie per metrò, ciclovie, mezzi volanti e soluzioni sempre più fantasiose!

Un adeguamento del trasporto pubblico alla domanda reale o potenziale del turismo, se si potesse davvero realizzare, risulterebbe autodistruttiva economicamente ed incongruente con la natura stessa e la morfologia di questo territorio.

Lo spazio disponibile in questi nostri borghi-miniatura è limitato, così anche quello della statale e dei parcheggi, di contro le strutture extralberghiere e quelle della ristorazione, nell’ultimo decennio sono cresciute esponenzialmente.

Pare essersene finalmente accorto anche il sindaco Daniele Milano di Amalfi, che però in un suo recente intervento a proposito delle locazioni brevi, demanda ogni soluzione, interamente al governo nazionale senza riconoscere alcuna responsabilità a quello locale…

È innegabile che il turismo rappresenti ormai l’unica fonte primaria dell’economia locale, tuttavia dispensare licenze commerciali dedicate solo ad attività turistiche e permessi a case vacanza, nonostante si superino i parametri fissati per il peso urbanistico del territorio urbano, i requisiti minimi di accessibilità ed i servizi pubblici essenziali siano insufficienti a garantire la sicurezza, non si dimostra affatto una scelta lungimirante.

Il risultato infatti è sotto gli occhi di tutti: gli abitanti sono diventati tutti “locandieri”, la manodopera è “straniera” e pendolare, e crea altro traffico oltre a quello dei turisti.

Non ci sono più botteghe artigiane, depositi, pescherie, mercerie, librerie, calzolai ecc. trasformati tutti in “bassi” usati come monolocali estivi, quando non adatti a ristoranti, bar o fastfood, e dovendo sopravvivere agli alti costi di gestione, fatalmente richiedono un incremento di presenze, soprattutto di visitatori della “gita fuori porta” del weekend.

Del resto se gli è stato concesso di aprire, adesso non si può certo impedirgli di lavorare!

Quindi via ad altro caos, traffico, bus, barconi, taxi, ncc e minivan, motocicli a perdita d’occhio e di ogni dimensione,  ed ai residenti non resta che spostarsi fuori della costa quando non gli è possibile acquistare on-line, in barba all’ulteriore traffico degli autotrasportatori!

Eppure sull’esempio di altre comunità più “illuminate” della nostra, se non altro perché hanno sperimentato questo fenomeno prima di noi, basterebbero speciali card (bus e boat) per residenti, lavoratori e turisti alloggiati, per riuscire a decongestionare il trasporto pubblico, e per i visitatori giornalieri invece, un Ticket A/R a corsa prenotata, così da far scattare lo “stop” in automatico quando i posti si esauriscono.

Al punto in cui siamo invece, un po’ alla volta emigreremo tutti e chi resterà, dovrà stringere i denti e sperare che un giorno si possa adottare l’Intelligenza Artificiale in luogo degli attuali amministratori, e non solo quelli locali dato che ormai il turismo è diventato un affare “globale”.

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