Napoli non ha spazio per gli yacht dei miliardari e loro se ne vanno. Gianni Lepre: “Un episodio vergognoso che non riguarda solo la carenza di posti barca”.

In vista di Napoli a largo di Castel dell’Ovo è giunto nello scorso weekend il super yacht ‘Simphony’ di proprietà di Bernard Arnault, patron di Lvmh società che controlla Dior, Bulgari, Fendi, Givenchy, Louis Vuitton, Tiffany e Moët & Chandon. Un bel colpo di fortuna per il golfo più bello del mondo, ma di li a poco è andata in scena la vergogna delle vergogne. Al mega yacht è stato vietato l’ingresso nel porto di Napoli, e in risposta alle autorità locali, il miliardario ha lasciato Napoli. In questo caso specifico, come era già accaduto al super veliero a tre alberi di ben 90 metri ‘Eos’ del miliardario Barry Diller, non è stato possibile l’ingresso del ‘Simphony’ in porto perché imbarcazioni che superano i 75 metri. Questa la norma per motivi di sicurezza contro la quale in tanti hanno inveito a cominciare dal presidente degli industriali Iannotti Pecci, allo stesso Massimo Luise, uno degli amministratori del Molo Luise, quello dei vip, per intenderci. “In effetti è una vergogna che Napoli non riesca ad essere una meta del lusso anche via mare – ha commentato Gianni Lepre, economista e Consigliere del Ministro della Cultura –  il turismo non è solo quello di massa o quello del mordi e fuggi, ma c’è anche quello dei cosiddetti ‘Vip’ che giungono in città dal mare, magari a bordo di lussuosissimi yacht”. Il noto economista, che tra l’altro è presidente della Commissione Economia della Cultura del Consiglio Nazionale dell’ordine dei Dottori Commercialisti, nonché presidente della Commissione Reti e Distretti Produttivi di Odcec Napoli ha poi continuato: “ Sono in perfetta sintonia con lo sdegno espresso dal presidente degli Industriali napoletani Costanzo Iannotti Pecci per una norma che in effetti quasi vieta al turismo di lusso di fare tappa a Napoli. Qui però – riflette il prof. Lepre – non si tratta del solito problema della mancanza dei posti barca più volte da me lamentato, per questa circostanza che, ripeto, ha del vergognoso, si va ben oltre le scriteriate regole che comportano un pesante danno per l’economia di settore come per tutto ciò che gravita intorno alla portuali e al diporto”. Il prof. Lepre che già si era occupato delle criticità dei moli cittadini, ha poi sottolineato: “Le regole vanno sicuramente rispettate, ma se permettete si possono anche confutare, e in questo caso specifico, visto che i danni collaterali sono enormi, consentitemi di dissentire. Tradotto in soldoni, la norma che ha vietato l’ingresso in porto della Simphony comporta perdite significative, e addirittura per il solo indotto parliamo dai 50 al 100 mila euro al giorno. Se consideriamo l’intera stagione allora comprendiamo di aver perso decine e decine di milioni”. Il prof. Lepre ha poi concluso: “La cosa più triste è vedere questi lussuosi yacht andare via da Napoli senza aver posato i piedi a terra, magari facendo rotta verso Malta, la Spagna o il sud della Francia, dove le regole ammazza economia in vigore a Napoli non ci sono, e nessuno si sognerebbe di inserirle. Resto dell’avviso che Napoli non merita tutto questo”.

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