Con il mezzosoprano Francesca Russo Ermolli alla scoperta del corpo che fa musica e diventa musica foto

Francesca Russo Ermolli è uno dei mezzosoprano più apprezzati d’Italia e d’Europa, durante il suo mandato il tedesco Martin Schultz, Presidente del Parlamento Europeo, invitò la cantante italiana a tenere un Recital in occasione dell’Inaugurazione della “Mostra Italians Works of Art” nell’ambito delle Celebrazioni per la “Presidenza Italiana del Consiglio d’Europa”, questo per ricordare solo una delle tante performance applaudite a livello internazionale di quest’elegante artista italiana. Diplomata in Pianoforte, Canto, Lingua Francese, Dizione e Fonologia della Lingua Italiana, Francesca Russo Ermolli affianca alla presenza sulle scene, un’intensa attività concertistica, con programmi che spaziano da Monteverdi alla musica del Novecento. È un’arista conosciuta per la sua grande versatilità nel cantare in lingue straniere senza mai tralasciare il profondo significato del testo che interpreta, fedele alla scuola del Recitar Cantando. Inizia la sua carriera vincendo il Concorso Internazionale Aslico “Progetto Monteverdi” (CD Amadeus” Selva morale et spirituale” dir. Roberto Gini) quindi il “VII° Concorso Città di Pistoia” per il ruolo di Rosina nel Barbiere di Siviglia, ruolo che ha interpretato più di ogni altro da allora fino ad oggi. Giovanissima debutta al Teatro la Fenice di Venezia diretta da Alan Curtis nella riscoperta opera di Traetta “Buovo d’Antona” (CD Live OPUS111) e successivamente nel repertorio Barocco e Settecentesco della Scuola Napoletana con Antonio Florio e la sua Cappella dei Turchini. Claudio Desderi l’ha diretta nei principali ruoli mozartiani, ruoli a lei particolarmente congeniali per vocalità e temperamento, quali Dorabella, Cherubino e Ramiro. Con Bruno Campanella e Francesco Esposito debutta come Isabella nell’Italiana in Algeri per il San Carlo di Napoli. Inoltre numerose sono le sue incisioni discografiche. Ma Francesca Russo Ermolli è da sempre conosciuta per il suo approfondito lavoro sul “corpo che fa musica e diventa musica”. Il mezzosoprano ha creato un metodo di lavoro per cantanti, musicisti, danzatori e strumentisti. Matodo che caratterizza i suoi corsi che ha chiamato “Respiro e Voce: Io Respiro, io Canto io S(u)ono”, dove la lettera – U – messa tra parentesi, sta a significare che l’Io Sono è possibile pienamente quando IO conosco e divento il Mio Suono, attraverso il lavoro sul respiro e sul mio corpo fisico ed emozionale. Ogni persona ha un Suono unico personale ed irripetibile, potremmo parlare di una vera e propria identità sonora. Lo scopo dei corsi è di consentire a chi lo desidera, ne sente il bisogno o semplicemente per ne ha curiosità, di entrare in contatto con quella parte intima, profonda e paradossalmente silenziosa, del nostro Vero Suono, libero e liberato da condizionamenti, chiusure, timori e sfiducia. Francesca Russo Ermolli da anni coniuga lo studio del “corpo sonoro” con la pratica delle tecniche di espressione corporea e comunicazione attraverso il linguaggio non verbale. Ha coltivato questa passione e approfondito i suoi interessi seguendo negli anni Corsi e Master Class di Feldenkreis (la Nave di Ulisse) HataYoga, Thai Chi (Stile Chen), il Corso Annuale di Dizione Italiana e infine il Metodo Wilfart. Quella che segue è la breve intervista che mi ha gentilmente concesso a fine concerto.

Buonasera e complimenti per l’ottima performance qui a Vico Equense, elogi che vanno estesi al bravissimo Vincenzo Caruso, che era al pianoforte. Questa sera le vorrei chiedere dei suoi corsi sul respiro e la voce, quelli che lei ha chiamato “Respiro e Voce: Io Respiro, io Canto io S(u)ono”, come sono nati?
Grazie a lei per questa intervista, all’organizzatore Beniamino Cuomo per questa bellissima serata e al pubblico di Vico Equense. Sono anni che mi occupo del cosiddetto corpo sonoro, che ci abita, con il quale conviviamo da quando siamo venuti al mondo ed è parte di noi ancor prima della parola. Gli antichi conoscevano bene il corpo sonoro, noi invece lo abbiamo dimenticato. Il suono è aria oscillante, il corpo è materia che lavora. Il corpo e i tessuti corporei possono imparare a ripristinare il dialogo con l’oscillazione e con il suono. Mi piace invogliare le persone a riscoprire il corpo sonoro. Tutte le volte che si verifica questa “riscoperta” le persone arrivano a commuoversi; sono momenti molto intensi e gratificanti per me e per loro. Spesso, azzardo a dire, assisto a dei veri e propri miracoli quando le persone prendono coscienza della loro realtà interiore grazie a quest’approccio.
Quindi se ho ben capito attraverso il canto, lei ci insegna a riscoprire il nostro corpo?
Sì, io lavoro sul corpo, sul canto, sui suoni, anche sui “suoni” muti, soprattutto sulla respirazione e sull’esperienza del respirare coscientemente. Mi piace paragonare quest’esperienza, intendo quella della scoperta del corpo sonoro, all’entrata in una casa disabitata da tempo dove si avanza attentamente e risolutamente nelle stanze, se ne scopre la grandezza e la disposizione, si eliminano le lenzuola dai mobili di cui ignoravamo esistenza e ubicazione, un viaggio in qualcosa che ci appartiene, che è in noi, ma che abbiamo da tempo dimenticato e non più abitato.
Come è arrivata a questa conoscenza?
Prima di tutto attraverso il lavoro su me stessa quindi grazie all’ausilio di tanto studio, soprattutto con il confronto continuo con maestri come Serge Wilfart* e il suo metodo. Di Serge Wilfart inoltre sono stata anche allieva, questo mi ha permesso di approfondire la conoscenza di quelle posture che aiutano a liberarci dalle tensioni e dai blocchi che si accumulano negli anni della nostra infanzia e adolescenza. Ho studiato e pratico anche lo Yoga che offre le stesse possibilità. Anche stasera prima della performance ho praticano gli Asana contemporaneamente ai vocalizzi. Lo Hatha Yoga è un’altra pratica molto importante per imparare a entrare in sintonia con noi stessi.
Che riscontro ha avuto dalle persone che si avvicinano a questa pratica?
Questo lavoro permette a tutti di approcciarsi al Canto, poi c’è chi si affeziona ad esso e continua ad approfondirne la tecnica, ma c’è anche chi si dedicherà al doppiaggio o alla recitazione, ed anche in questi casi ne potrò seguire il percorso.
Ho letto che anche i danzatori ricorrono a questi corsi, che è importante anche per loro lo pneuma fonia per raggiungere una maggiore armonia.
Sì anche per i danzatori quest’approccio si rivela molto utile, anche per loro la respirazione è fondamentale così come utilissimo è lo studio del canto. Noi come loro stessi lavoriamo con il corpo per il corpo seguendone ritmo e movimenti.
Ho letto infine della sua collaborazione con il soprano sivigliano Eva Tenorio, mi racconta anche di quest’esperienza?
Collaboro spesso con Eva Tenorio, che è la creatrice del Metodo brevettato “El Yoga De tu Voz” tradotto in “Yoga e Canto Consapevole”. La Tenorio attraverso workshop e masterclass diffonde l’unione fra la pratica dello Yoga e l’emissione vocale artistica, vale a dire pratica di ashana, meditazioni guidate per l’attuazione della consapevolezza di tutti gli aspetti che intervengono nel canto e nella voce parlata. Questi metodi aiutano a sbloccare le convinzioni limitanti come cantanti, le emozioni paralizzanti dal nostro sviluppo vocale, le tensioni muscolari che intervengono nella respirazione e nell’emissione del suono. Infine potenziano il corpo e la mente.
Immagino che quest’approccio abbia anche riscontri positivi sulla salute delle persone che lo praticano.
Si, certamente. La salute è il fiato. Fondamentale quindi si rivela questa conoscenza del proprio corpo, della presa di coscienza del proprio respirare e del corpo sonoro.
Un’ultima domanda sui suoi progetti futuri, mi può anticipare qualcosa?
Vorrei fare un disco dedicato alle opere di Paul Bowles con Vincenzo Caruso. Quindi intendo recuperare un progetto musicale, che ho tenuto nel cassetto a causa della pandemia, un disco dedicato alle arie di Isabella Colbran, quelle musicate e composte da lei, che spero di veder finalmente pubblicato. A questo proposito devo ringraziare Sergio Ragni che mi ha fornito tutto il materiale sulla Colbran, un aiuto fondamentale il suo.

Grazie

A cura di Luigi De Rosa

* Serge Wilfart è un cantante lirico e professore di voce, il suo Metodo è il risultato di più di 40 anni di pratica e di ricerca sulla voce, che hanno portato alla messa a punto di un approccio veramente nuovo e alternativo. Il metodo parte dal presupposto che tutti noi nasciamo con un grande potenziale vocale. Nel corso dell’adolescenza i numerosi fattori emotivi cui siamo sottoposti così come l’apprendimento del linguaggio e della postura verticale compromettono la naturalezza del gesto respiratorio, bloccando il flusso della voce e spesso condizionandolo. Grazie al “Metodo”, questo “complesso di tensioni” viene messo in discussione attraverso le Energie del Respiro e del Suono, con la pratica di esercizi molto precisi: la voce e l’energia bloccate nella parte alta del corpo vengono fatte “vibrare” verso il pavimento pelvico e le gambe, permettendo così la costruzione di una nuova verticalità. Finalità del metodo è la ricerca della propria voce autentica, legata all’essere profondo. La ricerca condurrà al ritrovamento di un respiro più calmo e di una postura più armoniosa.

Con il mezzosoprano Francesca Russo Ermolli alla scoperta del corpo sonoro
Vincenzo Caruso al piano con Francesca Russo Ermolli durante il concerto tenuto nell’ex cattedrale di Vico Equense il 18 luglio 2022.

Link utili: https://www.music-jobs.com/it/cv/Francesca.Russo.Ermolli

 

Commenti

Translate »