A Capri una messa per ricordare l’autista che ha perso la vita nella tragedia

A Capri una messa per ricordare l’autista che ha perso la vita nella tragedia.

A Capri una messa “in memoria della prematura scomparsa del caro Emanuele Melillo”. Venerdì pomeriggio nella ex cattedrale di Santo Stefano in piazzetta ci sarà una funzione religiosa di suffragio per “ricordare con affetto” come si legge dall’avviso funebre il povero Emanuele, l’autista che lo scorso 22 luglio perse la vita nel tragico incidente che vide l’autobus di linea che stava guidando dal capolinea di Marina Grande con direzione il centro di Capri precipitare dal primo tornante di partenza finendo nella scarpata alle spalle della spiaggia di Marina Grande. Il mezzo, secondo le prime ricostruzioni video, finì fuori strada sfondando la ringhiera di protezione e cadendo nel vuoto sottostante. Un tragico avvenimento con la morte del giovane Melillo e il ferimento più o meno grave di ventitre persone. “La famiglia, i colleghi e quanti lo conobbero lo ricorderanno con affetto in una santa messa che sarà celebrata a Capri”, dunque, venerdì pomeriggio. Intanto dopo il complesso recupero della carcassa del mezzo con un’operazione di sollevamento, attività scelta dopo una prima ipotesi che vedeva come possibile azione, l’utilizzo di un velivolo, il mezzo è depositato a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe Tittaferrante titolare dell’inchiesta della Procura di Napoli volta a stabilire l’esatta dinamica dell’accaduto. I primi accertamenti dell’autopsia effettuata sul corpo di Emanuele stabilirono che “le cause del decesso sarebbero riconducibili a ‘lesioni multiple agli organi toraco-addominali’”. Successivi esami sono, poi, stati messi in atto e in una prima fase sarebbe stato escluso che il decesso sia stato causato da un malore o da una patologia. La strada teatro dell’incidente, la via provinciale Marina Grande, dopo una prima ordinanza, immediatamente successiva a quella di totale interdizione al traffico del 22 luglio, autorizzava la circolazione a senso unico alternato con semaforo soltanto a mezzi di emergenza e taxi. Poi una volta rimossa la carcassa dopo Ferragosto un nuovo dispositivo ampliava la mobilità, sempre a senso unico alternato, mentre il “lato” strada esterno è delimitato da una serie di barriere “New Jersey”, dispositivi di sicurezza modulare di calcestruzzo.

Fonte Metropolis

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