Salerno albero di Natale di Portanova. De Luca “La S meglio toglierla, la novità? I pergolati della costa d’ Amalfi “

A Salerno l’argomento del giorno sono le luminarie di “Luci d’ artista”, l’albero di Natale di Portanova senza la S, tolta da De Luca per motivi di sicurezza e di bellezza, come rivela il governatore della Regione Campania, e l’aggiunta nei decori dei pargolati della Costa d’ Amalfi . «Il cono gelato sembrava un po’ così, all’inizio», confessa Vincenzo De Luca. Che fa capolino in piazza Portanova quasi a sorpresa. Il governatore campano, però, non poteva perdersi «la tradizione d’incontro della grande famiglia salernitana» che è l’accensione del maxi albero di Natale. Tanto più che, dalla punta dell’abete, «l’ho fatta togliere io la S di Vignelli», rivendica. Così, al «fiat lux», i volti un po’ contratti si sono sciolti. Con il risultato che, in una Salerno invasa da «una moltitudine meravigliosa», brilla ora «un albero particolarmente fantasmagorico», per dirla con il sindaco Enzo Napoli. «Si ripete questo nostro rito beneaugurante», esordisce il primo cittadino affiancato dai bambini sordomuti dell’istituto Smaldone. La piazza trabocca di gente smaniosa non solo di ammirare l’albero, ma anche di passarci attraverso. «L’albero quest’anno è particolare, suggestivo e credo che rappresenti pienamente la nostra volontà di essere amichevoli e festosi per accogliere tanti turisti e visitatori», continua il sindaco.
IL BILANCIO
Che, a margine, traccia pure un «primo bilancio lusinghiero di Luci d’artista, con il sold out e grandissime quantità di turisti che ci onorano con la loro presenza». Ma la scena, in assenza della tradizionale madrina che tiene a battesimo l’accensione dell’albero, è tutta per il presidente. «Un abbraccio a tutti voi e ai bambini», esclama De Luca riferendosi ai piccoli dello Smaldone. Un istituto dove «le suore, con le quali abbiamo un rapporto ormai ventennale, fanno un lavoro eccezionale. L’accensione dell’albero acquista quest’anno un particolare valore di solidarietà, di umanità», dice. Ai piedi del palco, tra consiglieri e assessori, ci sono pure i suoi due figli: il deputato Pd, Piero, e l’ex assessore comunale, Roberto. «Per noi – continua il governatore – è una tradizione d’incontro della grande famiglia salernitana, un’occasione per fare a tutti voi un augurio di buone feste, per ringraziare le decine di migliaia di persone che ci onorano della loro presenza, che vengono da Napoli, dalla Campania, da tutta Italia. Cercheremo di essere sempre più all’altezza di una grande città turistica e dell’accoglienza». Quindi, l’augurio: «Buon Natale, buon anno, auguri a voi e alla vostre famiglie di buona salute e serenità».
I DUBBI
Quando il conto alla rovescia inizia, sulle immancabili note dell’Hallelujah di Leonard Cohen, gli occhi sono tutti all’insù. Ma, al brillare dell’abete, più che l’annunciato «effetto wow», sui volti di sindaco e governatore compare la leggerezza dello scampato pericolo. D’altro canto, non ne avevano fatto un mistero: «Io avevo qualche dubbio, per la verità – confessa De Luca a margine dell’evento – Il cono gelato sembrava un po’ così. Devo dire che acceso è molto molto bello». Del resto, la sua mano non è mancata: «L’ho fatta togliere io la S. Non c’entrava niente, mi sembrava un’esagerazione. Siamo a Natale, dobbiamo proporre simboli natalizi, di festa», reclama. Una versione meno edulcorata di quella data poco prima dal sindaco: «Mi hanno detto i tecnici – le parole di Napoli – che la S era pericolosa dal punto di vista dei problemi climatici che ci affliggono. Un aeromoto avrebbe potuto creare qualche problema. Poi l’ho vista fotografata e l’esito formale non è che mi entusiasmasse molto. Secondo me è stato utile mettere un puntale come si fa nelle migliori famiglie e lasciare la S di Vignelli come patrimonio della città».
I CAMBI
Svelato il giallo della S, De Luca commenta da vero e proprio supervisore di Luci d’artista: «È una cosa nuova rispetto all’albero naturalistico. Ma va bene cambiare un po’ ogni anno, creare nuove attrazioni. Mi mancano i fiori – ammette – ma li ho recuperati e li ho messi al rione Sanità a Napoli». E ancora: «L’elemento naturalistico lo abbiamo mantenuto con il pergolato della costiera amalfitana, con i limoni. Si erano dimenticati le foglie – bacchetta la Blachere Illumination – e gliele ho fatte aggiungere. Mancano i flash – si lamenta – Sono pochi, in particolare in via Carmine e in via dei Principati. Qui ne abbiamo aggiunti parecchi nei cerchi – indica l’abete – per movimentare l’albero. Credo che nel complesso sia venuta una bella cosa, in particolare la composizione intorno al duomo». Insomma, il presidente va via soddisfatto, tra strette di mani e saluti vari: «Ho trovato sindaci venuti dall’Alto Adige, una famiglia delle Marche, una dall’area terremotata, per dire che questo è davvero un evento di valore nazione che richiama da tutta Italia migliaia e migliaia di turisti», racconta. Soddisfatto pure il sindaco, che corre a inaugurare il Villaggio di Babbo Natale al parco dell’Irno. La gente, invece, resta. Munita di macchina fotografica e pazienza: per la foto sotto il tunnel c’è già una lunga fila.

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