Capri , caccia alla barca pirata. Anche di notte troppo traffico via mare e pericoli alti

Capri , caccia alla barca pirata. Anche di notte troppo traffico via mare e pericoli alti  . Ne parla Anna Maria Boniello su Il Mattino di oggi, Capri si , ma anche Positano, Amalfi, Nerano a Massa Lubrense e sulla costa di Sorrento, i pericoli notturni sono enormi. Ci devono essere sempre le luci di segnalazione : verde a dritta rosso a sinistra e bianco al centro aiutano a capire la direzione dell’imbarcazione che hai davanti. NESSUNA ALTRA e i tender non possono allontanarsi dall’imbarcazione principale.
Intanto È caccia alla barca pirata che la scorsa notte poco dopo le due nelle acque di Capri, nel tratto di costa tra Marina di Caterola e il Capo, ha avuto una violenta collisione con un gommone di circa cinque metri, un tender di appoggio di un catamarano lungo 13 metri con otto persone a bordo, che era ormeggiato a largo di Marina Piccola. Nell’incidente due persone sono rimaste ferite, una in modo grave. Un autentico giallo, dai contorni ancora poco chiari. Ad accorgersi dell’incidente in mare è stato l’equipaggio di una imbarcazione da noleggio di una società caprese, lunga circa 15 metri, che rientrava da Nerano. Gli occupanti dello scafo si sono avvicinati al gommone, che andava alla deriva, e si sono accorti che a bordo si trovavano due persone ferite. Immediatamente è stato allertato il 118 per far scendere l’autoambulanza a Marina Grande e far scattare la catena dei soccorsi. Primo ad arrivare a terra è stato lo scafo col il ferito che appariva più grave, lo skipper Lugi Castria, 44 anni, originario di Avellino, che privo di conoscenza è stato immediatamente consegnato alle cure dei sanitari del 118 che attendevano in banchina. Dopo pochi minuti è arrivato, a bordo del gommoncino, il secondo ferito, uno straniero di nazionalità inglese, le cui condizioni erano meno gravi. Entrambi sono stati portati al Capilupi. Per lo skipper, che presentava una serie di complicazioni cardiache e diverse contusioni con prognosi di politraumatizzato, è stato subito organizzato il trasferimento al Monaldi con l’eliambulanza.
LE RICERCHE
Intanto i soccorritori avevano informato anche i marinai della Capitaneria di Porto, che immediatamente sono usciti in mare con una motovedetta per ispezionare la zona dell’incidente e accertarsi che non vi fossero altre persone ferite in mare. Le indagini, scattate subito, sono volte a ricostruire la dinamica dell’incidente e ad individuare la barca «pirata», che si allontanata dopo la collisione. Poche informazioni è riuscito a fornire il turista inglese, che ha riportato una ferita lacero contusa al cranio e una frattura al braccio sinistro. Top secret le risposte degli occupanti del catamarano «madre», ascoltato ieri. Dalle ispezioni eseguite dagli uomini della Capitaneria sul piccolo gommone è risultato che l’impatto è stato di forte violenza, visto che la struttura di timoneria è andata completamente distrutta. La camera d’aria è intatta e reca segni di vernice, evidentemente quella lasciata dalla chiglia dell’imbarcazione con cui è avvenuta la collisione: un dettaglio che potrebbe agevolare la caccia degli inquirenti. Quasi certamente il piccolo gommone e i suoi occupanti, che navigavano sotto costa, non sono stati avvistati dall’altro natante che probabilmente proveniva in direzione opposta. Il tender aveva in dotazione le luci di posizionamento, bisognerà adesso stabilire se i fari sono stati accesi nel corso della navigazione oppure erano rimasti spenti. Un passaggio importante per accertare eventuali responsabilità.

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