“LA SIGNORA DEL VENTO” VELIERO DEL NAUTICO DI GAETA A CASTELLAMMARE foto

Prende il via un nuovo progetto de I Tesori dell’Arte: “A bordo della Signora del Vento”, nave scuola dell’I.I.S.S. “G. Caboto” di Gaeta. Il secondo veliero italiano sarà visitabile il sabato dalle ore 15 alle 17 e la domenica dalle ore 10 alle ore 12. Un “viaggio” alla scoperta della nave scuola ormeggiata alla Banchina […]

Prende il via un nuovo progetto de I Tesori dell’Arte: “A bordo della Signora del Vento”, nave scuola dell’I.I.S.S. “G. Caboto” di Gaeta.
Il secondo veliero italiano sarà visitabile il sabato dalle ore 15 alle 17 e la domenica dalle ore 10 alle ore 12.
Un “viaggio” alla scoperta della nave scuola ormeggiata alla Banchina Caboto.
I visitatori saranno accolti dagli Ufficiali della Signora del Vento e parteciperanno ad alcune narrazioni curate dalla NovArt Produzioni .
La durata del percorso a bordo della nave è di circa 30 minuti e si accede per piccoli gruppi.
È richiesto un contributo di partecipazione finalizzato alla raccolta fondi per il progetto “Nave Scuola”.

Per informazioni telefonare al 389.8256341 oppure scrivere a prenotazioni@tesoriarte.it

L’ultimo restayling di questa nave è avvenuto nei cantieri navali napoletani MEGARIDE, una cooperativa di operai provenienti da un ancor più antico cantiere FERBEX, guidata da Luigi Izzo. L’ingegnere Giuseppe Guarracino di Piano di Sorrento , ne fu il direttore dei lavori, commissionati allora dalla industria di acque minerali Rocchetta e Brio Blu. Nel video che segue l’intervista dell’ingegnere Guarracino con il direttore Michele Cinque.

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foto fornita dall’Ingegnere Giuseppe Guarracino

Da nave crociera di lusso per 36 persone, a nave scuola. Infatti è stata acquisita dall’Istituto Nautico di Gaeta “Caboto” questo bellissimo veliero, ora in banchina a Castellammare di Stabia.

Era un giorno del 1962 e la pioggia così fitta da aver cancellato ogni confine tra terra e cielo. Avvenne così il varo della nave sul liscio e freddo Mare del Nord. Cinquantacinque anni dopo i radar tracciano l’ultimo (per ora) viaggio della Signora del Vento, questo il suo nome, ma senza passeggeri e con a bordo solo l’equipaggio, da Genova al porto di Gaeta. Dove è ferma in attesa di iniziare un’altra vita: formare marinai nell’istituto nautico Caboto.
È la storia di un magnifico veliero lungo 85 metri («Il più grande d’Italia»), passato di mano in mano, di bandiera in bandiera, da un cantiere polacco ai porti italiani. Per chi crede nel destino, non sarà difficile capire perché è finita nelle mani della più antica scuola nautica italiana. L’hanno cercata con tutte le forze. Per questo forse è una storia di uomini, di mare, di passione ma anche di coincidenze.

La Polena della Signora del Vento è un’opera d’arte realizzata dai famosi artisti Birgit e Claus Hartmann.
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La Polena dell Signora del Vento Sommo risultato di un’approfondita attività di ricerca iconografica su testi antichi e di un certosino lavoro artistico su prezioso legno proveniente dal Mare del Nord.La polena rappresenta La Signora del Vento interpretando il carattere e l’unicità del veliero.

 

Nata in Polonia

La nave era stata costruita in un cantiere polacco nel 1962, come mercantile. Solo in un secondo momento fu trasformata in goletta da turismo che portava in crociera facoltosi fiamminghi dalle acque del Nord Europa ai Caraibi. Le cose però non girarono bene. La gestione poco felice portò al sequestro della nave, che rimase ferma a lungo in un porto ai Caraibi a seguito della morte del suo capitano, un tedesco. Nel frattempo due volontà, che un giorno si sarebbero incrociate, stavano prendendo forma in luoghi diversi.
La Caboto è una delle scuole nautiche di eccellenza italiana che vanta ottimi docenti e un numero medio di mille studenti di arti marinare. Mancava solo la nave, il luogo fisico dove farli esercitare. L’istituto inizia così a darsi da fare ma i soldi scarseggiano e non è per niente facile trovarne una. Il preside dell’istituto e il professore di religione non si arrendono. Presentano un progetto al ministero dell’Istruzione con la speranza di ottenere fondi. Il progetto ottiene l’approvazione.

 

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