Ordinanza che impone lo stop alle biciclette, la lettera: “Io, ciclista, sono a favore e vi spiego perchè”

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– Senza se e senza ma, esprimo il mio incondizionato apprezzamento all’iniziativa dell’Amministrazione di Capri per un regolamento che vieti l’uso delle bici nelle strade del centro della città. Una volta resa ufficiale l’ordinanza, mi auguro soltanto che a differenza di tante altre, si abbia la capacità, la determinazione e la costanza di applicarla e farla rispettare nel tempo. Ritengo si tratti semplicemente di un provvedimento saggio e di buon senso che intende tutelare la sicurezza e l’incolumità di quanti vivono e frequentano una città, di eccezionale unicità e fascino, che per la sua caratteristica conformazione, sviluppo urbano e stradale non consente l’uso delle due ruote.
Rappresentare l’iniziativa come una “guerra ai bikers” o “una crociata contro le bici” fa parte di un finalizzato linguaggio ad effetto, utile a fornire sempre nuovi pretestuosi argomenti per polemiche e chiacchiere che sembrano essere il nostro pane quotidiano durante il noioso e lungo inverno isolano. Niente di più sbagliato e deviante etichettare l’iniziativa come “un provvedimento che addirittura vede contrapposte due fazioni quella dei favorevoli per questioni di sicurezza e coloro che in nome della libertà di movimento sono contrari”; ciò equivale infatti a bollare una parte della cittadinanza di cinismo e indifferenza verso normali problematiche del convivere civile. E forse banale ma utile ricordare che la cosiddetta “libertà di movimento” ha un limite invalicabile quando contrasta o mette in pericolo la sicurezza e l’incolumità della persona; per restare in argomento, è la ratio alla base dei divieti e delle limitazioni previste dal Codice della strada.
Dalle prime due note inviate da cittadini e pubblicate dall’Informatore, entrambe sostanzialmente contrarie alle limitazioni in questione, pur rispettando l’opinione altrui, rilevo argomentazioni a sostegno che a mio avviso sono alquanto risibili e discutibili. E’ certamente compito di un’Amministrazione impegnarsi perché la città disponga di spazi dedicati e attrezzati per i ragazzi e per più piccoli; se ciò negli anni non è avvenuto è principalmente perché siamo in un territorio nel quale ci sono obiettive difficoltà per reperire aree adatte allo scopo. In mancanza di tale alternativa, la proposta che la circolazione nelle stradine della città, delle bici, dei monopattini e quant’altro debba essere liberamente consentita a coloro che peraltro rappresentano maggior pericolo per l’altrui sicurezza e incolumità, mi sembra quantomeno strumentale e ispirata a condizionamenti di parte.
Altrettanto singolari sono le argomentazioni del concittadino anacaprese il quale, in nome di un paese più “green”, più “clean” e più “eco”, si preoccupa di dover tenere sott’occhio suo figlio quando passeggia per Anacapri fino alle ore 10,00 del mattino, quando la circolazione veicolare è necessariamente consentita per gli indispensabili approvvigionamenti, e non piuttosto in tutte le altre ore del giorno per evitare che il suo stesso figlio sia investito da un ciclista, piccolo o grande che sia. Abbiamo la fortuna e il privilegio di vivere in un luogo straordinario, nei confronti del quale diamo continue prove di non meritare, facendo molto poco per mantenerne le caratteristiche e invece tanto, per stravolgerne l’identità, il paesaggio e quant’altro.
A fronte degli indubbi ed enormi vantaggi che comporta il risiedere in un luogo del genere, vi sono anche delle piccole rinunce che dovremmo di buon grado accettare, alcune delle quali proprio per non perdere i vantaggi di cui godiamo; consideriamo una delle piccole rinunce quella di non poter scorrazzare con la bici nella città e usiamola (come fa il sottoscritto e tanti altri) sulle poche strade di cui disponiamo dove ne è consentita, perché possibile, la circolazione.
Guido Gargiulo INFORMATORE POPOLARE CAPRINEWS

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