Generico marzo 2024

Positano: un concerto tra musica contemporanea e tradizione

13/04/24

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Attenzione l'evento è già trascorso

13 aprile 2024, ore 20:30- Oratorio della Chiesa di Santa Maria Assunta

Un’esperienza sonora unica attende il pubblico di Positano il 13 aprile 2024, all’Oratorio della Chiesa di Santa Maria Assunta. Il concerto, intitolato “Città Verticale”musica contemporanea e la tradizione dei fischi familiari di Montepertuso.

Roberto Fabbriciani, flautista di fama internazionale, eseguirà musiche di Robert HP Platz, Astor Piazzolla e Ennio Morricone. La serata sarà anche l’occasione per scoprire la tradizione dei fischi di Positano, un canto a distesa che si tramanda da generazioni a Montepertuso.

Città Verticale di Robert HP Platz, in prima esecuzione assoluta, è un brano per flauto e interazione multimediale. Il pubblico sarà coinvolto attivamente scaricando l’app di Michael Rogulla e interagendo con i propri cellulari.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. Si consiglia di scaricare l’app in anticipo per partecipare alla performance.

Un evento da non perdere per gli amanti della musica e della cultura!

Informazioni:

  • Comunità Parrocchiale Santa Maria Assunta Positano
  • Oratorio della Chiesa di Santa Maria Assunta
  • 13 aprile 2024, ore 20:30
  • Ingresso libero
  • Scarica l’app Città Verticale per iOS

Programma:

  • Robert HP Platz – Città Verticale (prima esecuzione assoluta)
  • Astor Piazzolla – Oblivion
  • Ennio Morricone – Gabriel’s Oboe
  • La Tradizione dei Fischi – Racconto della tradizione positanese dei fischi familiari, canto a distesa di Montepertuso

Artisti:

  • Roberto Fabbriciani – flauto
  • Michael Rogulla – app interattiva

Evento patrocinato da:  Comune di Positano Regione Campania

Roberto Fabbriciani: Un flautista di fama internazionale

I primi anni e l’influenza di Gazzelloni

  • Nato ad Arezzo nel 1949, inizia gli studi musicali nel 1957 con Mario Gordigiani.
  • Nel 1964 diventa allievo di Severino Gazzelloni, figura chiave nella riscoperta del flauto in Italia.
  • Diviene assistente di Gazzelloni all’Accademia Musicale Chigiana di Siena.
  • Entra a far parte dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e del Teatro alla Scala di Milano.

Collaborazioni con i grandi compositori del Novecento

  • Inizia la carriera da solista negli anni ’70, collaborando con alcuni dei più importanti compositori del Novecento:
    • Bruno Maderna
    • Luigi Nono
    • Salvatore Sciarrino
    • Brian Ferneyhough
    • Luciano Berio
    • Pierre Boulez
    • Sylvano Bussotti
    • John Cage
    • Elliott Carter
    • Luigi Dallapiccola
    • e molti altri.

Prime assolute e dediche

  • Molti compositori gli dedicano opere da lui eseguite in prima assoluta.
  • Aldo Clementi gli dedica “Fantasia su roBErto FABbriCiAni” (1980) per flauto solo e flauto e nastro magnetico.

Attività concertistica

  • Suona come solista con i più grandi direttori d’orchestra e con le orchestre più prestigiose del mondo.
  • Si esibisce in importanti teatri e festival internazionali.

La collaborazione con Luigi Nono

  • Particolare rilevanza ha la collaborazione con Luigi Nono, durata dal 1978 al 1990.
  • Insieme realizzano opere come “Prometeo” e “A Pierre. Dell’azzurro silenzio, inquietum”.

L’interesse per l’elettronica

  • Fin dall’inizio della sua carriera, Fabbriciani mostra un interesse particolare per l’elettronica.
  • Sperimenta nuove sonorità in brani come “Quando sorge il sole” e “Abyss”.
  • Compone “Zeus joueur de flûtes” (2006-08) con Henri Pousseur.

Il flauto iperbasso

  • Suona il flauto iperbasso, lo strumento più grande e dal registro più basso della famiglia dei flauti.
  • Incide il CD “Glaciers in Extinction” (2005) con musiche per flauto iperbasso.

Progetti innovativi

  • Nel 2011 partecipa al concerto “Suono sommerso”, con regia del suono di Alvise Vidolin.
  • L’obiettivo è di portare la musica d’arte ad un pubblico più vasto.

Roberto Fabbriciani è un flautista di fama internazionale che ha contribuito significativamente all’evoluzione del flauto e della musica contemporanea.

Michele Rogulla

Vivo a Colonia con la mia famiglia dal 2000 e lavoro come consulente aziendale nel settore della conformità informatica.

Nel tempo libero sviluppo app (iOS e Android), ad esempio a supporto della vita culturale. Attualmente offro le seguenti app gratuitamente negli store:

Generico marzo 2024

La riscoperta della musica popolare a Positano

Nel  numero di POSITANONEWS TV – SPECIALE TG – PANORAMI CULTURALI N. 6 –  con Paolo e Bruno Zezi Gruppo operaio.

 Come dici tu, un tempo c’era quasi vergogna di queste tradizioni musicali, con persone come tua nonna che le consideravano obsolete o di poco valore.

Fortunatamente, figure come Paolo Marrone hanno svolto un ruolo fondamentale nel riscoprire e valorizzare la musica popolare della Costiera Amalfitana. Il suo lavoro di ricerca e di divulgazione ha contribuito a far emergere la bellezza e la ricchezza di questa tradizione, che si stava purtroppo perdendo.

L’importanza di riscoprire le proprie radici

La riscoperta della musica popolare è importante per diverse ragioni. Innanzitutto, ci permette di riconnetterci con le nostre radici e con la nostra storia. Ci aiuta a capire da dove veniamo e quali sono le tradizioni che ci hanno plasmato come individui e come comunità.

Inoltre, la musica popolare è una forma di espressione artistica unica e preziosa. Essa rappresenta la cultura e l’identità di un popolo, e ci permette di conoscere meglio il mondo che ci circonda.

Un esempio di riscoperta: i fischi dei Monti Lattari

Paolo Marrone dice: Tradizione e musica d’avanguardia si mescolano in uno spettacolo unico. Una composizione musicale originale ispirata dall’ascolto dei suoni del nostro paese tra cui l’antichissimo sistema di comunicazione basato sui fischi familiari oggi pressochè scomparso. Sarebbe auspicabile creare un archivio sonoro di questi fischi finchè se ne conserva la memoria. Io personalmente ricordo ancora quello che mio padre ha usato fino agli anni ’70

Il tuo esempio dei fischi usati dai pastori dei Monti Lattari per chiamare i figli è emblematico. Si tratta di una tradizione antichissima, che si stava perdendo con l’avvento della modernità. Grazie al lavoro di persone come te e come Paolo Marrone, questa tradizione è stata riscoperta e valorizzata, diventando un simbolo della cultura contadina della Costiera Amalfitana.

Orgoglio e forza

Recuperare le nostre radici e le nostre tradizioni ci dà forza e orgoglio. Ci permette di essere più consapevoli di chi siamo e di cosa vogliamo. Ci aiuta ad affrontare le sfide del presente con maggiore sicurezza e determinazione.

La riscoperta della musica popolare a Positano è un esempio positivo di come le tradizioni possono essere valorizzate e tramandate alle nuove generazioni. È un processo che richiede impegno e dedizione, ma che può portare grandi frutti in termini di crescita culturale e sociale.

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