Settore turistico, ripresa blanda, ci salverà la resilienza, le riflessioni di Ambrogio Carro di FederComtur

Sul momento attuale del turismo in Costiera e sulle prospettive future, ospitiamo le riflessioni dell’imprenditore positanese Ambrogio Carro, Commissario Regionale al Turismo FederComTur :

Dicembre appena iniziato, ed è tempo di bilanci e considerazioni sulla stagione turistica 2021.La ripartenza c’è stata , ma solo dalla prima metà di luglio, protratta fino alla fine di ottobre. Pochissime aziende hanno ripreso la corsa, emulando i risultati del 2019, tantissimi hanno raggiunto percentuali tra il cinquanta e il settanta percento, sempre in riferimento al 2019. C’è da dire, che eravamo abituati a crescere, a partire dal 2015 infatti, molti concorderanno, che la crescita è stata crescente e costante. Una stagione turistica all’insegna di problematiche legate al mondo del lavoro, e delle mille regole, utili, senza dubbio, ma di difficile attuazione. In ogni caso, abbiamo dato del nostro meglio, per rispettarle e farle rispettare . Il mondo del lavoro, però, non è venuto in contro alle necessità delle imprese turistiche, operanti nel settore della ristorazione e della ricettività. L’atavica mancanza di personale specializzato, ha costretto, nelle piccole imprese, alla trasformazione dell’imprenditore in lavoratore subordinato, nelle casistiche più svariate di sostituzione di lavoratore in malattia, istituto utilizzato spesso, a man bassa, creando moltissime difficoltà, in questo momento di necessità di riprendere le attività , proprio in vista della fine della moratoria dei mutui e delle notifiche delle cartelle di pagamento, sospese nel periodo della pandemia. Le attività stagionali, hanno un grosso problema, ed è quello che per coprire i turni di lavoro, si è obbligati ad andare sempre oltre le quaranta ore settimanali, tanto stabilito dai Contratti Collettivi Nazionali. Il vero problema è il costo dei contributi, si parla da anni del cuneo fiscale, ma al momento , solo chiacchiere e nulla di fatto. L’impegno che dovrebbero prendere le associazioni di categoria datoriali, firmatarie dei Contratti Collettivi Nazionali, è quello di creare un contratto ad hoc , per i lavoratori stagionali. Noi non disperiamo perché siamo nati per fare impresa, ci rimboccheremo le maniche e con tanta resilienza, ritorneremo, più competitivi di prima.

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