Sisma e Frana Ischia. Agostino Iacono:« Serve un maggiore impegno per salvaguardare gli interessi di tutti e non solo di pochi!»

L’Avvocato Agostino Iacono torna alla carica sul commissariato della ricostruzione di  Legnini. Il legale  che si occupa delle questioni connesse all’alluvione del 26 novembre 2022 e al sisma del 21 agosto 2017, perché diretto interessato nella duplice veste di “terremotato” e “alluvionato”, nonché Presidente del COMITATO DI CASAMICCIOLA TERME PER LA SALVAGUARDIA E TUTELA DELLA SALUTE E DELL’AMBIENTE, pone alla  attenzione  del commissario Giovanni Legnini ed al sindaco di Casamicciola Terme Giosi Ferrandino delle riflessioni di carattere personale basate su proposte concrete e osservazioni oggettive dopo il confronto all’interno dei comitati e cittadini colpiti da questi eventi funesti che hanno messo in ginocchio il territorio di Casamicciola Terme e la comunità cittadina.

I PILASTRI SUL QUALE BISOGNA LAVORARE SONO: 1) SICUREZZA DEL TERRITORIO; 2) TESSUTO SOCIALE; 3) TESSUTO PRODUTTIVO; 4) TESSUTO CULTURALE – TURISTICO.

«Non voglio allungarmi sulle riflessioni personali e vado subito al sodo delle proposte che servono nei confronti del territorio di Casamicciola Terme e dei cittadini colpiti anche al fine di valorizzare il lavoro che si sta svolgendo da anni da parte dell’On. Legnini e da parte delle amministrazioni» spiega il legale che chiede di puntare si sicurezza, sociale, cultura e produttività.

Ecco tutti i temi trattati.

PRIMA OSSERVAZIONE CON RELATIVA PROPOSTA sul tessuto produttivo – economico:

la rinascita – ricostruzione del territorio di casamicciola terme passa anche e soprattutto da un forte tessuto economico – produttivo che ad oggi e’ in crisi e continuando di questo passo ci saranno altre aziende chiuse e si arrivera’ ad una casamicciola terme come zona di passaggio.

Allo stato attuale abbiamo chiuse le attività quali Hotel Manzi, Nausica, Supermercato di Piazza Bagni, Calise di Casamicciola Terme, Capricho de Calise, Ristorante ex Monfalcone, tante altre strutture produttive chiuse sia per motivi legati ai danni subiti sia legati a vicende di mancanza di crescita del territorio di Casamicciola Terme.

C’è il serio rischio che una serie di interventi di estetica cittadina nonché una serie di di idee innovative di riqualificare il tessuto urbanistico (vedi il progetto di rigenerazione urbana dell’archistar Massimiliano Fuksas) in particolare della zona di Piazza Marina non venga seguito da una crescita del tessuto produttivo che, a mio modo di vedere, può avvenire con l’adozione della zona franca e/o comunque con delle agevolazioni fiscali che non ci sono allo stato attuale

SEMBRA RIPETITIVO MA NON LO E’ PER LA SUA IMPORTANZA E RIBADISCO CHE SUSSISTE LA NECESSITA’ DI ADOTTARE LA ZONA NO TAX AREA – ZONA FRANCA PER TUTTO IL TERRITORIO DI CASAMICCIOLA TERME COLPITO DIRETTAMENTE DAGLI EVENTI DEL 26 NOVEMBRE 2022 OLTRE CHE DAL SISMA DEL 21 AGOSTO 2017 CON DECRETO MISE (ministero dello Sviluppo Economico) individuando i confini della zona franca nell’ambito dell’intero territorio del Comune di Casamicciola Terme all’interno dell’Isola d’Ischia.

Questa richiesta da fare al Governo deve essere presentata con un unico documento redatto e approvato in Consiglio Comunale di concerto con i comitati e le associazioni di cittadini e di categoria, invitando IL COMUNE DI CASAMICCIOLA TERME a convocare il Consiglio Comunale con la discussione su questo tema.

Il documento deve indicare anche le agevolazioni previste a favore delle attività localizzate all’interno della medesima zona franca da delimitare per tutto il territorio di Casamicciola Terme da definirsi zona franca all’interno dell’Isola d’Ischia. Tra le altre cose l’intervento deve prevedere la concessione di agevolazioni sotto forma di esenzioni fiscali e contributive in favore di imprese e titolari di reddito di lavoro autonomo che svolgono la propria attività o che la avviano entro un determinato termine nella ZFU del territorio di Casamicciola Terme ed un contributo alle attività produttive per il calo e/o azzeramento del fatturato che si ha e che si avrà nei prossimi mesi.

I fondi per la zona franca, peraltro, si potrebbe pensare di usarli anche per implementare le attività portuali con aumento delle corse dei traghetti e aliscafi al fine di un incremento di turisti che si vedrebbero agevolati nelle maggiori possibilità di sbarco sul territorio di Casamicciola Terme oltre che ad incrementare il tessuto lavorativo e i guadagni per i tassisti di Casamicciola Terme.

La zona franca è stata adottata per esempio con decreto MISE per l’alluvione della Sardegna nel 2018 e la sua richiesta è fondata anche per il motivo che Casamicciola Terme è stata colpita da tre eventi funesti negli ultimi 15 anni (evento alluvionale del 2009, sisma del 21 agosto 2017 edevento alluvionale – franoso del 26 novembre 2023).

Solo con questo provvedimento si potrà pensare ad un rilancio di Casamicciola Terme, unitamente ai necessari interventi di mitigazione del rischio idrogeologico.

Ringrazio l’On. Legnini per aver girato nella mia precedente e-mail la proposta al Governo e ci si chiede di insistere, ma su questo punto bisogna che ci sia un forte interessamento del Consiglio comunale di Casamicciola Terme unitamente alle associazioni categoria e alle associazioni e comitati di cittadini.

Si chiede di insistere prima che sia troppo tardi per l’adozione della zona franca.

SECONDA OSSERVAZIONE SUL PIANO DI RICOSTRUZIONE CON RIFLESSIONI INERENTI ALCUNE PROBLEMATICHE POSSONO SORGERE DOPO LA PUBBLICAZIONE

L’ordinanza speciale n. 8 del Commissario per la Ricostruzione prevede all’art. 5, avente ad oggetto la “Pianificazione degli interventi di ricostruzione privata post sisma e post frana”, che al comma “1. Sulla base delle intese raggiunte nella Conferenza Speciale di Servizi del 9 aprile 2024, la Regione Campania provvede ad adottare il piano di ricostruzione di cui all’art. 24 bis del decreto-legge n. 109 del 2018, così come integrato dall’art. 5 ter del decreto-legge n. 186 del 2022, entro il termine del 30 giugno 2024. Il Piano di ricostruzione della Regione Campania, che ha per oggetto la riparazione e la ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma e dalla frana, indica gli edifici che dovranno essere obbligatoriamente delocalizzati in ragione dell’elevato rischio idrogeologico e sismico, definisce il ridisegno urbanistico in particolare delle aree soggette a delocalizzazione obbligatoria , indica le conseguenti componenti infrastrutturali, promuove la riqualificazione ambientale e urbanistica dei territori interessati, in coerenza con quanto stabilito dal Protocollo d’Intesa “per la definizione degli aspetti paesaggistici del Piano di Ricostruzione dei comuni di Casamicciola Terme, Forio d’Ischia e Lacco Ameno interessati dall’evento sismico del 21 agosto 2017 e dall’alluvione del 26 novembre 2022”, sottoscritto in data 18 aprile 2024 dalla Regione Campania e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli.”

In sintesi, tale piano di ricostruzione prevede che diversi edifici dovranno essere obbligatoriamente delocalizzati in ragione dell’elevato rischio idrogeologico e sismico, in quanto ci sarà un ridisegno urbanistico delle aree soggette a delocalizzazione.

Infatti, in tal senso viene specificato all’art. 6 dell’ordinanza speciale, avente ad oggetto “Programmazione degli interventi di ricostruzione privata degli edifici danneggiati dal sisma del 2017 e di ricostruzione e ripristino di quelli danneggiati dalla frana del 2022”, al comma 2 lett. d.) che gli edifici ed aggregati identificati nella mappa connessa identificati con il colore marrone ricompresi negli ambiti A, B, C, G e H della zonazione dell’Autorità di Bacino e nella zona ATO 1-F (infrastruttura verde e di mitigazione) individuata dalla Regione Campania, possono essere oggetto di possibile delocalizzazione obbligatoria, sulla base delle previsioni del piano di ricostruzione approvato dalla Regione Campania ai sensi dell’art. 24 bis del decreto-legge n.109 del 2018 e dell’art. 5 ter del decreto legge n. 186 del 2022 e del piano stralcio PAI approvato dall’Autorità di Bacino Distrettuale, ai sensi dell’art. 5 quater del decreto-legge n. 186 del 2022. Pertanto, per questi edifici l’attuazione degli interventi di ricostruzione è subordinata all’approvazione del piano di ricostruzione.

In sintesi, quindi ci saranno aree soggette a delocalizzazione, con la conseguenza che potrebbero sorgere delle problematiche e precisamente le seguenti:

1) Gli edifici già ripristinati e/o resi già agibili e/o già oggetto di decreti positivi anche di concessione di contributo e/o già oggetto di lavori già parzialmente eseguiti per la ricostruzione in loco come saranno trattati se presenti nelle zone e aree da delocalizzare;
2) Se dovessero rimanere in loco tali o alcuni di tali edifici, a questo punto, sorge la problematica della evidente disparità di trattamento con gli altri edifici danneggiati sui quali non è partita alcuna pratica di ricostruzione e che comunque non sono oggetto di volontà di manifestazione volontaria di delocalizzazione. Su questo tema quali provvedimenti ci saranno? Anche in considerazione di contenziosi che potrebbero essere aperti.
3) La situazione è connessa anche alle motivazioni sottese alla delocalizzazione di aree e zone e mi spiego meglio: a) se l’area è stata soggetta a delocalizzazione obbligatoria per motivi legati all’elevato rischio idrogeologico e sismico, la problematica che sorge: come si fa a spiegare che l’elevato rischio sismico ed idrogeologico sussiste per gli edifici che sono ancora danneggiati e che non sono stati oggetto di domanda di ricostruzione, mentre per gli edifici già ripristinati non sussiste tale rischio?; b) se l’area è soggetta a delocalizzazione obbligatoria più per motivi connessi ad una riqualificazione ambientale e urbanistica dei territori interessati piuttosto che a motivi effettivi legati al rischio idrogeologico e sismico, a questo punto sorge la problematica di disparità di trattamento, in quanto si viene a sanare un principio sbagliato che sarebbe quello: chi è partito prima rimane, mentre chi non si è mosso viene delocalizzato. E’evidente che tale ragionamento sarebbe ingiusto, passibile di illegittimità e non sostenibile dal punto di vista giuridico e pratico.

TERZA OSSERVAZIONE SUL PIANO DI RICOSTRUZIONE CON RIFLESSIONI INERENTI IL TESSUTO SOCIALE

Purtroppo, già da adesso bisogna riflettere sulla questione che prima o poi si pone la problematica che per alcuni cittadini non ci potrebbe essere né la possibilità, per svariati motivazioni, di poter imbastire la pratica di ricostruzione e/o ripristino in loco n la possibilità di accedere alle modalità di delocalizzazione volontaria e/o obbligatoria. Per questi cittadini ci saranno comunque dei provvedimenti al fine, comunque, di garantire un tetto tipo accedere perlomeno ad un piano di edilizia residenziale?

QUARTA OSSERVAZIONE SUL PIANO DI RICOSTRUZIONE CON RIFLESSIONI INERENTI IL TERZO CONDONO EDILIZIO

La Presidenza del Consiglio dei Ministri Il Commissario Straordinario per la Ricostruzione nei territori dell’Isola di Ischia interessati dal sisma del 21 agosto 2017 con parere avente ad oggetto: “Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli – nota n. 8260 del 26 aprile 2022 – richiesta di chiarimenti in merito ai contenuti dell’art. 25 del decretol egge n. 109 del 2018, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 130 del 2018 in materia di condono edilizio ai sensi della legge n. 326 del 2003”, è arrivata alla conclusione che, per tutte le esposte considerazioni nel contenuto del suddetto parere, “si ritiene che l’esame delle pratiche di condono per i territori dei comuni di Casamicciola terme, Forio, Lacco Ameno dell’Isola di Ischia interessati dagli eventi sismici verificatisi il giorno 21 agosto 2017 debba essere svolto con l’applicazione delle sole limitazioni generali poste dalla legge n. 47 del 1985 e debba dunque consentire l’esame nel merito tecnico-discrezionale della compatibilità paesaggistica degli abusi commessi senza pregiudiziali limitazioni concernenti la presenza di eventuali incrementi di volume, ossia senza l’applicazione dei limiti speciali di cui all’articolo 32 del decreto-legge n. 269 del 2003, né di quelli di carattere generale previsti dal piano paesistico del 1999”.

A seguito di questo parere si ha una attuazione pratica nel senso del parere espresso? Per essere precisi i cittadini, poiché sono tuttora sono ancora in attesa di capire come da diverse segnalazioni pervenute, possono integrare le domande di condono edilizio ai sensi della legge n. 326 del 2003? Quale è lo stato di avanzamento delle pratiche del suddetto condono?

QUINTA OSSERVAZIONE SUL PIANO DI RICOSTRUZIONE CON RIFLESSIONI SULLE SCUOLE, SULLA CULTURA E SULLLE ATTVITA’ PRODUTTIVE CONRICHIESTA DI VALUTAZIONE DEL CAMBIO DI DESTINAZIONE D’USO DEL LEMBO A PER SCOPI CULTURALI – TURISTICI

Con Decreto-legge n. 186 del 3 dicembre 2022, c.d. decreto Ischia, sono stati disposti “Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi eccezionali verificatisi nel territorio dell’isola di Ischia a partire dal 26 novembre 2022”; il decreto è stato convertito, con modificazioni, dalla legge 27 gennaio 2023, n. 9. L’art. 5-ter del dl 186/2022, attribuisce al Commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma sull’isola di Ischia funzioni finalizzate a garantire il necessario coordinamento tra gli interventi urgenti di messa in sicurezza idrogeologica del territorio, ripristino delle infrastrutture e degli edifici pubblici e degli immobili privati in seguito alla frana del 2022 e quelli di ricostruzione degli edifici colpiti dall’evento sismico del 2017.

Il comma 3 dell’art. 5-ter stabilisce che le previsioni del Piano commissariale integrano il Piano di ricostruzione post-sisma, previsto dall’art. 24-bis del D.L. 109/2018, ai fini del necessario coordinamento fra le azioni di contrasto all’emergenza idrogeologica e gli interventi di ricostruzione. L’art. 5-quater del decreto stabilisce che l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino meridionale provvede all’aggiornamento degli strumenti di pianificazione per il contrasto del dissesto idrogeologico nell’isola di Ischia.

Il Piano di Ricostruzione è fondamentale per la pianificazione del territorio ed è importante al fine di dare certezze ai cittadini e servirà soprattutto per capire quanti cittadini ci saranno o ci potrebbero essere nelle zone colpite. L’importanza di valutare questa situazione serve anche per una buona pianificazione.

Insisto sul chiedere la scuola “Lembo” della Sentinella che verrà ricostruita a chi serve? a quale bacino di famiglie della zona alta è destinata la scuola?? Se la zona alta verrà desertificata con il Piano di Ricostruzione a cosa servirà ricostruire per destinarla di nuovo alla scuola “Lembo” dellaSentinella? (non credo che le famiglie di Piazza Bagni, Piazza Marina e Perrone decidano di andare nella zona alta e lasciare le scuole presenti e/o da ricostruire nelle altre zone di Casamicciola TermeANZI I CITTADINI SI AUSPICANO UNA RICOSTRUZIONE DEL MANZONI CHE E’ IL SIMBOLO CHE UNISCE LA SCUOLA DI CASAMICCIOLA TERME) Forse sarebbe utile ricostruire e destinarle l’immobile per altri scopi, ma questo può essere stabilito solo a seguito di un serio Piano di Ricostruzione che deve essere anche un atto di pianificazione territoriale al fine di evitare anche spreco di denaro pubblico ed evitare una ricostruzione a vista, incominciando a riflettere sulla destinazione d’uso delle scuole attuali da ricostruire, sul Pio Monte della Misericordia e sul Capricho de Calise, con un piano di scuole tenendo conto anche dell’emorragia di persone che ci sarà a seguito del piano di ricostruzione, ed un piano commerciale per il rilancio serio del tessuto economico – produttivo accompagnato anche da una implementazione anche delletematiche del turismo termale nonché del turismo culturale.

In tal senso lancio l’idea di destinare la scuola del Lembo ad una struttura di tipo storica – culturale al fine di incentivare il turismo culturale – termale per la memoria di Casamicciola Termeche affiancato al rilancio dell’Osservatorio Geofisico, come memoria storica culturale dal punto di vista del sisma, sempre della zona La Sentinella e della sua vasca sismica di Giulio Grablovitz, unitamente alla necessità di trovare uno spazio per un parcheggio grande in quella zona, potrebbe rilanciare la zona alta che da zona devastata può diventare il fiore all’occhiello per un offerta di tipo turistica incentrata sulla cultura e memoria storica di Casamicciola Terme sulle terme e sul sisma. Questo significherebbe anche a trascinare i proprietari ad aprire attività produttive magari approfittando di un eventuale zona franca di cui al punto precedente. Basti pensare che nella zona della Sentinella da anni ormai non ci sono attività produttive e questo misura il senso di abbassamento della qualità di quella zona e di Casamicciola Terme.

Inoltre, c’è il rischio di andare nella direzione di due Casamicciola (zona di Piazza Marina – Perrone e zona che parte da Piazza Bagni fino alla zona alta).

SESTA OSSERVAZIONE SULLE DEMOLIZIONI DEGLI EDIFICI DA DELOCALIZZARE

Ai sensi dell’articolo 24-bis, comma 4, del decreto-legge n. 109 del 2018, le aree di sedime degli immobili non ricostruibili in sito, a seguito della concessione del contributo di ricostruzione, sono acquisite di diritto al patrimonio comunale con vincolo di destinazione ad uso pubblico per la dotazione di spazi pubblici in base agli standard urbanistici e per interventi di riqualificazione urbana in conformità alle previsioni del Piano della Ricostruzione. Le già menzionate aree, liberate dalle macerie conseguenti alla demolizione, perdono qualunque capacità edificatoria.

Pertanto, tali aree di sedime vanno acquisite al patrimonio pubblico.

Detto ciò, si rileva che alcuni immobili faranno parte di un piano pubblico di demolizione come da allegato n. 2 dell’ordinanza speciale n. 8, mentre per gli altri edifici oggetto di delocalizzazione e non rientranti nel piano di demolizione pubblica, dovranno essere demoliti a cura del proprietario.

Su questo punto della demolizione a carico dei proprietari si pongono le seguenti osservazioni:

a) secondo lo scrivente al fine di velocizzare e semplificare la ricostruzione e/o delocalizzazione con conseguente rigenerazione urbana, ritiene opportuno estendere il piano pubblico di demolizioni a tutti gli edifici oggetto di delocalizzazione, anche considerato che quelle aree di sedime saranno acquisite al patrimonio pubblico;
b) non è ancora chiaro se per acquistare e/o entrare in possesso dell’immobile acquistato, a seguito della delocalizzazione dell’immobile danneggiato, ci deve essere necessariamente prima la demolizione dell’immobile delocalizzato oppure segue un altro iter. In sintesi, quindi si può acquistare ed entrare nel nuovo immobile a prescindere se sull’immobile delocalizzato è stata effettuata la demolizione che può essere eseguita in tempi diversi?

SETTIMA OSSERVAZIONE: BISOGNA NECESSARIAMENTE FARE INTERVENTI DI MANUTENZIONE SULLA ZONA DEL CELARIO OLTRE AD ASPETTARE E PROGETTARE GLI INTERVENTI DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO CON CO SEGUENTE RIVISITAZIONE DELLA ZONA ROSSA

Sulla zona del Celario, allo stato attuale oggetto di studi riguardanti il PAI e gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico ed idraulico dove c’è un notevole lavoro, si chiedono  gli interventi imminenti per rimuovere le situazioni critiche al fine di garantire, perché no, la riduzione della zona rossa, in attesa dei grandi interventi e il rientro presso le case, attività e terreni il quanto prima possibile con conseguente rapido (sin da subito) ripristino della viabilità e manutenzione dei muri e muretti, per il rientro graduale presso tutte le case, attività e terreni che sono in prevalenza agibili e che per l’abbandono e senza i sottoservizi potrebbe crearsi situazioni indotte di inagibilità (chi li paga poi questi danni???). Mentre a Piazza Marina ci sono cantieri a cielo aperto, sulla zona suindicata invece non si procede a nessun tipo di intervento di quelli che possono essere adottati nell’immediato. Questo non è giusto. In particolare, faccio riferimento alla strada che arriva dal piazzale del Celario in su dove il manto stradale è sconnesso e danneggiato. Si può tranquillamente intervenire come fatto peraltro per altre strade del territorio. Inoltre, poi procedere al ripristino del muro di contenimento posto e ubicato nella zona che si affaccia sul piazzale del Celario.

L’attaccamento dei cittadini di Celario alle proprie case, attività produttive antiche, terreni,panorama, scenari (sebbene fragili) straordinari ha creato un radicamento e un legame fortissimo con il territorio. Pertanto, anche utilizzare le case in tempi buoni tipo primavera ed estate o come case vacanze estive si può tranquillamente garantire nell’imminenza con opportuni interventi sui sottoservizi e sulla viabilità.

Ci sono riusciti i nostri antenati con mezzi e strumenti di gran lunga inferiori a quelli esistenti ad oggi, perché non ci dovremmo riuscire noi con strumenti tecnici all’avanguardia e con misure di carattere logistico – non strumentale (penso alle allerte meteo, al pluviometro, ai radarall’evacuazione e rientro come avviene negli Usa, per esempio, con gli uragani).

Una riflessione in tal senso lo dico da cittadino che ho subito sia il terremoto che l’alluvione – frana – valanga. Per quanto concerne le frane e l’alluvione che sono situazioni a mio modo di vedere prevedibili e gestibili diversamente dal terremoto che è una situazione diversa dove non c’è avvertimento e c’è bisogno di costruzioni solide, mi chiedo quale è la differenza tra questa zona e le altre zone di Casamicciola Terme NEI TEMPI DI SOLE?? Vado per logica non esiste nessuna differenza. Il cittadino, quando c’è il sole, è al sicuro in tutte le zone di Casamicciola Terme, soltanto che per la zona di cui trattasi nel presente punto bisogna attivare tutte le misure suddette prima in caso di tempi di allerta meteo.

OTTAVA OSSERVAZIONE STATO DI AVANZAMENTO DEL MURO DI CONTENIMENTO POSTO AL DI SOTTO DI VIA MONTECITO

Si chiede lo stato di avanzamento dell’intervento di consolidamento del muro di contenimento posto al di sotto di Via Montecito?? che è da tempo ricompreso nel Piano degli interventi urgenti predisposto, approvato e finanziato nell’ambito delle attività emergenziali post-frana 2022.

​«Ci tengo a ringraziare l’on. legnini, anche per conto del popolo di casamicciola terme, per la sua dedizione, il suo lavoro e il suo attaccamento al territorio di Casamicciola Terme e dell’isola d’Ischia- spiega il legale- tuttavia, serve un maggiore impegno da parte della comunita’ di Casamicciola Terme a partire dal consiglio comunale per salvaguardare gli interessi di tutti i cittadini e dell’intero territorio oltre che di un maggiore impegno da parte del parlamento e della regione Campania».

Conclude infine Iacono dicendosi certo di un riscontro e di una lettura della presente e una cortese risposta alle osservazioni da parte degli organi in indirizzo per quanto di competenza, nell’interesse dei cittadini dei territori interessati dal sisma del 21 agosto 2017 e dagli eventi meteorologici del 26 novembre 2022, il sottoscritto porge Distinti Saluti.

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