Appello per il Restauro di un Capolavoro. la “Madonna col Bambino e San Giovannino”, tavola attribuita a Severo Ierace

Recepiamo e facciamo nostro l’invito di Don Pasquale Vanacore, responsabile dei beni culturali della Diocesi Sorrento-Stabia, per la ricerca di uno o più sponsor per il restauro di un’opera d’arte di inestimabile valore: la “Madonna col Bambino e San Giovannino”, tavola attribuita a Severo Ierace.

I cittadini della Penisola Sorrentina, su invito della Fondazione Museo Correale, hanno risposto con entusiasmo e determinazione, contribuendo in maniera significativa al restauro delle opere e dei reperti archeologici. Questo impegno collettivo ha permesso di riportare quasi tutte le collezioni del museo al loro antico splendore, giusto in tempo per i festeggiamenti del centenario del Museo Correale.  Il museo, ora vestito di nuovo splendore, rappresenta un simbolo della dedizione della comunità locale alla valorizzazione del patrimonio culturale. L’intervento dei cittadini non solo ha migliorato lo stato delle opere, ma ha anche rafforzato il legame tra il museo e il territorio.

Adesso, dalle colonne di questo giornale, lanciamo un nuovo appello, non per il Museo Correale, ma per un’altra importante istituzione culturale del territorio: l’appartamento Vescovile di Sorrento. Questo luogo storico è in attesa di diventare il Polo Museale Diocesano Sorrentino, insieme al Diocesano di Stabia.

L’obiettivo è creare un network museale che possa valorizzare e promuovere ulteriormente il ricco patrimonio artistico e storico della Penisola Sorrentina. I cittadini sono nuovamente chiamati a collaborare, per garantire che anche questo progetto possa realizzarsi con successo, continuando così a preservare e valorizzare le meraviglie culturali del loro territorio.

Questa straordinaria opera, conservata nel Palazzo Arcivescovile di Sorrento, rappresenta un esempio notevole dell’arte rinascimentale meridionale. Ierace, attivo in Campania tra il 1530 e il 1541, era cognato di Andrea Sabatini da Salerno e allievo di Raffaello, uno dei più grandi maestri del Rinascimento.

Generico maggio 2024
 
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Severo Ierace: Un Artista Sottovalutato

Severo Ierace è un pittore napoletano che ha operato principalmente in Italia meridionale. Le sue opere sono caratterizzate da influenze raffaellesche, probabilmente dovute alla collaborazione con il cognato Andrea Sabatini. Tra le sue realizzazioni più note si annoverano:

  • Polittico della Madonna del Carmine presso la basilica di Sant’Antonio di Nocera Inferiore
  • Polittico per l’Abbazia territoriale della Santissima Trinità di Cava de’ Tirreni
  • Collaborazioni con Andrea Sabatini e Giovanni Filippo Criscuolo presso l’abbazia di Montecassino per la realizzazione di tavole raffiguranti la vita di san Benedetto

Opere di Severo Ierace

Ierace ha lasciato un’eredità artistica di grande rilievo, tra cui:

  • Madonna Immacolata con Dio Padre, san Francesco d’Assisi e san Girolamo (1537), Museo civico di Castel Nuovo, Napoli
  • Madonna del Soccorso (1538-1540), Museo di Capodimonte, Napoli
  • Madonna del Carmine (1541), polittico (smembrato), Pinacoteca del convento di Sant’Antonio, Nocera Inferiore
  • San Giacomo, San Sebastiano, Sant’Antonio da Padova e altri, Pinacoteca provinciale di Salerno
  • Opere presso l’Abbazia territoriale della Santissima Trinità di Cava de’ Tirreni, tra cui Santi Mauro e Placido, Sante Giustina e Scolastica, Santo vescovo, e San Gregorio
  • Madonna col Bambino e san Giovannino, Episcopio di Sorrento

Appello agli Sponsor

La “Madonna col Bambino e San Giovannino” richiede un urgente intervento di restauro per preservarne la bellezza e garantirne la fruibilità alle future generazioni. Questo appello è rivolto a tutte le realtà culturali, istituzionali e imprenditoriali che riconoscono l’importanza di tutelare il nostro patrimonio artistico.

Contribuire al restauro di questa tavola significa non solo salvaguardare un’opera d’arte, ma anche rendere omaggio alla maestria di Severo Ierace e alla ricca tradizione artistica del nostro territorio. Invitiamo quindi potenziali sponsor a contattare la Diocesi Sorrento-Stabia per discutere le modalità di supporto e le opportunità di collaborazione.

Insieme, possiamo garantire che questo capolavoro torni a splendere in tutto il suo splendore originario, continuando a ispirare e affascinare gli appassionati d’arte di tutto il mondo.

Severo Ierace: Un Tesoro Nascosto della Pittura Napoletana del Cinquecento

Severo Ierace, pittore napoletano del Cinquecento, è una figura poco conosciuta ma affascinante, strettamente legata ad artisti di spicco come Andrea da Salerno, di cui era cognato. Le informazioni su Ierace sono frammentarie e provengono principalmente dal De Dominici, che lo chiama “Irace” e menziona una sola opera a Napoli: la “Madonna col bambino in gloria, i santi Pietro e Paolo ed il committente” del 1534, andata dispersa.

Attività e Opere di Severo Ierace

Grazie a una serie di documenti tra il 1531 e il 1540, possiamo ricostruire parte dell’attività artistica di Ierace. Nel 1531, lo troviamo all’Abbazia di Montecassino, dove aveva ereditato il cantiere di Andrea da Salerno, morto l’anno precedente. Qui realizzò opere come una “S. Orsola” e una “Historia di S. Scolastica” per l’organo, oltre a vari affreschi nelle cappelle di S. Gregorio e della Madonna. Tra il 1535 e il 1536, dipinse i “Putti con libro” sul monumento funebre di Guido Fieramosca.

Dal 1536, Ierace si trasferì alla Badia della SS. Trinità a Cava dei Tirreni, continuando la sua attività artistica sotto il patronato degli abbati benedettini. Documenti di pagamento del 1536 e del 1537 attribuiscono a Ierace due tavole raffiguranti i santi Mauro, Placido, Giustina e Scolastica. Queste opere, inizialmente attribuite a Marco Cardisco, confermano Ierace come pittore di fiducia degli abbati, succedendo a figure come Girolamo da Salerno e Andrea Sabatini.

Tra le opere perdute attribuite a Ierace, ci sono i dipinti per il reliquiario e la cona della sacrestia della Badia di Cava, per i quali ricevette pagamenti nel 1540. Frammenti di queste opere, come i pannelli con un “Santo vescovo” e un “S. Gregorio”, sono conservati nel museo della Badia. Le caratteristiche stilistiche di Ierace, come i lineamenti dei volti e alcuni dettagli decorativi, sono evidenti in questi frammenti.

Influenze e Attribuzioni Controverse

La critica moderna ha solo recentemente iniziato a riconoscere l’importanza di Ierace nella pittura napoletana del Cinquecento. Studiosi come Pierluigi Leone de Castris hanno esplorato la sua opera, giungendo talvolta a conclusioni diverse. Severo Ierace mostra influenze di Andrea da Salerno e di Marco Cardisco, considerato da De Dominici come suo maestro.

De Castris sostiene che il contatto tra Ierace e Cardisco risalga al 1540, quando Cardisco era a Cava per una pala d’altare, mentre altri ritengono che le influenze polidoresche siano presenti già prima. Le difficoltà nell’attribuire correttamente le opere tra Ierace e Cardisco iniziano con la critica moderna. Alcune opere, come la “Madonna con bambino” della Galleria Sabauda di Torino e la “Madonna con bambino e santi Girolamo e Giovanni Battista” della Strossmajerova Galerija di Zagabria, sono state assegnate a Ierace ma mostrano un livello qualitativo che alcuni ritengono attribuibile a Cardisco.

Conclusioni e Eredità

Nonostante le poche opere sopravvissute e le continue dispute attributive, Severo Ierace rimane una figura affascinante della pittura napoletana del Cinquecento. Le sue opere, seppur limitate, mostrano una complessità stilistica e una varietà di influenze che testimoniano un artista di talento. Ierace, spesso offuscato dai più noti contemporanei, merita un riconoscimento più ampio per il suo contributo alla cultura artistica del suo tempo.

 

 

 

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