Addio a Paul Auster: si spegne un gigante della letteratura

Addio a Paul Auster: si spegne un gigante della letteratura
Si è spento ieri a 77 anni, stroncato da un cancro ai polmoni, uno dei più grandi scrittori americani contemporanei: Paul Auster. Famoso a livello internazionale per la sua Trilogia di New York, composta da “Città di vetro”, “Fantasmi” e “La stanza chiusa”, Auster era considerato un maestro della narrativa postmoderna, annoverato tra i grandi nomi come Thomas Pynchon e Don DeLillo.

Nato a Newark, nel New Jersey, nel 1947, Auster si laureò in Letteratura Comparata alla Columbia University. Dopo gli anni turbolenti del ’68 e un periodo a Parigi come traduttore, tornò a New York dove iniziò a farsi conoscere con la pubblicazione del libro di memorie “L’invenzione della solitudine” del 1982, dedicato al rapporto con il padre scomparso.

Il vero successo arrivò con la Trilogia di New York, pubblicata tra il 1985 e il 1987, che lo consacrò come voce innovativa e originale del panorama letterario. Ambientata nella sua amata New York, dove visse sempre a Brooklyn, la Trilogia esplora temi come l’identità, la memoria e il caso attraverso storie intrecciate e personaggi indimenticabili.

Auster ha pubblicato nel corso della sua prolifica carriera 34 libri, tra cui 18 romanzi, sceneggiature, saggi e biografie. Tra le sue opere più celebri si ricordano “Moon Palace” (1989), “Leviatano” (1992), “Il libro delle illusioni” (2002) e “4 3 2 1” (2017), finalista al Booker Prize. Il suo ultimo romanzo, “Baumgartner”, è uscito nel 2023.

Le sue storie, spesso permeate da elementi autobiografici – dal rapporto con il padre ne “L’invenzione della solitudine” all’omaggio alla sua città in romanzi come “Sunset Park” e “Le follie di Brooklyn” – hanno toccato corde profonde nei lettori di tutto il mondo. Auster non ha mai esitato ad affrontare temi complessi come la morte, la perdita e il destino, intrecciandoli con maestria a riflessioni filosofiche e giochi letterari.

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