Sorrento: Stop all’antenna di Priora? L’Arpac in campo per il monitoraggio

Sorrento: Stop all’antenna di Priora? L’Arpac in campo per il monitoraggio

Il 3 maggio scade la sospensione disposta dal Comune. Proroga per altri 30 giorni in attesa dei dati dell’agenzia per la  protezione ambientale

Può essere fissata un’antenna alta 14 metri vicino ad un caseggiato ed una scuola?

E’ la domanda che si pongono i residenti di Priora riuniti nel comitato che si batte contro il ripetitore per la telefonia installato in via Santa Maria del Toro nella borgata collinare.

Il tema continua a tenere a banco nella comunità della frazione che ha investito della questione i vertici degli uffici comunali e della stessa Amministrazione cittadina.

Infatti, nei giorni scorsi una delegazione è partita dalla borgata collinare, presente il parroco della chiesa di S. Atanasio, don Antonino Somma, ed  ha chiesto ed ottenuto un incontro al Comune per avere lumi sulla vicenda.

Un confronto nella sala consiliare con l’amministrazione ed il dirigente Suap – sportello unico attività produttive, competente per materia – architetto Filippo Di Martino.

Il comitato spontaneo formato dai cittadini che risiedono, in particolare, nell’area dove dovrebbe essere posto l’impianto ha manifestato, preoccupazione per i rischi legati all’inquinamento elettromagnetico.

E per avere un monitoraggio sulle criticità i presenti hanno chiesto al Comune l’intervento dell’Arpac, l’agenzia regionale per la protezione ambientale.

Si tratta dello stesso organismo preposto anche a verificare la balneabilità del mare che bagna i territori regionali.

La sollecitazione per l’intervento dell’Arpac potrebbe essere formalizzata mediante un documento inviato al Comune.

Intanto, il termine che dispone la sospensione dei lavori per sistemare l’antenna sono in scadenza.

Il prossimo 3 maggio spirano i trenta giorni fissati nel provvedimento adottato dall’architetto Di Martino.

Ora, cosa succede?

L’ipotesi più probabile è che sia adottato un ulteriore provvedimento di proroga della sospensione per ulteriori 30 giorni.

L’obiettivo è ottenere l’intervento dell’Arpac, effettuare il monitoraggio, verificare le compatibilità e poi, sulla base delle risultanze, assumere una decisione.

Ma c’è di più, i referenti del comitato chiedono anche di verificare l’esatta ubicazione dell’impianto. Pare che su questo profilo possa esserci stato qualche elemento di confusione e pertanto si vuole un ulteriore accertamento.

Quello che capita a Priora non è un caso isolato, nella vicina Piano di Sorrento si assiste da giorni ad una mobilitazione con raccolta firme per scongiurare l’installazione di ripetitori in luoghi sensibili- anche qui scuole e parchi pubblici–  in considerazione dei paventati rischi per la salute.

Il tema è divisivo e controverso a Piano come a Sorrento e di certo non siamo all’ultima puntata di questa vicenda.

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