“Ho speso 300mila euro e non ho una casa”: il grido di dolore di un’assegnataria dell’housing sociale di Sant’Agnello

Un incubo per 38 famiglie: il sogno di una casa a prezzo agevolato nell’housing sociale di via Monsignor Bonaventura Gargiulo a Sant’Agnello si infrange contro la dura realtà di un possibile sgombero. Il complesso residenziale, costruito su un terreno che un tempo era un agrumeto, è al centro di una vicenda giudiziaria complessa e controversa, con l’accusa di lottizzazione abusiva che pende sulla testa di ex amministratori, tecnici e costruttore.

Un groviglio di autorizzazioni e ricorsi: Nonostante il parere negativo di WWF e Italia Nostra, il progetto è andato avanti tra delibere comunali, autorizzazioni edilizie e una graduatoria per gli assegnatari. 50 famiglie inizialmente assegnatarie hanno rinunciato a causa dei costi elevati, mentre 38 sono entrate nelle case, benché sotto sequestro. Un dissequestro temporaneo ha dato loro una falsa speranza, svanita con la nuova richiesta di sgombero da parte della Procura di Torre Annunziata.

Giovanna Mele, una delle assegnatarie non ancora in possesso dell’appartamento, ha raccontato a “Il Mattino” in un articolo a firma di Massimiliano d’Esposito e Dario Sautto la sua angoscia: “Avevo versato 190mila euro di acconto per il mio appartamento di 70 metri quadri, perdendo anche i soldi per i mobili e pagando anni di affitto, arrivando a superare anche i 300mila euro. Ora rischio di non avere nulla“.

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