Anche Sinistra Italiana e Movimento 5 Stelle aderiscono alla coalizione del campo largo a sostengno del candidato sindaco Luigi Vicinanza

Castellammare di Stabia ( Napoli ) . Anche Sinistra Italiana e Movimento 5 Stelle aderiscono alla coalizione del campo largo a sostengno del candidato sindaco Luigi Vicinanza. Dopo un lungo confronto, dunque, anche gli ultimi 2 partiti che si erano fatti promotori di una coalizione intorno all’ex presidente del PD, Roberto Elefante, sposano il progetto dei democratici. E salgono così a 15 le liste (partiti e civiche) della coalizione. Almeno sulla carta, salvo poi verificare quanti di queste effettivamente avranno la possibilità di mettere insieme 24 nomi per formare la lista stessa. Il pericolo “carrozzone ingovernabile” è dunque dietro l’angolo, lo stesso carrozzone che l’ex sindaco Vozza ha sempre demonizzato per chè “utile a vincere ma non a governare”.
Di seguito le parole di M5S e SI con cui sciolgono le riserve e “abbracciano” Vicinanza:

“Dove eravamo rimasti? Il M5Stelle e Sinistra Italiana sono tra i fondatori del campo largo del Centro Sinistra, sia a Castellammare che a livello nazionale, e non possono che stare da una sola parte, per provare a ridare una speranza ad una città che sembra averla messa nel dimenticatoio. Il nostro intento, in vista delle prossime elezioni era, ed è, quello di poter far uscire dal burrone in cui, grazie al governo di destra, è precipitata una città unica come Castellammare, e di darle un governo degno di questo non che ne tuteli le bellezze archeologiche e non. Questo non è accaduto negli scorsi anni, a partire dall’approvazione, da parte della maggioranza di centrodestra, del foro nella collina di Varano, sperpero inutile di soldi pubblici e messa in pericolo delle più preziose bellezze archeologiche, patrimonio non solo della città ma dell’intera nazione. Inutile nascondere che avremmo preferito un diverso modus operandi dal pd, non nella scelta del nome, sul quale sin dal primo momento non abbiamo mai espresso perplessità nel merito, ma piuttosto per i metodi usati, con una inutile quanto sgradevole prova di forza. Per primi abbiamo sentito la necessità di fare sedere intorno ad un tavolo le forze progressiste per costruire un programma, una piattaforma comune, per poi individuare un nome in grado di rappresentare tutti.

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