Sant’Agnello, interdittive antimafia ad altre ditte legate a Langellotto

Sant’Agnello, interdittive antimafia ad altre ditte legate a Langellotto. A darne notizia è Il Fatto Quotidiano, si tratta di ditte della Penisola sorrentina da Piano di Sorrento a Sant’Agnello. Si tratta di altre interdittive per l’imprenditore Salvatore Langellotto, dopo aver subito l’arresto per l’accusa di aggressione al presidente del WWF Terre del Tirreno Claudio d’Esposito e di stalking nei confronti del giornalista de Il Fatto Vincenzo Iurillo che aveva già subito  l’interdittiva antimafia per la sua ditta «Costruzioni Sant’Agnello srl», da qualche  giorno firmata dal prefetto di Napoli, Michele di Bari.  Il 54enne imprenditore, originario di Santa Maria la Carità risulta essere residente proprio nella cittadina della Penisola Sorrentina dove ha sede legale la sua società.

Nell’ultimo provvedimento c’è anche riportato da Marco Franchi su Il Fatto Quotidiano c’è anche la Edil Green srl tra le 18 imprese appena raggiunte da un’interdittiva antimafia della Prefettura di Napoli. È una delle ditte riconducibili all’imprenditore edile Salvatore Langellotto, il pregiudicato di camorra noto per la surreale benedizione religiosa dei suoi camion sulla piazza della chiesa di Sant’Agnello (Napoli): una storia raccontata dal fattoquotidiano.it e poi ripresa dalla trasmissione Mediaset Le Iene. Da qualche giorno Langellotto è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per due diverse vicende: l’aggressione all’ambientalista del Wwf Claudio d’Esposito e lo stalking ai danni del cronista del Fatto Vincenzo Iurillo. La Edil Green è la ditta che avrebbe dovuto realizzare circa trecento box nell’ex agrumeto di Vico III Rota a Sorrento, stoppati dalle denunce di Claudio d’Esposito: questo il movente del pestaggio dell’attivista, avvenuto il 26 marzo scorso. Langellotto, secondo la ricostruzione dei pm, lo ha picchiato fino a mandarlo all’ospedale, dopo avergli teso un agguato nel cortile dove stava effettuando piccoli lavori di giardinaggio. Una ritorsione dettata dal rancore per la speculazione non andata a buon fine. Il movente è ben evidenziato nell’ordinanza di arresto firmata dal Gip di Torre Annunziata Riccardo Sena, al termine di indagini condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo locale e coordinate dal pm Antonio Barba e dal procuratore Nunzio Fragliasso. Delle 18 interdittive antimafia emesse dalla prefettura, 14 riguardano imprese con sede legale in costiera sorrentina, tra Sant’Agnello e Piano di Sorrento. E molte di queste colpiscono ditte amministrate direttamente da Langellotto o a lui riconducibili attraverso familiari o soci storici: tra le altre la Ro.Sa srl (Sant’Agnello), la Nizza srl (Piano di Sorrento), la Costruzioni Sant’Agnello srl (Sant’Agnello), la Langellotto Costruzioni sas di Langellotto Salvatore & C (Sant’Agnello), la Langellotto Calcestruzzi srl (Sant’Agnello), la Langellotto Fi.ra Costruzioni.

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