Enza Dipino, condannata per l’omicidio di Patrizia Attruia, finirà di scontare la pena a Ravello con l’affidamento in prova

Nel novembre 2020 Enza Dipino venne condannata in concorso con Giuseppe Lima per l’omicidio di Patrizia Attruia il cui corpo senza vita fu rinvenuto nel pomeriggio del 27 marzo 2015 in una cassapanca nell’appartamento di Via San Cosma a Ravello dove viveva con i due imputati, Lima e Dipino. Secondo la ricostruzione degli inquirenti la Dipino avrebbe instaturato con Lima una relazione sentimentale tra le mura domestiche. La Attruia li scoprì e dopo l’ennesima sfuriata venne uccisa dal suo compagno dopo aver subito violente percosse, con strangolamento atipico avvenuto per pressione laringea con mezzo contundente. Per il delitto la Dipino fu condannata  in via definitiva alla pena di 14 anni e 2 mesi di reclusione.
Dopo aver espiato il quantum necessario richiesto per legge la Dipino tornerà a Ravello dove sconterà la restante pena di 3 anni in affidamento in prova al servizio sociale.
La donna risiederà presso l’abitazione del cugino, titolare di una struttura extralberghiera presso la quale sarà impiegata come colf con obbligo di dimora dalle 20.00 alle 7.00 del giorno successivo.
Il Tribunale di Sorveglianza di Salerno ha evidenziato come la Dipino, sin dal suo ingresso in carcere, «ha mantenuto una condotta regolare, sempre disponibile, educata e rispettosa dei ruoli e ha saputo integrarsi con le compagne di detenzione». Durante la reclusione la donna ha frequentato fino al terzo anno l’istituto alberghiero, un laboratorio di cucito creativo, lavorando con impegno e responsabilità per le pulizie degli ambienti dirigenziali della casa circondariale. Tutto ciò le ha consentito di fruire di numerosi permessi.

 

 

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