Positano, l’Hotel “Le Sirenuse” nella classifica “The World’s 50 Best Hotels”

L’Hotel “Le Sirenuse” conquista il ventesimo posto nella classifica “The World’s 50 Best Hotels”, una Top 50 che va alla scoperta dei migliori hotel del mondo.
Un importante riconoscimento per la città di Positano che si conferma tra le mete turistiche d’eccellenza non solo per la bellezza indiscussa del territorio ma anche per le offerte ricettive.
L’Hotel “Le Sirenuse” èun luogo iconico che nel corso degli anni ha ospitato (ed è stato da loro profondamente amato) scrittori e personaggi celebri. La sua storia comincia nel 1951, quando i fratelli Aldo, Paolo, Franco e Anna Sersale decisero di trasformare la loro casa al mare in un piccolo albergo di charme affacciato sulla baia di Positano. Un progetto ambizioso, certamente, ma che in breve seppe dare i suoi frutti. Gli anni Cinquanta furono infatti il decennio d’oro per la costiera amalfitana che, da piccola e inesplorata località, vide affermarsi un turismo raffinato e d’élite. E, nel giro di pochi anni, quello che era una residenza privata, Villa Giulietta, costruita intorno al XVIII secolo, divenne meta di chiunque volesse rifugiarsi tra le bellezze uniche della costiera amalfitana, ma soprattutto, divenne uno dei luoghi prediletti da scrittori, capi di stato e star di Hollywood, che contribuirono ancor di più a rendere famoso questo luogo. Un luogo, in poche parole, magico: a partire dalla romanticissima terrazza che affaccia sull’arcipelago de Li Galli, alle camere, in tutto 58, che offrono una vista spettacolare sul mare della costiera. Il tutto, senza smettere di essere un luogo intimo e al tempo stesso lussuoso, mescolando il confort estremo con l’atmosfera di un’elegante residenza privata.
Nel corso degli anni la struttura ha subito alcune operazioni di restyling, a partire dalla terrazza con piscina all’ampliamento delle camere, passando per la Spa progettata da Gae Aulenti e il ristorante La Sponda, affiancato dall’Aldo’s Bar.
Franco, grande conoscitore d’arte e di cultura, il cui gusto ha definito lo stile delle Sirenuse negli ultimi anni, è mancato nel gennaio 2015. A raccoglierne l’eredità, dal 1992, Antonio, suo figlio, che oggi dirige con successo l’albergo, mentre sua moglie, Carla disegna la collezione Le Sirenuse, Positano, venduta nella boutique Emporio Le Sirenuse a Positano e nei migliori negozi in giro per il mondo. Marina, figlia di Paolo, ha creato, con suo marito Sebastián Alvarez Murena, la linea di profumi e prodotti di bellezza Eau d’Italie, mentre Giulia, sua sorella, sovrintende alla cura delle bellissime piante e del verde che adornano terrazzi e salotti alle Sirenuse. Da più di settant’anni si respira un’atmosfera da sogno, senza tempo. Certo, ci sono i colori della costiera, un luogo che difficilmente ti togli dalla testa. Ci sono i suoi odori, le sue atmosfere, la natura che si intreccia con la storia, un paesaggio che qualcuno ha definito incomprensibile. C’è la sua storia, cominciata ai tempi dell’imperatore Claudio, quando era diffusa la leggenda secondo la quale i suoi scogli servivano da dimora delle sirene. Le Sirenuse fa riferimento proprio a questa leggenda: è un luogo dove rifugiarsi, in bilico tra le terra, il cielo e il mare.
Fu Alberto Moravia a consigliare allo scrittore americano John Steinbeck, che in un celebre articolo pubblicato su Harper’s Bazar nel 1953 scrisse: “Positano colpisce profondamente. È un posto di sogno che non vi sembra vero finché ci siete ma di cui sentite con nostalgia tutta la profonda realtà quando l’avete lasciato. Le sue case si arrampicano su un pendio talmente ripido da sembrare una scogliera, se non fosse per le scale che vi sono state tagliate. Mi viene da pensare che le fondamenta di Positano, al contrario di tutte le altre, debbano essere orizzontali. L’acqua della piccola baia ricurva, di un blu verde incredibile, lambisce dolcemente una spiaggia di piccoli ciottoli. C’è una sola stradina, e non arriva sulla spiaggia. Tutto il resto è scale, alcune ripide come quelle a pioli. Non camminate, se andate a trovare un amico: vi arrampicate o vi calate”.

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