Sorrento. Necropoli di Sottomonte storia degli scavi.

A seguito dell’ampio dibattito apparso sui social e delle numerose telefonate arrivate in redazione, relativamente alla Necropoli di Sottomonte a Sorrento,  nei pressi dei lavori del muro sul Corso Italia andando verso Sant’Agnello, pubblichiamo di seguito, quali cultori della materia,una parte della storia degli scavi , ripresa dalla rivista istituzionale Notizie Scavi di Antichita del 1928, quale prima fonte documentaria che parla di Sottomonte. L’intendo è quello di comunicare con chiarezza l’importanza del sito e cosa ha restituito e restituirà.

NOTIZIE SCAVI DI ANTICHITA ALLA E ALLADEMIA NAZIONALE DEL LINCE di S. E il Ministro della Pubblica Istruzione col R. Istituto di Archeologia e  Storia dell’Arte

VII. SORRENTO. – Necropoli romana in località Sottomonte.
I giorni 5, 6, 7 giugno 1912, scavandosi un tratto di giardino donato dalla signora Ambrosi al rev. Gennaro Milano per l’ampliamento della cappel- lina di S. Pietro a Mele (sita nella località Sottomonte col fianco destro sulla via provinciale che unisce Sorrento a Vico Equense) e propriamente a ridosso della chiesuola, furono rinvenuti a circa due metri di profondità ed ancora infissi verticalmente nel terreno i cippi e la tabella qui sotto elencati. I resti umani e le tombe cui i cippi erano sovrapposti, non furono rinvenuti, sia che fossero stati asportati, sia – come è più probabile – che l’esplorazione non si spingesse fino al livello dovuto. Del resto, difficilmente ne sarebbe uscito qualche cosa di nuovo o di importante. Nel 1923 il cav. Silvio Salvatore Gargiulo, così benemerito delle patrie antichità, acquistate dal proprietario le iscrizioni, ne fece dono al Museo Correale, dove tuttora conservansi murate nel giardino.
Nello stesso anno il chmo prof. O. Marucchi, pubblicando una sua applau- dita conferenza tenuta l’anno precedente a Sorrento (1) riportò buona parte delle iscrizioni; ma trattandosi di una monografia poco diffusa, non mi è parsa inutile la presente pubblicazione, tanto più che non tutte le epigrafi rinvenute furono in tale occasione edite.
(1) Conferenza storica archeologica letta in Sorrento il giorno 11 settembre 1922 da ORAZIO MARUCCHI, Sant’Agnello, tip. E. D’Onofrio, 1923.

SORRENTO.
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I cippi hanno tutti una forma assai caratteristica la cui diffusione è limi- tata ad un territorio poco esteso, nel quale è compresa anche Pompei (1). Mentre i cippi comuni sono delle semplici tavole rettangolari piuttosto lunghe e strette, munite ad una delle estremità di un foro rotondo per l’inserzione di un palo destinato a fissarli bene nel terreno, i cippi pompeiano-sorrentini assumono una forma che si accosta assai a quella delle erme-ritratti con la differenza che la testa è sostituita da un disco piatto, in origine certamente dipinto nella parte anteriore e decorato nella parte posteriore bombata di rozze incisioni che assai spesso rappresentano in modo sommario una chioma
Fig. 1.
maschile o femminile a seconda del sesso dei defunti (ved. fig. 1, esemplari pompeiani). In genere non sembra che questo tipo sia giunto sino alla età flavia. Le iscrizioni del sepolcreto di Sottomonte – località già conosciuta come funeraria (2) appartengono in massima parte a schiavi o a liberti della
(1) Vari cippi di questa forma e di provenienza pompeiana sono elencati nella Guida Runsch. 1 ediz., p. 190, n. 712-722. Due di essi sono riprodotti in Not. Sc., 1916, p. 208; ma non
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Casa imperiale; ed anche nei casi nei quali ciò non risulta direttamente, nulla nel testo epigrafico vieta di supporlo, mentre vi ci obbliga il luogo di rinve- nimento. È perciò necessario ammettere, che questa località nel principio del primo secolo, facesse parte dei domini imperiali (1).
Alcune epigrafi, le più interessanti, ci informano delle mansioni alle quali i singoli schiavi erano addetti.
1. Frammentario in basso. Alt. mass. cm. 36, largh. cm. 19, alt. delle
lettere, mm. 45, 27, 17. Bei caratteri, entro falsariga.
PLOCAMVS
AVG. AEDIT. VIX A. XXX
Marucchi 10. Altri aeditui, servi Augusti in Corpus VI, 8703-8713 e nelle altre iscrizioni citate al n. 8713. È un peccato che non sia specificato il tempio cui il servo qui nominato era addetto.
2. Frammentario a destra e privo della « testa ». Alt. mass., cm. 46, largh. (del tratto completo) cm. 22, alt. delle lettere, mm. 27, 23.
CIDA AVG VER [na] A MEMOR[ia] VIX ANN XXX
Marucchi 11. I servi addetti a memoria sono piuttosto rari; due esempi in Forcellini, s. v. memoria, p. 92, col. destra (il primo corrisponde a Corpus, VI, 1727, da Pozzuoli). DE
3. Integro, eccetto l’angolo inferiore destro. Alt. cm. 56, largh. cm. 20, alt. delle lettere mm. 30, 27. Caratteri bellissimi.
FLORVS AVG. APOSSESSIO. VIX AN XXXXV
beniculturali.it/utenti/Login.aspx possessionibus non sono frequenti: vedi un esempio in

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4. Frammentaria in basso. Alt. mass. cm. 54; largh. cm. 19; alt. delle let- tere mm. 27, 20. D
BLASTVS AVG.
STRVCT FECIT
ND Marucchi 6. Un altro structor servus Augusti in Sorrento, in Corpus, X, 708; a Roma, in Corpus, VI, 9045-9048.
MARCIAE VER
SVAE.V.A.VI
5. Integro. Alt. cm. 59; largh. cm. 20; alt. delle lettere mm. 36, 32, 27.
ATHICTVS
AVG VILIC..
VIX-ANN.XXXI
Marucchi 5. Un ragazzo, figlio di un servo imperiale, dello stesso nome è ricor- dato sull’iscrizione sorrentina della stessa provenienza iscritta su un cippo dello stesso tipo ed infissa su una porta laterale della cappella di S. Pietro a Mele (C. I. L., X, 693).
Altri servi di Augusto non hanno invece l’indicazione del loro ufficio.
6. Il cippo differisce dai precedenti per essere la « testa» incisa sulla la- pide e non ritagliata dalla pietra. Framm. in basso. Alt. mass. cm. 36; largh. cm. 16; alt. delle lettere mm. 30, 20.
CRISP VS
AVG . SER
VIX AN XXXX

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SORRENTO.
E
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9. Cippo integro, ma lasciato rozzo nell’estremità inferiore; in basso, il foro per l’inserzione della trave di fissaggio al terreno. Alt. mass. cm. 56; largh. cm. 20; alt. delle lettere mm. 30, 23, 13. ANN
IVLIAE + TERTIAE
NYMPHEROS. AVG.
NI 10. Alt. cm. 58; larg. cm. 18; alt. delle lettere, mm. 36, 32, 12.
BENE MERENT.
V. A.
XXV
STEPHANY
AVGL.
Marucchi 8.
Abbiamo anche il caso, non troppo frequente nelle epigrafi, di un servo dell’ Imperatore.
11. Tabella scorniciata, in due pezzi. Alt. cm. 17; largh. cm. 23; alt. delle lettere mm. 35, 30.
PRIMIGENI
VERNA. PHILODES
POTI AVG.V.A.X.I.
Marucchi 7.
Là dove non è detto trattarsi di liberti della casa imperiale, dobbiamo sup- porre che si tratti almeno di libertini, giacchè altrimenti non si comprenderebbe a quale titolo fossero sepolti in questo luogo. Due portano il gentilizio della casa Giulia, quattro della Casa Claudia.
12. Alt. cm. 64; largh. cm. 30; alt. delle lettere mm. 31.

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REGIONE 1.
14. Privo dell’ang. inf. sin. Alt. mass. cm. 76, largh. cm. 24, alt. delle
lettere mm. 35, 27, 20, 17.
CLAVDIVS.
ABASCANTVS
VIX ANN L
Marucchi 3.
15. Frammentario a destra ed in basso. Alt. mass. cm. 65, largh. mass. cm. 24, alt. delle lettere mm. 25, 20, 16. Caratteri pessimi e di difficile lettura.
FIIIAE PRIM
GENIAE VIXIT
ANNIS XXXX
II. CLAVDIVS. AьAS [c]
ANTHVX VENEMER
(sic)
www
mm. 17.
HR Nella prima riga: forse FILIAE, fors’anche GELLIAE. 16. In due pezzi, ma integro. Alt. cm. 50, largh. cm. 16, alt. delle lettere
TI CLAVDIVS STEPHANVS VIXIT ANNOS XV
Marucchi 12.

20. Alt. cm. 34, largh. cm. 20, alt. delle lettere mm. 30, 25, 17.
CHRTSIS
VERNA. VIX.
ANN XIII
21. Framm. in alto ed in basso. Alt. mass. cm. 37, largh. cm. 17, alt delle lettere mm. 17, 13.
ABASCANTVS
VIXIT ANNIS.IIII.
Forse un figlio dell’individuo nominato al n. 15.
Quasi certamente alla Casa imperiale apparteneva il gladiatore dell’ iscri- zione seguente.
VALERIVS
SCAEVA MIR
MILLO
Un altro murmillo scaeva, ossia un mirmillone uso a combattere con la sinistra è citato in Corpus, VI, 10180.
Dei due altri individui però, non saprei indicare la ragione della loro pre- senza in questo sepolcreto.
23. Framm. in basso. Alt. mass. cm. 49, largh. mass. cm. 21, alt. delle lettere mm. 27, 14. Una donna con lo stesso gentilizio in Corpus, X, 735.
22. Framm. in basso. Alt. mass. cm. 53, largh. mm. 19, alt. delle lettere mm. 21, 23. Bei caratteri. EDE

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