Covid
Vaccino, Pfizer rassicura: «Ritardi di solo 7 giorni. Spedizioni dal 25 gennaio»

Vaccino, Pfizer rassicura: «Ritardi di solo 7 giorni. Spedizioni dal 25 gennaio». Pfizer e BioNTech hanno annunciato «un piano» che dovrebbe ridurre a una settimana i ritardi nelle consegne del vaccino anti-Covid, che l’Europa temeva si prolungassero per 3-4 settimane In un comunicato congiunto sostengono che «torneremo al calendario iniziale di distribuzione all’Ue a partire dalla settimana del 25 gennaio, con un aumento delle consegne dalla settimana del 15 febbraio». Guido Rasi, ex direttore generale dell’Ema sottolinea che «non ci sono difficoltà per rafforzare la produzione dei vaccini in altri stabilimenti se necessario». L’agenzia del farmaco della Norvegia ha registrato 23 morti, tra persone anziane e fragili, «associate alla vaccinazione anti-Covid» di Pfizer-BioNtech. In una nota, ha spiegato che «reazioni comuni ai vaccini con mRNA, come febbre e nausea,potrebbero aver contribuito ad un esito fatale in alcuni pazienti fragili e anziani».
Il caso della Campania
Il calo della fornitura dei vaccini da parte di Pfizer, dunque, colpirà anche la Campania ma la Regione ha avuto rassicurazioni sulla decisione dell’industria farmaceutica di riprendere la spedizione normale a partire dalla settimana del 25 gennaio. «Stamattina – spiega all’ANSA Ugo Trama, dell’Unità di Crisi della Regione Campania – Pfizer ha comunicato un piano per non ridurre le quantità consegnate all’Europa, e infatti anche io ho avuto un contatto con un responsabile della Pfizer che mi ha rassicurato. Evidentemente le pressioni del commissario Arcuri hanno avuto effetto. Ieri anche il presidente della Regione De Luca aveva avuto un contatto con Arcuri per esprimere la preoccupazione della Campania».
Consegna ridotta
Una riduzione ci sarà dunque nella consegna a inizio settimana: era previsto l’arrivo di 36.000 dosi, ne arriveranno circa 32.000. Un calo che non preoccupa l’Unità di Crisi a patto che dal 25 gennaio tornino le dosi pattuite. «Le rassicurazioni ricevute – spiega Trama – sono importanti perché in caso di un forte slittamento delle consegne avremmo dovuto rallentare la somministrazione della prima dose di vaccino per conservare quello necessario per il richiamo a chi l’ha già fatto. Ora invece possiamo tornare nella piena programmazione e speriamo che per metà febbraio si possa passare alla fase due».
Fonte Il Messaggero
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