Amalfi, paura a Pogerola: cagnolino finisce in una trappola a scatto

La denuncia degli ambientalisti del comitato Uniti per Chicca: "Forniremo supporto legale"

Paura nella frazione di Pogerola di Amalfi. I fatti risalgono allo scorso 8 novembre, quando un cane di piccola taglia è rimasto incastrato in una tagliola, comune trappola a scatto per fauna selvatica posta dai bracconieri. Il povero amico a quattro zampe, fortunatamente, è stato ritrovato ancora vivo – seppur molto sofferente – e non sembra aver perso l’uso della sua zampetta. Denunciato il responsabile.

Gli animalisti del comitato Uniti per Chicca (che prende il nome dalla cucciola barbaramente uccisa dal suo padrone nel 2017) denunciano l’accaduto e scrivono:

L’utilizzo di tagliole, ma anche di archetti, lacci ed altri arnesi di tortura è una pratica comunissima, ma raramente si viene a conoscenza della loro presenza, proprio perché spesso posizionate in proprietà private. Per le vittime non c’è speranza: se non muoiono sul colpo si spengono agonizzanti. Alcune arrivano ad amputarsi l’arto nel disperato tentativo di liberarsi dalla morsa. A morire in questo modo atroce non ci sono solo gli animali selvatici, che con ignoranza e delirio di onnipotenza alcuni uomini ritengono “dannosi” e, dunque, da eliminare, ma non di rado anche gatti e cani.

Il comitato spontaneo “Uniti per Chicca” ha dato sin da subito la propria disponibilità per un supporto legale, affinché l’autore di questo barbaro atto venga perseguito penalmente per i reati di maltrattamento di animali e detenzione di trappole a scatto, illecite in Italia. Se la civiltà di un popolo si misura anche dal modo in cui questo tratta i suoi animali, come diceva Mahatma Gandhi, constatiamo tristemente che in queste zone siamo ancora ben lontani dal raggiungerla. Contestualmente agli appelli alle autorità competenti, ribadiamo a tutti l’importanza di denunciare sempre gli episodi di violenza nei confronti degli animali di cui sono testimoni.

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