Covid Campania, nessun lockdown: ma arriva un nuovo giro di vite sulla movida

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Covid Campania, nessun lockdown: ma arriva un nuovo giro di vite sulla movida. Prova a giocare d’anticipo il governatore rieletto a furor di popolo Vincenzo De Luca così, prima riporta in faccia ai napoletani e ai campani le mascherine obbligatorie per tutto il santo giorno, poi piazza il check in aeroporto e oggi o domani chissà, si annunciano altre novità che poi significa ulteriori (necessarie) restrizioni. «Ci sarà una stretta sugli stili di vita, quelli che preoccupano di più, su quella che si chiama movida ma anche altro». Questo raccontano dal suo fortino a via Santa Lucia, dall’ufficio dove si sente l’odore del mare di Napoli e da qualche finestra si può intravedere il Vesuvio. Tant’è, il succo di questa storia è che ieri ci sono stati ben 295 contagi e circa 5600 tamponi, pochini, rispetto agli 8000 o quasi 9000 dei giorni scorsi, e per giunta che fanno segnare il record di positivi. Ma, spiegano dalla Regione, «bisogna capire che noi oggi stiamo andando a cercare i positivi, gli asintomatici in maniera mirata ne abbiamo già intercettati 3000 togliendoli dalle strade». La sostanza è che De Luca si sente sotto attacco. A iniziare dal Governo con il ministro per la Salute Speranza che non esclude il lockdown «perché nel Lazio e in Campania non c’è controllo». Due regione per le quali immagina la «zona rossa» sarebbe davvero uno schiaffo in faccia all’ex sindaco di Salerno. Per passare al sindaco Luigi de Magistris: «A sei, sette mesi dall’inizio della pandemia – polemizza il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris – noi non abbiamo, come cittadini e come sindaci, la garanzia che vengano fatti i test e soprattutto i tamponi necessari: è sconcertante ed è colpa di De Luca».

Al fuoco contro De Luca ci è abituato anche perché spesso è lui il primo a sparare. Il ministro Speranza – e anche il resto del Governo – non sarà stato felice quando legittimamente De Luca ne criticava le lentezze nel pieno della pandemia. Come si suole dire la ruota gira. Ma comunque la si veda il 2020 resta, in ogni caso, l’anno di De Luca pure sotto il profilo della buona sorte oltre che per quello della buona amministrazione: basta pensare a cosa sarebbe accaduto se questo picco che ha portato la Campania a essere la regione con il maggior numero di contagi fosse arrivato un paio di settimane fa a ridosso delle elezioni. Dunque, giro di vite sulle attività di strada, su quelle dove De Luca non fa mai mancare una battutina: «Vedo gente che brinda felice viso a viso» ha detto recentemente in uno degli ultimi focus su fb. Torna la paura in Campania e lo si nota anche dall’atteggiamento della gente consapevole che la situazione si sta decisamente orientando in direzione non gradita. Non c’è panico, ma paura si e De Luca la cavalca con destrezza come negli ultimi 7-8 mesi. I primi a pagare potrebbero essere – il condizionale è d’obbligo perchè ogni decisione verrà orientata dal numero dei contagi – quelli del popolo della notte che diventerebbe più corta. Mentre bar, ristoranti e via dicendo hanno già un loro protocollo e non si può intervenire. «Nessun lockdown in Campania» fanno sapere ancora dalla Regione, ma un giro di vite ci sarà. Anche perché a decretare la chiusura può essere solo il Governo, magari ascoltate la Regioni, stante anche l’ipotesi di allungamento dello stato d’emergenza fino al 31 dicembre.

Stamane i tecnici della Regione si riuniranno per esaminare dati, trend, numero di tamponi, le aree più colpite e molto altro. Poi andranno da De Luca al quale toccherà prendere la decisione politicamente più conveniente per tutti ben sapendo che «la salute è il bene primario da difendere e sono pronto a chiudere tutto». C’è tanta rabbia tra chi ha combattuto in maniera leonina per tanti mesi contro il subdolo virus arrivato dalla Cina. Perché durante la prima ondata la Campania è stata tra le regioni che meglio hanno tenuto a bada la pandemia. I dati preoccupanti degli ultimi giorni, con i 295 nuovi contagi di ieri, non hanno demoralizzato nessuno però qualche certezza l’hanno tolta nonostante almeno a oggi si muoia meno rispetto all’inizio. Una situazione da monitorare – sottolinea Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Speranza – che individua proprio nella Campania, con Lazio e Sardegna, i territori maggiormente colpiti a rischio di un nuovo lockdown.

Fonte Il Mattino

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