Ravello. Tampone negativo, il sindaco Di Martino: “Non è l’ora dei pettegolezzi. Rispettiamo le regole”

Dal COC di Ravello è emerso che per il presunto caso di coronavirus, il comune è intervenuto con semplici misure precauzionali, anche se non c’erano tutti i fattori che riconducevano al covid-19.

Una donna, ricordiamo, ha accusato sintomi di febbre di 38 gradi e a lei e al compagno asintomatico sono stati fatti i tamponi , dal laboratorio analisi dell’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno l’esito negativo al Coronavirus Covid-19. “Non abbassiamo la guardia, restate a casa” – ha detto il sindaco.

Ecco il messaggio del sindaco Salvatore Di Martino per ringraziare chi ha collaborato per il presunto caso di coronavirus, ma anche per ribadire l’importanza di restare in casa:

“Cari Concittadini,

ritengo opportuno rivolgere a voi tutti un appello accorato e severo:
Stiamo vivendo momenti eccezionalmente gravi che non hanno riscontro nella storia di Ravello e dell’Italia dal dopoguerra;
DOBBIAMO DIMENTICARE TUTTE LE NOSTRE ABITUDINI E I DIFETTI, E TIRARE FUORI IL MEGLIO DI OGNUNO DI NOI.
Non è l’ora degli inciuci, dei pettegolezzi, degli scontri, delle lotte fra chi è contro e chi è a favore di qualcosa o di qualcuno; non è l’ora dei leoni da tastiera, non è l’ora di chi per primo scrive una notizia, non è l’ora della sfiducia nelle Istituzioni e in chi ci amministra.
Adesso è l’ora del rispetto delle regole, di dare ascolto a chi ci rivolge appelli e ci dà indicazioni su cosa fare e come farlo.
I comportamenti abituali e soliti possono provocare danni enormi a tutta la collettività, dobbiamo assolutamente evitarlo. Per questo è opportuno che vi racconti cosa è successo a Ravello nelle ultime 48 ore, per farvi capire quanto è importante cambiare modi di vita:
Nella mattinata di ieri il nostro concittadino, Davide Langella (sono stato autorizzato a pubblicare le sue generalità), gestore dell’omonimo esercizio commerciale di alimentari, con alto senso di responsabilità e civismo, rappresentava alle Autorità competenti la sua preoccupazione per alcuni sintomi che manifestava sua moglie; eseguito un primo screening telefonico come prevede la prassi in questi casi, e ravvisata una sia pur tenue preoccupazione per un possibile contagio da coronavirus, si avviava la macchina burocratica per richiedere l’esecuzione del “tampone” per la verifica dell’eventuale contagio; prima ancora che venisse comunicato all’interessato l’avvio della procedura, Davide Langella, AUTONOMAMENTE, decideva di chiudere l’esercizio commerciale e mettere in quarantena la sua famiglia, dando comunicazione ufficiale della chiusura e della quarantena all’ASL ed alla Polizia Municipale; lo stesso esponeva sulla vetrina dell’esercizio commerciale un avviso nel quale si rappresentava la chiusura per sanificazione degli ambienti.
Nessuna ordinanza, nessun provvedimento ho dovuto emettere, ho solo preso atto del comportamento corretto assunto ed ho seguito, molto da vicino e minuto per minuto, tutte le fasi successive, avendo una collaborazione straordinaria dai pochissimi (per privacy) collaboratori coinvolti, dall’ASL e dalla direzione generale della SA 1.
Mi sono preoccupato di tenere il massimo riserbo sia per rispetto alla legge e alle persone coinvolte, ma soprattutto per non generare allarmismi immotivati nella cittadinanza, in specie nei tantissimi che avevano frequentato l’esercizio nei giorni precedenti.
Ad un comportamento responsabile e corretto delle Istituzioni e degli interessati, ha fatto eco la peggiore Ravello, quella che residua nel vezzo dell’inciucio e dell’illazione, diffondendo solo paure, e danneggiando persone che pagano un prezzo alto solo per essere stati scrupolosi e attenti, soprattutto nei confronti dei clienti e del Paese intero; in 24 ore, la febbre che nella paziente non aveva mai superato i 38°, sulla bocca di alcuni e in molte chat, è salita fino a 40° e oltre; da una sola persona leggermente influenzata i malati sono diventati prima due e poi tre; sempre sulla rete del passaparola, gestita dai “io ne so più di tutti” con la collaborazione dei “io so la verità”, la coppia è stata finanche ricoverata al Cotugno e poi messa in rianimazione.
Il top è stato raggiunto da chi ha telefonato per sapere se fosse vera la notizia, in quanto era preoccupato per aver mangiato cibo acquistato in quell’esercizio dalla sua vicina di casa che gli aveva portato la spesa a casa.
Ho aspettato con pazienza e fiducia per rendere ufficialmente pubblica la notizia, che ero certo di poter dare esattamente in questi termini.
Oggi uso questa vicenda per farla diventare metafora e monito per la collettività di Ravello.
La metafora è: FIDIAMOCI DI CHI CI AMMINISTRA E CI GOVERNA, IN UN MOMENTO IN CUI E’ DA APPREZZARE CHI TACE ED HA COMPORTAMENTI CORRETTI, E DIFFIDIAMO DI CHI SGUAZZA IN NOTIZIE FALSE E VANTA PRIMIZIE DI VERITA’.
Il monito è: LA SITUAZIONE E’GRAVISSIMA, RESTIAMO TUTTI A CASA, E ASSUMIAMO SOLO COMPORTAMENTI CORRETTI E COSCENZIOSI.
Chiudo con un GRAZIE DI CUORE:
Innanzitutto a Davide Langella per il suo comportamento che gli rende onore come cittadino e come esercente commerciale coscienzioso;
Al personale sanitario e amministrativo che mi ha collaborato;
Alle Forze dell’Ordine che con serietà e professionalità si stanno spendendo;
A quanti stanno dando il loro aiuto a Ravello come volontari;
Agli esercenti, commercianti beni di prima necessità;
Ma anche ai tantissimi, quasi tutti, concittadini che, con compostezza e correttezza, stanno rispettando le rigide regole.
A chi non è ricompreso nei ringraziamenti, l’invito a cambiare atteggiamento e stile di vita, anche per non incorrere nelle sanzioni che saremo costretti ad applicare.
Ravello, 21 marzo 2020
Il Sindaco – Salvatore Di Martino”

 

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