Il sindaco di Meta cerca una soluzione per evitare che il Wwf lasci il territorio comunale a seguito dello sfratto

Il locale terraneo sito in via E. De Martino, dove attualmente si trova la sede del Wwf, fu concesso dieci anni fa all’associazione in comodato uso ed ora il Comune, con un avviso firmato dall’architetto Diego Savarese e recapitato qualche giorno fa a Claudio d’Esposito, responsabile del Wwf in penisola sorrentina, ne chiede la restituzione entro il primo luglio perché al suo interno dovrebbe essere trasferito l’archivio dello Stato Civile che, attualmente, è situato in un luogo non idoneo.

Il Wwf ha inviato una lettera al sindaco Giuseppe Tito richiedendo una proroga dei termini, in quanto all’interno del locale sono custodite documentazioni storiche di oltre 30 anni di attività e di battaglie in penisola sorrentina, una “Libreria della Natura”- unica nel suo genere – costituita da centinaia di volumi e pubblicazioni, numerosissime riviste con le rassegne stampe di tre decenni di attività, varie pubblicazioni (libri, depliant, opuscoli) realizzati in questi anni. Per non parlare di tutte le attrezzature necessarie allo svolgimento delle attività istituzionali dell’associazione (magliette, supporti espositivi, gadget, banner), delle vetrinette e delle librerie con preziosi e delicati reperti naturalistici (nidi, fossili, rocce, conchiglie, piume, piante, semi) che vanno a formare un piccolo ma importante museo didattico. E’ chiaro, quindi, che il trasloco richiede dei tempi più lunghi sia per la grande quantità del materiale ma anche perché al momento il Wwf non possiede un altro locale dove potersi trasferire. Lo sfratto comporterebbe uno stop forzato delle attività. Per tale motivo Claudio d’Esposito ha chiesto al sindaco di Meta di poter ottenere una proroga dei termini di sfratto con la possibilità di individuare una ulteriore sede per l’archivio dello Stato Civile o, in alternativa, un’altra sede per l’associazione.

C’è stato un incontro tra i rappresentati del direttivo del Wwf Terre del Tirreno ed il sindaco Giuseppe Tito, seguito da colloqui telefonici a seguito dei quali il primo cittadino metese si è dichiarato disposto ad impegnarsi a trovare una soluzione che permetta all’associazione di non lasciare il comune di Meta.

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