È MORTA LIZ TAYLOR, LA DIVA CON GLI OCCHI VIOLA -VIDEO E FOTO

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    LOS ANGELES – E’ morta la grande attrice Liz Taylor. A riferirlo, la tv statunitense Abc. Elizabeth Rosemond Taylor, questo il suo nome completo, aveva 79 anni, compiuti lo scorso febbraio. L’attrice è morta in un ospedale di Los Angeles, dove era ricoverata da alcune settimane.
    Figlia di due americani residenti in Gran Bretagna, Elizabeth Taylor, era nata ad Hampstead, vicino Londra, il 27 febbraio 1932 e ha compiuto da poco 79 anni. Il cinema in un certo senso lo aveva nel dna visto che la madre, Sara Viola Warmbrodt, era un ex-attrice famosa col nome d’arte di Sara Sothern, ritiratasi dalle scene quando si sposò nel 1926 a New York. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale i genitori rientrarono negli Stati Uniti e la famiglia si trasferì a Los Angeles. La sua prima esperienza nel mondo del cinema è precoce: nel 1942 è nel film, There’s One Born Every Minute, prodotto dall’Universal. Subito dopo, l’attrice è ingaggiata dalla Metro-Goldwyn-Mayer, dove esordisce con Torna a casa Lassie! (1943), che la porta all’attenzione del pubblico. Primo ruolo da protagonista è quello di Velvet Brown, una bambina che allena un cavallo nel film di Clarence Brown Gran Premio (1944), con Mickey Rooney. La pellicola ottiene un grandissimo successo, con un incasso di oltre 4 milioni di dollari, e le fa guadagnare lo status di ‘bambina-prodigio’.
    Da lì comincia la sua strepitosa carriera che la porta a vincere due Oscar: il primo, nel 1960, per Venere in Visone di Daniel Mann e il secondo, nel 1966, per Chi ha paura di Virginia Woolf?di Mike Nichols, accanto all’allora marito Richard Burton, conosciuto sul set del kolossal Cleopatra. Un film – girato quasi esclusivamente a Roma – al quale deve l’incontro con Richard Burton, l’uomo della sua vita con il quale si sposerà per due volte e divorziando altrettante volte. Una storia d’amore che, all’epoca, riempì le pagine di tutti i giornali del mondo e la fece diventare vera e propria ‘femme fatalè. Non a caso, l’attrice – dai folgoranti occhi viola – ha avuto ben otto mariti e numerose flirt. Interprete di oltre oltre 50 film dei più importanti registi della cinematografia mondiale, Liz (diminutivo che non amava) Taylor ha avuto al suo fianco gli attori e le attrice più famose. Attiva – soprattutto negli ultimi anni – anche in tv e a teatro, Taylor si è battuta con grande energia nel difendere i malati di aids e a favore della prevenzione della malattia. Grande amica di Montgomery Clift come di Michael Jackson è stata la ultima vera diva dello star system di Hollywood.

    OTTO MARITI, UN AMORE La turbolenta vita sentimentale di Liz Taylor, morta oggi a Los Angeles a 79 anni, ha nutrito per anni i rotocalchi rosa. Ha avuto otto mariti, quattro figli e nove nipoti. Il primo ad impalmarla fu il miliardario Conrad Hilton, proprietario della catena dei famosi alberghi. Si sposarono nel 1950, divorziarono l’anno successivo. Liz lo ha ricordato come «distratto e manesco». Poi venne l’attore inglese Michael Wilding: matrimonio nel ’52, divorzio nel ’56. Nacquero due figli, entrambi attori, Chris e Michael jr. Di lui, Liz ha detto: «qualsiasi cosa facessimo, anche solo prendere insieme una tazza di caffè, era per me un indescrivibile divertimento». Poi nel ’57 il brevissimo matrimonio con il produttore Mike Todd: lui morì l’anno dopo in un incidente aereo. Da quell’unione nacque Liza, scultrice. Dopo il matrimonio nel ’59 con il cantante Eddie Fisher, arrivò il famoso colpo di fulmine con Richard Burton: si sposarono nel ’64, divorziarono 10 anni dopo, si risposarono nel ’75 e divorziarono di nuovo nel ’76. Fu passione e litigio, amore folle e disastroso, «Burton ha cambiato radicalmente la mia vita – disse – mi ha insegnato a non aver paura di niente». Appena divorziata da Burton, nel ’76 Liz Taylor sposò il senatore John Warner che durò fino all’82. Nel ’91 fu la volta di Larry Fortensky, un muratore di 20 anni più giovane di lei, conosciuto al Betty Ford Center dove entrambi cercavano la disintossicazione dall’alcool. Il matrimonio è finito con un divorzio nel ’96. L’ultimo flirt attribuito (ma non confermato) riguarda un suo collega, l’attore Rod Steiger, che nel ’67 vinse l’Oscar con «In the heat of the night».

    CON BURTON L’AMORE PIU’ TRAVOLGENTE Nel cielo della memoria di Hollywood la stella di Liz Taylor – morta oggi a 79 anni a Los Angeles – brillerà a lungo, ed avrà sempre vicino quella di Richard Burton. Fra liti burrascose e ritorni di fiamma, regali colossali e tradimenti la loro storia d’amore si consumò durante tutti gli anni ’60 sempre in pubblico, sullo schermo e sui rotocalchi, fra fiumi di dollari, interviste e scotch whisky fin dal primo bacio sul set di Cleopatra. Un bacio diventato leggenda fra i macchinisti di Cinecittà.
    Pare che durante una ripresa fra le ciclopiche costruzioni volute dal regista Mankiewicz un silenzio innaturale, una tensione inattesa si sia prodotta sul set. «Ehi, quei due fanno sul serio» esclamò un elettricista che capì quel che forse non sapevano ancora nè Liz, nè Richard. È il 1961. Burton è semisconosciuto, fuori dal teatro inglese e dal repertorio delle opere di Shakespeare. Lei, a trentuno anni, è famosa da almeno venti. La sua vita è già allora una formidabile esemplificazione del divismo hollywoodiano. Da bambina era stata enfant prodige come Judy Garland, a 20 anni una «fidanzata d’ America» come Mary Pickford. Poi aveva cominciato a collezionare mariti (quattro dal 1950 al 1959), scandalizzando l’America puritana. Ma intanto aveva compiuto i suoi exploit drammatici accanto a James Dean (Il gigante), a Montgomery Clift (Improvvisamente l’ estate scorsa), a Paul Newman (La gatta sul tetto che scotta). Brava, bella, mangiatrice di uomini, ora era pronta per la parte che tutte le primedonne avrebbero voluto interpretare: Cleopatra, la regina d’ Egitto amata da Giulio Cesare anziano e da Marcantonio giovane. Ma quando la Century Fox gliela propone, chiede la cifra astronomica di un milione di dollari: e la ottiene, insieme ad una favolosa villa sull’ Appia Antica per sè, il marito Teddy Fisher, i figli, le tre segretarie, i cani, eccetera, eccetera.
    Liz conosce Richard sul set nell’ ottobre 1961. A Capodanno le due coppie, Fisher e Burton, fanno festa insieme, secondo le cronache dei rotocalchi che da allora pedineranno ogni passo dei due attori. Il 18 gennaio i Fisher hanno la prima clamorosa scenata. Il 24 gennaio la Taylor torna a casa accompagnata da Burton. Le sorti del suo quarto matrimonio si decidono davanti a due bottiglie di Carlos Primero in una discussione che va avanti fino all’alba. In febbraio Liz tenta di avvelenarsi. Un altro tentativo di suicidio lo compie a Pasqua, ma oramai tutti sono convinti che Burton sarà il suo quinto marito. «Il primo giorno che ho visto Richard, mentre le cineprese cominciavano a ronzare, lui ha stretto la mano a Mankiewicz, poi ha salutato tutti gli altri del cast. Mi è sembrato terribilmente stucchevole, formalista da morire: mi ha salutato per ultima, volutamente credo», racconterà Liz qualche anno più tardi in una intervista incrociata con quella del marito. « Si avvicinò squadrandomi dalla testa ai piedi – continuò Liz – Ero molto seccata, ma soggiogata dal suo sguardo. Appena mi è stato vicino, ha detto con un sorriso: ‘le hanno mai detto che lei è la più bella donna del mondo?’».
    Burton confessava di aver fatto tutto apposta, mentre pensava: «Mi dà sui nervi. Io sono un grande artista e non sopporterò le sue smanie da star, che le hanno ficcato in testa da quando aveva i calzini corti. Sarà un bel match, ma io avrò la meglio e la manderò a tappeto.». Difficile dire oggi chi dei due abbia vinto, ma certo è stato un bellissimo match. I «favolosi Burton» sposatisi nel ’64 divorziano nel ’74, si risposano nel ’75 e divorziano nel ’76. Fanno coppia in una dozzina di film, qualcuno mediocre come ‘International hotel’, altri di qualità come Chi ha paura di Virginia Woolf e La bisbetica domata. Insieme guadagnano miliardi, insieme allevano una tribù di figli. Insieme scrivono una delle più appassionanti storie d’ amore dei nostri tempi, raccontata dai settimanali rosa con titoli a tutta pagina: «Per Liz smetterò di bere»; oppure «Non dimagrirò, a Richard piaccio così». Per anni si saprà tutto di loro: del diamante Krupp da tre milioni di dollari regalato da Burton a Liz; dei falsi allarmi per una maternità, delle malattie vere che si porteranno via prima Richard (1984), e segneranno dolorosamente gli ultimi anni di Liz.

    fonte:leggo            scelto da michele de lucia

     

     

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