AMMAZZA LA MOGLIE DAVANTI AI FIGLI, TRAGEDIA A VALLO DELLA LUCANIA

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La gelosia e le difficoltá economiche sono probabilmente le cause che hanno armato la mano di Germano Sirignano, operaio di 38 anni, che ieri sera ad Angellara, frazione di Vallo della Lucania in provincia di Salerno, ha assassinato la moglie di 36 anni, Anella Crocamo, tagliandole l’addome con un coltello da cucina davanti agli occhi attoniti di due figli piccoli.

La vittima lavorava come cameriera in un albergo, mentre l’uomo, operatore ecologico, aveva giá alle spalle una serie di denunce per maltrattamenti alla moglie. Frequenti liti, accuse reciproche, denunce e querele. Lui con le sue domande sempre più incalzanti, impetuose, e lei che nega sempre. Telefonate, frequentazioni, spostamenti.

Poi, ieri sera, pochi minuti alle 20, nel silenzio di via Pizzolante ad Angellara, frazione di Vallo della Lucania, nel Cilento, in una palazzina popolare, le urla superano le pareti dell’appartamento al secondo piano e arrivano alle finestre dei vicini. Marito e moglie litigano di nuovo. Sempre più forte. Con la gelosia di lui, sempre più ossessiva. Finché l’uomo non perde il controllo, afferra un coltello da cucina e uccide sua moglie. Anella Crocamo muore colpita da quattro, cinque coltellate sferrate dal marito.

I fendenti la colpiscono al cuore e ad un fianco, il più profondo sale dall’ombelico al torace. L’uomo infierisce sul corpo della moglie con un coltello seghettato, di quelli usati normalmente a tavola, finché la donna non perde i sensi e si accascia in un lago di sangue. Poi Germano Sirignano tenta il suicidio, tagliandosi i polsi e la gola con la stessa arma: operato, è tuttora in pericolo di vita. A soccorrerlo sono stati alcuni vicini e i sanitari del 118 di Vallo della Lucania diretti dal dottore Giuseppe Basile.

Un dramma assurdo e ancora incomprensibile nelle sue motivazioni. Sul luogo del delitto ieri sera si sono immediatamente portati i carabinieri del nucleo operativo diretti dal tenente Salvatore Luciano, il medico legale Adamo Maiese e il sostituto procuratore Renato Martuscelli che coordina le indagini. I quattro figli della coppia, tutti sotto choc, sono stati sistemati, per la notte, in una Casa famiglia della cittadina cilentana. Nonostante i suoi precedenti per maltrattamenti, Sirignano non aveva mai tentato e neanche minacciato gesti così estremi. Covava tutto, con ogni probabilitá, nella sua mente. Fino a quando, ieri sera, in lui è scattato qualcosa: ha preso un coltello da cucina e ha colpito più volte la moglie fino a ucciderla.

A quel punto, forse perché si era reso conto di ciò che aveva fatto o forse per completare il suo disegno, ha trovato anche la forza di rivolgere contro di sé la lama e tentare il suicidio, che solo per un soffio non è riuscito. Ora è piantonato in una stanzetta dell’ospedale. Per lui fermo di pg con l’ipotesi di omicidio volontario. Vincenzo Rubano

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