Piano di Sorrento, Anna Iaccarino “Ruggiero sfiducia se stesso offendendo i suoi ex assessori”

Più informazioni su

 

Sulla crisi politica che diventa sempre più critica in seno all’Amministrazione Ruggiero e che è culminata nella presa di distanze da parte degli ex assessori Vincenzo Iaccarino e Pasquale D’Aniello è intervenuta il Consigliere di opposizione Anna Iaccarino, anche per commentare le recenti dichiarazioni rilasciate sul tema alla stampa dallo stesso Sindaco Giovanni Ruggiero. “Credo sia evidente che, gli eventi accorsi alla maggioranza, mettano il Sindaco in forte difficoltà – ha dichiarato la Iaccarino – e lo capisce da quel che dice. Anziché rispondere nel merito alle pesanti e circostanziate accuse lanciate da Iaccarino e D’Aniello, sceglie la strada dell’offesa personale, accusando i due di essere dei ‘non pensanti’; impulsivi, nella migliore delle ipotesi. Ora, siccome è da escludersi che Iaccarino e D’Aniello abbiano perso il ‘dono dell’intelletto’ la sera per la mattina, si ricorda a Ruggiero di averli tenuti in Giunta per ben sette anni, promuovendone uno al ruolo addirittura di vice-Sindaco. A questo punto viene da chiedersi se non esistono altri ‘non pensanti’ all’interno della sua maggioranza che, a differenza di Iaccarino e D'Aniello, non abbiano difficoltà pure a parlare, per cui restano dentro per necessità”.

“Al di là della facile ironia – aggiunge Anna Iaccarino – c’è un altro passaggio dell’intervista del Sindaco che deve far riflettere. Ruggiero riconosce di aver commesso un errore, quello di aver tirato su una corazzata alle scorse elezioni. La sua corazzata, però, nasce dall’aver aggiunto al nucleo iniziale, che lo fece vincere di misura nella precedente corsa alla poltrona di sindaco, proprio quattro esponenti dell’ex minoranza: Maurizio Gargiulo, Daniele Acampora, Alberto Maggio ed Antonio Russo, più, infine, Rosa Russo che nella scorsa consiliatura era semplicemente assessore esterno. Cosa ha voluto perciò dire il Sindaco, che non doveva allargare in questo modo il gruppo? Perfetto, se così fosse, facendo due conti scopriremmo che degli undici eletti che componevano l'iniziale maggioranza, almeno due erano ‘non pensanti’, mentre altri cinque non li doveva proprio prendere: arriviamo a sette, sette su dodici. Bel numero, gliene resterebbero cinque – non in vena di primeggiare o di far sentire il peso del proprio gruzzolo di voti – ammesso che tra questi cinque non ci sia qualche altro ‘non pensante’ con difficoltà nell’esprimersi. Se tutto ciò corrispondesse al vero si tratterebbe di uno scenario impossibile da gestire, che chiarirebbe le ragioni di questo fallimento e che farebbe immaginare l'anticipata chiusura della consiliatura, come unica strada percorribile, per il bene del Sindaco e del paese. Insomma ha sfiduciato i suoi e, quindi, anche se stesso”.

COMUNICATO STAMPA

Più informazioni su

Commenti

Translate »