Costiera Amalfitana, la limonicoltura ad una svolta foto

Più informazioni su

    Sembra tramontato il concetto “che la spesa non vale l’impresa”, quando si parla di limonicoltura in Costa d’Amalfi. Così come sembrano allontanarsi a gran velocità i tempi in cui i produttori del tipico agrume costiero si sentivano abbandonati a se stessi nel fronteggiare i problemi di trasporto, di gestione, di promozione, di commercializzazione, senza mai ricevere in cambio un prezzo adeguato alle tante “fatiche” svolte nel limoneto nell’arco dell’anno.

    La concreta speranza è venuta dagli incontri formativi/informativi che l’azienda agrumicola De Riso, assieme al Consorzio di Tutela “limone Costa d’Amalfi I.G.P.”, stanno tenendo a Minori.

    La sera del 10 dicembre, gli ampi locali dove Evaristo, Giovanni e Carlo De Riso svolgono con i loro collaboratori le frenetiche attività di selezione, stoccaggio e spedizione dei limoni, si sono trasformati in un’attrezzata sala congressi nella quale sono stati accolti un gran numero di limonicoltori, trasformatori e commercianti della Costiera. A condurre i lavori, uno staff di specialisti del settore: Enrico Cuccaro e Vicenzo Martini, tecnici ispettori fitosanitari dello S.T.A.P.A Ce.P.I.C.A (Stettore Tecnico Amministrativo Provinciale per l’Agricoltura e Centro Provinciale Informazione  Consulenza  in Agricoltura); Salvatore Falcone, esperto in prodotti fitosanitari; Elio Rispoli, agronomo; Lucia Cuccarano, responsabile del commercio estero; Giancarlo Postiglione, esperto in Piani di Sviluppo Rurale (P.S.R.); Marco Aceto, presidente del consorzio I.G.P (Indicazione Geografica Protetta) limone Costa d’Amalfi e Carlo De Riso, responsabile commerciale dell’omonima azienda.

    Gli interventi hanno spaziato dai suggerimenti per un uso corretto dei fitofarmaci per contrastare le malattie conosciute e quelle che potenzialmente possono attaccare le piante dei nostri limoni, fino alla possibilità di convertire al biologico i numerosi e frammentati limoneti della Costa. Si è passati poi alla disamina delle varie possibilità di finanziamenti pubblici, diretti sia al semplice rifacimento di macere a secco, alla canalizzazione delle acque, alle costruzioni di invasi per la loro raccolta,  alle ripalificazioni, alla costruzione di monorotaie, sia a contributi su progetti più complessi orientati alla tutela della biodiversità e ad un agricoltura attenta al rapporto con il territorio.

    Tuttavia, per facilitare l’accesso ad ogni tipo di contributo, ai limonicoltori è stato chiesto a gran voce di percorrere la via dell’associazionismo e di considerare la propria attività come un’azienda ove si svolgono “buone pratiche agronomiche nella coltivazione del Limone Costa d’Amalfi I.G.P., per garantire sempre – si legge in uno scritto del convegno – un prodotto di qualità e salvaguardare l’ambiente in cui viviamo”.  E, a proposito di salvaguardia dell’ambiente, Costieragrumi, in accordo col Comune di Minori, ha posizionato all’esterno della propria Azienda dei contenitori, accessibili a tutti i limonicoltori, per la raccolta e lo smaltimento delle plastiche contenenti i prodotti fitosanitari., la cui distruzione per combustione, spesso effettuata nei giardini, genera diossina ed altri composti cancerogeni per l’uomo ed estremamente dannosi per l’ambiente.

    Altra iniziativa, posta in essere dall’Azienda di commercializzazione dei limoni costieri, è quella di offrire la possibilità, ai piccoli produttori, di risparmiare le quote da versare all’Ispettorato per l’Agricoltura per il rilascio del passaporto, necessario per la vendita dei limoni con “foglia e peduncolo”. Costieragrumi, a fronte di un contratto di impegno a conferire i limoni, stipulato con il produttore, si assume la responsabilità, dopo accurati controlli prima del ritiro, che i frutti abbiano tutte le caratteristiche imposte dalla legge per essere commercializzati.

    La serata si è conclusa con l’inaugurazione dei nuovi uffici del Consorzio del Limone I.G.P. Costa d’Amalfi, che sorgono in locali attigui a dove si è svolto il convegno.

    Il limonicoltore della Costa d’Amalfi dunque, sembra essere meno solo rispetto al passato.

    E’ chiamato a fare squadra con altri specialisti del settore che lo ascoltano, lo guidano e gli lasciano più tempo da dedicare al “proprio mestiere”.

    Può essere arrivato il momento di una significativa svolta. 

    Gino Amato


    Più informazioni su

      Commenti

      Translate »