OSLO, IL KILLER ANTI ISLAM

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    OSLO –  Si chiama Anders Behring Breivik, ha 32 anni, è biondo, alto, si definisce «single, cristiano e conservatore» con idee di estrema destra e anti-islamico. Per gli inquirenti norvegesi è lui l’autore degli attentati a Oslo: 7 vittime nell’esplosione nel centro della capitale e 85 morti nella sparatoria sull’isola di Utoya. L’identità del giovane (che i media norvegesi ormai chiamano ABB, dalle sue iniziali) è stata confermata dalle autorità solo oggi, ma dal suo profilo su Facebook, al quale si era iscritto pochi giorni fa e che è stato bloccato ieri sera, è stato possibile ricavare alcuni dettagli personali. Oltre alla foto, Breivik ha pubblicato anche i propri interessi relativi alla caccia e ai videogiochi come ‘World of Warcraft’ e ‘Modern Warfare 2’. È proprietario della Breivik Geofarm, l’azienda a 150 chilometri da Oslo, nel cuore agricolo della Norvegia, dove teneva i fertilizzanti che avrebbe poi usato per fabbricare l’ordigno esploso ieri nel centro della capitale norvegese. Su Twitter, invece, c’è una citazione del filosofo inglese, John Stuart Mill: «Una persona con una fede ha la forza di 100.000 che hanno solo interessi». Breivik è un ex membro del partito populista di destra e ha scritto parecchi blog attaccando il multiculturalismo e l’islam. In alcuni interventi sul sito www.document.no, Breivik criticava le politiche europee che cercano di favorire le culture di diversi gruppi etnici e sosteneva che una minoranza significativa di giovani musulmani britannici appoggiava i militanti islamici radicali. «Quando il multiculturalismo ha cessato di essere una ideologia progettata per distruggere la cultura, le tradizioni, le identità e gli stati europei?», si legge in uno degli interventi pubblicati il 2 febbraio del 2010. «In base a due ricerche, il 13% dei giovani musulmani britannici tra i 15 e i 25 anni appoggiano l’ideologia di al Qaida», si legge in un altro intervento datato 16 febbraio dello scorso anno. Breivik, che fa parte di una loggia massonica norvegese, è stato anche membro del partito progressista, (dal 2004 al 2006) il secondo nel Parlamento norvegese, e ha militato anche nelle fila del sua sezione giovanile, dal 1997 al 2006/07. «Non è più un membro del partito – ha precisato Siv Jensen, leader della formazione di destra – e mi rende molto triste il fatto che lo sia stato in passato».

    ISCRITTO A FORUM NEO-NAZISTA Andres Behring Breivik, arrestato ieri per gli attacchi a Oslo, era anche iscritto a un forum neo-nazista svedese su internet. È quanto denuncia la fondazione Expo, un osservatorio sui gruppi di estrema destra con base a Stoccolma. Breivik si era registrato su Nordisk, questo il nome del sito, nel 2009. L’uomo aveva utilizzato uno pseudonimo che riconduce al suo indirizzo email, ha spiegato all’Afp un ricercatore della fondazione Expo, Mikael Ekman. Il forum, creato nel 2007, si definisce un portale ‘dell’identità, della cultura e delle tradizioni nordichè e conta circa 22 mila iscritti nella regione scandinava, tra i quali anche deputati svedesi di estrema destra. Le discussioni sul sito, spiega Ekman, spaziano dalla «supremazia bianca nella musica» alle «strategie politiche per schiacciare la democrazia», con temi spesso razzisti. Tra gli argomenti affrontati figurano anche discussioni sul romanzo americano a forte contenuto razzista ‘The Turner Diaries’, che secondo molti avrebbe ispirato l’attentato del 1995 contro un edificio federale a Oklahoma City, negli Usa.

    ESPLOSIVI CON FERTILIZZANTI Ha 32 anni, è biondo, alto, si definisce «single, cristiano e conservatore» con idee di estrema destra e anti-islamico. È il profilo del presunto autore degli attentati a Oslo, di nome Anders Behring Breivik secondo i media, (ma l’identità non è stata ancora confermata dalla polizia), pubblicato sulla pagina di Facebook appena pochi giorni fa. Oltre alla foto, anche gli interessi relativi alla caccia e ai videogiochi come ‘World of Warcraft’ e ‘Modern Warfare 2’. Su Twitter anche una citazione del filosofo inglese, John Stuart Mill: «Una persona con una fede ha la forza di 100.000 che hanno solo interessi». Il giovane, secondo quanto scrivono i media norvegesi, è il proprietario di una fattoria a 150 km da Oslo, la Breivik Geofarm, nella regione di Hedmark, il cuore agricolo del Paese dove ha avuto la possibilità di acquistare una grande quantità di fertilizzante di nitrato di ammonio, un ingrediente che può essere usato per fabbricare esplosivi. Le autorità hanno circoscritto la zona questa notte e gli inquirenti stanno indagando per scoprire se la sostanza possa essere stata usata nell’esplosione di ieri nel centro di Oslo. La polizia ha anche perquisito l’appartamento del giovane ad ovest nella capitale norvegese, nella zona ricca della città, che ha lasciato un mese fa per trasferirsi nella fattoria. Una curiosità: la stessa fattoria, nel 2006, venne chiusa dopo la scoperta di una piantagione di mariujana. Secondo i media norvegesi, gli interventi di Anders Behring Breivik sul sito www.document.no riflettono le opinioni nazionaliste e la sua opposizione a una società multiculturale, ma secondo la televisione pubblica NRK, ha anche preso le distanze dal neo-nazismo. Le liste fiscali, che in Norvegia sono aperte alla consultazione pubblica, non mostrano alcun reddito per il 2009 e somme estremamente modeste nel corso degli anni precedenti.

    TESTIMONE: “KILLER CALMO E LENTO” «Camminava lentamente lungo l’isola e ha sparato contro tutti. Poi si è avvicinato verso il posto dove ero seduta e ha aperto il fuoco uccidendo subito dieci persone. La cosa strana è che era così calmo. Sono riuscita a salvarmi perchè mi sono buttata in acqua». Così una giovane sopravvissuta alla sparatoria di ieri sull’isola norvegese di Utoya, durante il raduno dei giovani laburisti, ha raccontato alla Tv TV2 la dinamica dell’attacco che ha provocato 80 morti. «Ci siamo riuniti per parlare di quanto era appena accaduto a Oslo quando abbiamo sentito gli spari. Sul momento non gli abbiamo dato importanza, poi tutti hanno iniziato a scappare», ha detto un’altra ragazza di appena 16 anni. E ancora: «Ho visto un poliziotto con i tappi per le orecchie. Ha detto: ‘Vorrei riunirvi tuttì. Poi ha iniziato a sparare. Siamo corsi sulla spiaggia e iniziato a nuotare verso la terraferma», ha detto la ragazza raccontando che l’autore della strage ha sparato anche in acqua. In molti hanno cercato rifugio in altre case mentre gli spari continuavano, altri invece sono fuggiti nei boschi o via mare. La polizia ha setacciato la zona durante la notte alla ricerca di sopravvissuti. Al raduno hanno partecipavano giovani di età compresa fra i 15 e i 20 anni. Il presunto autore della strage, di nome Anders Behring Breivik secondo alcuni media, è stato arrestato subito dopo la strage. Aveva con sè una pistola, un fucile da caccia e un’arma automatica, secondo la Bbc. Le autorità hanno trovato poi altre bombe inesplose sull’isola. Non ci sono notizie immediate su altri sospetti, ma la polizia sta comunque lavorando sull’ipotesi di diverse altre persone coinvolte nella strage. 

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