Insigne e Immobile: cinque reti per Prandelli nell’ultima amichevole. E’ napoletano il cuore della Nazionale

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    Lorenzo e Ciro. Ciro e Lorenzo. L’Italia mondiale è napoletana. Due gol di Insigne ed un assist a Immobile. Tre gol di Immobile e due assist a Insigne. Si trovano a occhi chiusi i due ragazzi-prodigio, come ai tempi di Pescara: sono loro ad accendere l’Italia di Prandelli. Entrano tutti e due con il pallone in porta nell’azione dell'1-0 al Fluminense. Si trovano a meraviglia nell’azione del raddoppio. E si ripetono nella ripresa scambiandosi cortesie e reti. Cinque gol in due, una chimica perfetta.  Sembra un gioco da ragazzi, sembrano azioni da campetti di periferia, quelli che tutti e due hanno calcato prima di arrivare alla gloria. Invece qui a Volta Redonda, località a 180 chilometri da Rio, Lorenzo e Ciro dimostrano di essere diventati grandi e fannno la differenza al massimo livello. Il coro dei brasiliani a metà primo tempo sulle note di «Funiculì-Funiculà», canto tipico della torcida del Fluminense, sembra quasi per incanto un omaggio a Lorenzo e Ciro, protagonisti dell'Italia di Prandelli. Batte già forte il cuore napoletano in Brasile. È quello di Insigne, partito da Frattamaggiore, cresciuto nelle giovanili del Napoli, ora titolare nell’Italia, abile a cominciare nel migliore dei modi l’avventura Mondiale, lui che nei 23 è entrato per ultimo battendo la concorrenza di Pepito Rossi e Destro. Ed è quello di Immobile, nato a Torre Annunziata, ma cresciuto calcisticamente lontano dalla sua città, arrivato a un top club europeo, il Borussia Dortmund, titolare e autore di una tripletta nella prima uscita azzurra in terra brasiliana. Lorenzo Insigne e Ciro Immobile, sono loro due a battere la palla al centro, un segnale del destino anche questo. Maglia bianca numero 22, nuovo look con i capelli più corti e la solita sicurezza già al momento dell’ingresso in campo. Lorenzo batte il cinque con Aquilani, si fa servire un pallone da Abate prima del via, giusto per scaldare i muscoli. Gioca titolare e lo fa con il suo compagno ideale, con il suo amico di sempre, Immobile. A Pescara con Zeman formavano una coppia favolosa e ora sono loro in attacco, a rappresentare l’Italia, nel tridente completato da Cerci. Già, perché questa è anche una prova tattica per Prandelli, il 4-3-3, sistema di gioco che esalta al massimo le caratteristiche di Insigne, come quelle di Immobile. L’attaccante del Napoli gioca nella sua posizione preferita da esterno a sinistra, parte deciso, regala colpi da brasiliani. Lui che il calcio lo ha nel sangue fin da bambino, quando giocava in strada a Frattamaggiore. Immobile gioca centravanti, maglia numero 17, movimenti da bomber vero, attaccante perfetto con due ali al suo fianco, anche lui partito dalle sfide con gli amici a Torre Annunziata. Insigne e Immobile si trovano ad occhi chiusi, la loro intesa è perfetta, basta uno sguardo, un cenno di assenso, una parola in dialetto napoletano. Il linguaggio è identico e non solo quello del pallone. Amici in campo e fuori, qualità tecniche indiscutibili e voglia di emergere, loro che sono arrivati dal basso e hanno scalato tutte le tappe, sicuramente riescono a metterci una grinta superiore rispetto a tutti quanti gli altri. E lo dimostrano anche in Nazionale. Una maglia conquistata con il sudore, con i gol e le belle prestazioni. E contro il Fluminense ripagano al meglio la fiducia di Prandelli, i migliori in campo, i protagonisti assoluti. Il cuore napoletano non tradisce mai. E non solo il cuore, anche l’inventiva, la genialità di Ciro e Lorenzo fanno la differenza e sono dati esclusivamente napoletani. Numeri d’alta scuola, scambi stretti, tocchi ravvicinati, imprendibili per i difensori del Fluminense. L'Italia è Napoli. (Roberto Ventre – Il Mattino)

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