Il Napoli insiste per Simone Verdi

Simone verdi, 25 anni, in azione contro il napoli nella sfida d’andata

E’ un battito di ali, e ci sta, perché nulla è per sempre e bisognerà guardare oltre, pensare che un bel giorno, anche i cicli più felici e duraturi avranno fine: trentuno anni per Callejon, trentuno anche per Mertens (che intanto ha scoperto una nuova dimensione), ma intanto vuol dire che il tempo è passato e andrà fronteggiata non solo l’età ma anche il pericolo che la clausola (quella per il belga), sottragga un’opzione. Si chiamano, tecnicamente, marcature preventive: ed è per questo, e non solo, che a gennaio il Napoli ha scelto Simone Verdi (26 a luglio), un talento smodato, due piedi incantevoli, una versatilità utile per potergli chiedere di fare il trequartista o la seconda punta. Poi andò com’è ormai noto a chiunque ma Verdi è stato «perdonato» e il Napoli non ha mai smesso di seguirne l’evoluzione: quell’accordo con il Bologna, qualcosa in più della classica stretta di mano, ha ancora un senso, il resto deve farlo il calciatore, scegliendo e stavolta senza ripensamenti.

PRIMA OPZIONE. Simone Verdi, in quest’elenco, resta la primissima scelta, lui con Federico Chiesa (21 a ottobre), blindato dalla famiglia Della Valle ma sempre amabile ossessione di Aurelio De Laurentiis: però vanno registrati passi di (ri)avvicinamento sull’enfant-prodige del Bologna, un desiderio del Napoli che non è mutato, una qualità tecnica assoluta che viene ritenuta patrimonio per l’arricchimento. Cinque mesi fa, in quella tormentata sessione di mercato, si arrivò a scrivere tutto sulla contrattualistica: 20 milioni più due di bonus al Bologna, quinquennale al tornante, chiaramente a scalare, partendo da 1,8. Si ripartirà da qui, nel caso però stavolta ci sia il gradimento di Verdi, che non dipenderà esclusivamente dalla presenza di Sarri in panchina.

RIECCO YOUNES. Il «giallo» Younes (25 ad agosto) conduce a nuove e appassionanti puntate, perché il Napoli ritiene il tedesco un «fattore» ed ha cominciato a muovere ulteriori passi per scongiurare baruffe giudiziarie ma soprattutto per godersi un gioiellino che ha sensibilità tecnica almeno pari al bizzoso carattere: l’accordo invernale ha validità assoluta e prima di «arrendersi», a Castel Volturno cercheranno il dialogo e proveranno a convincere l’estrosa (ma in tutti i sensi) ala, invitandolo a vivere Napoli e le sue bellezze, per farsene un’idea, per conoscerla e per capirla. Amin Younes, non a caso, tende a giocare a sinistra, per poi accentrarsi e calciare con il suo piede preferito, il destro, e se Verdi è il vice-Callejon, per l’ormai ex dell’Ajax c’è sempre pronta l’eredità di Insigne. Ma prima ancora che cominci il mercato, Roberto Inglese (27 a novembre) è del Napoli, come Vinicius Morais (23) del Real Sport Cube, come Ciciretti (25 a dicembre) che sta a Parma.

IDEE. In porta, il preferito rimane Rui Patricio (30), che s’è guadagnato il ruolo battendo Leno (26): la scelta è fatta, il resto viene consegnato alle dinamiche imprevedibili di un mercato che palpita già e vibra in varie direzioni, soprattutto quelle future. Preziosi ha ufficializzato ciò che già si sapeva a proposito di Perin (26) («Marotta mi ha detto che vuole parlare di lui ma sul giocatore c’è anche il Napoli») però Giuntoli lavora anche in prospettiva: meglio non dimenticare Rok Vodisek (20 a dicembre), un gigantesco giovanotto sloveno, ovviamente già costretto a convivere con l’etichetta del nuovo Handanovic, che il Napoli ha seguito un anno fa, quando il ruolo da titolare nell’Olimpia Lubiana era suo, e non ha abbandonato neanche ora che gli è toccata la panchina. Battiti di ali, ma anche di mani…
fonte:corrieredellosport

Commenti

Translate »