“Tra passato e presente”. Extra Moenia. Abitare il territorio della regione vesuviana.

Torna la grande archeologia a Piano! Grazie a Felice Senatore, sabato 27 novembre , presso il Centro polifunzionale di via Cavottelle, si sono ritrovati a parlare dell’archeologia fuori le mura di Pompei , le massime autorità viventi. Positanonews ha raccolto video, interviste e foto, e riporta le opinioni dai social espresse da chi era presente.

Una presentazione di altissimo livello culturale, di vero aggiornamento archeologico sull’importantissimo territorio vesuviano, in cui gli autori e le loro ricerche sono stati valorizzati da due giganti dell’archeologia italiana. Finalmente, i giovani vecchi e i vecchi giovani si sono confrontati, non per affermare il solito principio di superiorità tra chi è venuto prima e chi dopo, ma in amichevole continuità tra maestri e allievi, in un sottile gioco dello scambio delle parti.

Con Pier Giovanni Guzzo, Stefano De Caro, Antonella Coralini, Felice Senatore, Luca Di Franco, Mario Cesarano, Domenico Camardo, Mario Grimaldi e Mario Notomista, il pubblico, le istituzioni e la pioggia.(Helga di Giuseppe).

Extra Moenia

Se in una sola serata metti assieme due mostri sacri dell’archeologia italiana come Pier Giovanni Guzzo e Stefano De Caro, uno stuolo di loro colleghi impegnati da anni sia come studiosi sia anche come funzionari ministeriali, capisci che lentamente si è fatto lo sforzo di cercare un piccolo, prodigioso briciolo di normalità. Merito di Felice Senatore ed Helga Di Giuseppe che hanno ripreso il filo interrotto degli interessanti e belli incontri culturali tra studiosi e pubblico che, prima dell’arrivo del Covid-19, si svolgevano a Piano di Sorrento. Il rinnovato bisogno di ritorno alla normalità è stato quindi l’avvio del nuovo ciclo di conferenze intitolato “Tra Passato e Presente”, organizzato dall’Associazione Oebalus e dalla Città di Piano di Sorrento attraverso il suo Assessorato alla Cultura, Territorio e Spettacolo. Al Centro Comunale Polifunzionale di Via Cavotta, stasera, è andata in scena una vera e propria piccola festa dell’archeologia. Protagonista il bel volume Extra Moenia, curato da Antonella Coralini. Si tratta di una raccolta di studi nata da un encomiabile sforzo di riunire una nutrita ed importante serie di alcuni contributi oggetto di comunicazioni durante il convegno internazionale “Extra moenia. Abitare il territorio della regione vesuviana”, incontro tenutosi a Pompei nel giugno del 2017. Purtroppo di quel convegno mancano diversi contributi, apparsi in altre pubblicazioni, e questo dato finisce per conferire al volume, aggiungo fortunatamente, un taglio non di una raccolta di atti ma di un testo che si avvale di una sua cifra specifica che indaga i modi di abitare il territorio vesuviano in epoca romana. Il libro – che inaugura la collana “Vesuviana. Ricerche e studi”, per l’editore Scienze e Lettere – si struttura in tre grandi capitoli, ognuno di essi legato ad un tema: Paesaggi, Insediamenti, Reti, completati da una serie di apparati tra cui spicca una ricca bibliografia. L’opera, come detto, si caratterizza per una importante serie di articoli scientifici che prendono in esame il territorio nella sua globalità, dove il rapporto tra città e villae viene indagato nella sua complessità. Limitandoci ad alcuni esempi tratti dal volume, si possono citare i lavori di Domenico Camardo e Mario Notomista che prendono in esame l’ager Herculanensis attraverso la cartografia settecentesca, ed ancora lo stesso Camardo che si sofferma sull’ager Stabianus e Mario Cesarano sull’ager Nolanus, dove il focus diventa il rapporto tra città, suburbio e territorio rurale. Domenico Esposito – Le villae rusticae della piana del Sarno. Considerazioni sulla cronologia – esplora la complessa definizione cronologica delle ville che erano stanziate nell’area territoriale solcata dal corso del fiume Sarno, in uno studio anticipatorio di una più ampia monografia di questi complessi produttivi che si svilupparono dall’età preromana fino all’eruzione del 79 d.C. Dell’ager Pompeianus si occupa anche il contributo di Mario Grimaldi e Luciana Jacobelli – Nuovi dati dal suburbio di Pompei. I saggi nell’area di Traversa Andolfi – che fanno il punto su quanto emerso dallo scavo di un importante quartiere industriale dedicato prevalentemente alla produzione di laterizi. Da segnalare anche il lavoro di Antonio De Simone che nel contributo “L’edificio A di Murecine. Alcune osservazioni a un ventennio dalla scoperta”, traccia una storia di uno degli scavi moderni più sorprendenti eseguiti in area vesuviana. Consultando il ricco indice, insomma, si ha l’impressione di essere davanti al quadro di una ricerca sul territorio antico romano alle falde del Vesuvio che appare ancora gravida di ulteriori spunti di riflessione e studio appassionato. Un lavoro ed una sfida che Antonella Coralini, e gli altri studiosi che hanno preso parte alla composizione di questo bel mosaico di archeologia vesuviana, sembrano decisi a raccogliere e completare. Giuseppe di Martino

Generico novembre 2021
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