articolo aggiornato dagli inviati di Positanonews
Sorrento, 25 novembre 2024 – Lunedì sera, alle ore 20, il Teatro Tasso di Piazza Sant’Antonino ospiterà la settima edizione del Premio Paolo Leonelli, un evento che celebra le eccellenze della cultura, dello sport, dell’arte e dello spettacolo legate alla Penisola Sorrentina e Amalfitana. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti, offrendo al pubblico un’occasione unica per partecipare a una serata di emozioni e riconoscimenti.
I premi, opere d’arte realizzate dall’artigiano Toni Wolfe su disegno originale di Ciro Ruggiero, saranno consegnati a figure di spicco:
Premio Speciale: Conferito alla memoria del grande Lucio Dalla, affezionato visitatore della costiera. Il riconoscimento sarà ritirato da Andrea Faccani, cugino dell’artista e presidente della Fondazione Lucio Dalla.
Il Premio Paolo Leonelli, nato nel 2016, si propone di onorare personalità che, con il loro talento, sacrificio e successo, hanno contribuito a promuovere la cultura e la bellezza della Penisola Sorrentina e Amalfitana in Italia e nel mondo. Ogni premiato ha un legame speciale con questo territorio che, da Castellammare di Stabia a Vietri sul Mare, rappresenta un patrimonio di tradizioni, arte e storia.
Il Premio è nato per celebrare il ricordo di Paolo Leonelli, grazie all’iniziativa di amici, colleghi e familiari che, fin dalla prima edizione, hanno raccontato la sua vita attraverso le sue passioni condivise. Negli anni, la manifestazione si è trasformata in un appuntamento annuale di interesse generale, arricchito dalla partecipazione di personalità di alto livello che hanno scritto nuove pagine di successo e ispirazione.
Tra i premiati delle scorse edizioni figurano artisti, sportivi e personalità culturali come Gaetano Amato, Dora Romano, Carmine Abbagnale e Anita Mosca, dimostrando la capacità dell’evento di valorizzare eccellenze di ambiti diversi.
L’organizzazione della serata è resa possibile grazie al sostegno del Comune di Sorrento, con la collaborazione di altri Comuni della Penisola Sorrentina e dell’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata. Importante anche il contributo della rivista MediaVox Magazine, della giornalista Valeria Marzoli, e del team tecnico e logistico di Villa Elisa e Antonio Iaccarino. La conduzione della serata sarà affidata al giornalista e attore Nino Lauro.
Il Premio Paolo Leonelli 2024 si conferma come una celebrazione unica di talento, passione e cultura, offrendo al pubblico l’opportunità di scoprire e applaudire le storie straordinarie di coloro che hanno fatto della propria vita un esempio di eccellenza.
Non resta che prepararsi a una serata di emozioni, sotto il cielo della splendida Sorrento.
Premio Paolo Leonelli 2024: Lo Sport che Realizza i Sogni
La cerimonia del Premio Paolo Leonelli 2024, sezione Sport, ha celebrato i protagonisti che incarnano il valore dello sport come motore di realizzazione personale e collettiva. Quest’anno il prestigioso riconoscimento è stato assegnato ad Angela Procida, straordinaria atleta paralimpica e ispirazione per tanti, in una serata carica di emozione e gratitudine.
A consegnare il premio è stato Peppiniello di Capua, figura simbolo dello sport locale, affiancato dal dottor Giuseppe Cioffi, assessore alla sanità del Comune di Castellammare di Stabia, e da Luigi Milano, fresco campione nazionale KZR Pisa 2024.
Angela Procida: La forza di un sogno condiviso
Angela Procida, dopo aver conquistato una medaglia paralimpica e una laurea in ingegneria biomedica, ha raccontato il significato profondo del premio ricevuto. “Per me è sempre un onore portare i colori della mia terra nel mondo”, ha dichiarato emozionata, sottolineando il legame indissolubile con le sue radici.
L’atleta, che eccelle nel nuoto e ha recentemente abbracciato la disciplina dell’handbike, ha condiviso il suo percorso post-Paralimpiadi. “Pensavo di aver raggiunto il massimo, ma mi rendo conto che forse c’è ancora tanto da dare. Sto cominciando a intravedere un nuovo obiettivo, ma preferisco mantenerlo per ora dentro di me, in attesa che maturi completamente”.
Nuovi traguardi all’orizzonte
Nonostante il momento di riflessione, Angela non ha smesso di puntare in alto. Recentemente ha partecipato ai campionati italiani, conquistando un record europeo che ha ulteriormente arricchito il suo palmarès. “Per uno sportivo, questi riconoscimenti significano tanto: sono la dimostrazione che c’è sempre spazio per migliorarsi”, ha affermato.
Un messaggio universale
La serata è stata anche un’occasione per riflettere sul potere trasformativo dello sport. Come ha ricordato Angela, citando Walt Disney: “Se puoi sognarlo, puoi farlo”. Le sue parole, insieme ai successi e agli obiettivi degli altri protagonisti, hanno acceso i riflettori sullo sport come veicolo di crescita personale e comunitaria.
Il Premio Paolo Leonelli si conferma così un evento capace di ispirare, unendo storie di dedizione, sacrificio e vittoria che non smettono mai di lasciare un segno profondo.
Il Cuore Creativo di “Oltre il Guscio”: Laboratori, Teatro e Movimento per il Benessere
L’associazione Oltre il Guscio continua a distinguersi come una realtà vivace e inclusiva, offrendo un ampio ventaglio di attività dedicate al benessere e alla creatività. Dai primi laboratori manuali, come quelli dedicati alla creta, alla cucina e alla pittura, il calendario delle proposte si è arricchito nel tempo, abbracciando discipline che alimentano non solo il corpo, ma anche l’anima.
Uno dei progetti centrali di Oltre il Guscio è il laboratorio teatrale, nato dalla collaborazione con Aldo e Monica. Questo spazio creativo è diventato il cuore pulsante dell’associazione, un luogo dove i partecipanti possono esprimersi, crescere e condividere. Il teatro, dicono i responsabili, non è solo un’attività artistica, ma un mezzo potente per costruire relazioni e sviluppare capacità personali.
A fianco del teatro, l’associazione ha avviato laboratori di movimento che spaziano dalla bioenergetica alla ginnastica riabilitativa, contribuendo al benessere fisico dei partecipanti. “Sono attività che fanno bene sia al corpo che all’anima dei nostri ragazzi”, raccontano con entusiasmo.
Per chi volesse scoprire di più o unirsi alle attività, Oltre il Guscio è presente online con una pagina web e un profilo Instagram, entrambi facilmente rintracciabili cercando il nome dell’associazione. Una finestra virtuale per entrare in contatto con un mondo ricco di energia positiva e opportunità di crescita.
L’impegno di Oltre il Guscio è stato recentemente celebrato con la partecipazione al Premio Ponelli, un riconoscimento che sottolinea il valore di queste iniziative e il loro impatto sulla comunità.
Un grazie a tutti coloro che, con passione e professionalità, continuano a portare avanti un progetto che va oltre il semplice laboratorio, creando un vero e proprio spazio di vita condivisa.
Premio Paolo Leonelli 2024: La Maestria Sorrentina in Mostra nei Musei Vaticani
La serata del Premio Paolo Leonelli 2024, dedicata alla sezione Arte, ha visto protagonisti i maestri d’ascia Cataldo e Giovanni Aprea dell’Antico Cantiere Aprea di Marina Grande. Un riconoscimento prestigioso per una famiglia di artigiani che, con passione e dedizione, tramanda l’antica arte della costruzione navale, portando Sorrento e la sua tradizione marinara sulle vette della cultura internazionale.
Un’opera d’arte per il Vaticano
Fiore all’occhiello del cantiere è stata la realizzazione della celebre Barca di Pietro, una straordinaria imbarcazione in legno commissionata come dono per i Musei Vaticani. Costruita con tecniche tradizionali e materiali pregiati, tra cui quercia e cedro, la barca incarna l’essenza dell’artigianato sorrentino. Posizionata all’ingresso del museo, questa creazione è divenuta simbolo del legame profondo tra arte, spiritualità e tradizione.
Come raccontato da Fabio Aponte, rappresentante della famiglia che ha sostenuto il progetto, “L’idea è nata per colmare una lacuna nei registri navali del Vaticano, regalando un’opera che unisse funzionalità e bellezza. Quando il Papa l’ha vista, ha esclamato: Questa è la mia barca, la barca di Francesco!“.
Il riconoscimento ai maestri d’ascia
La consegna del premio è avvenuta alla presenza del sindaco di Sorrento, che ha reso omaggio ai fratelli Aprea per il loro contributo straordinario. “I loro lavori, frutto di generazioni di passione, portano il nome di Sorrento nel mondo”, ha dichiarato il primo cittadino.
Cataldo e Giovanni Aprea, visibilmente emozionati, hanno condiviso un messaggio di orgoglio e speranza: “Questo mestiere non finirà finché ci sarà il mare. La tradizione va preservata, e siamo felici che i giovani si stiano avvicinando per tramandare quest’arte”.
La barca e il suo simbolismo
La Barca di Pietro, concepita durante il periodo del Covid, è stata realizzata su un modello progettato da Cataldo Aprea stesso. L’imbarcazione, sebbene destinata all’esposizione, è perfettamente navigabile, unendo estetica e funzionalità. “Il cedro è stato usato per il fasciame, la quercia per la struttura – una vera celebrazione della tradizione artigiana”, hanno spiegato i maestri.
Il futuro dell’arte navale
Durante l’evento, è emerso un messaggio chiaro: il mestiere del maestro d’ascia è una ricchezza da custodire. Con il restauro di imbarcazioni storiche – come una barca del 1897 attualmente in lavorazione – il cantiere Aprea dimostra che l’arte antica può convivere con il presente, trovando un pubblico di appassionati in tutto il mondo.
Il Premio Paolo Leonelli ha celebrato non solo un’opera d’arte, ma una filosofia di vita che intreccia tradizione, innovazione e amore per il mare. Un tributo meritato a un’eccellenza sorrentina che continua a far sognare e navigare attraverso il tempo.
Premio Paolo Leonelli 2024: La Musica di Raffaello Converso Celebra Napoli e la Penisola Sorrentina
Sorrento – La magia della musica e la forza delle radici hanno risuonato nella serata del Premio Paolo Leonelli 2024, con il riconoscimento nella sezione Musica assegnato a Raffaello Converso. Un artista che, con il suo violino, ha portato in giro per il mondo il calore della sua Napoli natale e l’orgoglio della sua terra adottiva, la Penisola Sorrentina.
La premiazione, condotta dalla giudice della scorsa edizione, Emma Iannacoli, e da Gianmaria Palumbo, premiato nel 2017, è stata un omaggio alla passione e alla dedizione di un musicista che incarna il meglio della tradizione musicale italiana.
Raffaello Converso ha ricordato con emozione gli anni della sua gavetta a Sorrento, dove è arrivato da ragazzo per proseguire gli studi al conservatorio. “Mi sento figlio di questa terra”, ha dichiarato. “Tutto il mio percorso iniziale, i sacrifici e le prime esperienze, sono legati a Sorrento, grazie anche a mio padre Pasquale Converso”.
Il 2024 è un anno significativo per Raffaello, che ha deciso di dedicare tutti i suoi concerti alla memoria del padre, Pasquale Converso, che avrebbe compiuto 100 anni. Pasquale, negli anni ‘50, fu il fondatore del Trio Converse, un gruppo musicale che, con un tocco di americanizzazione, portava Napoli al centro della scena musicale internazionale. “Questo premio lo dedico a lui, il mio primo maestro e la mia più grande ispirazione”, ha affermato Raffaello, tra gli applausi del pubblico.
La serata non si è fermata alle parole: dopo la premiazione, Raffaello Converso ha incantato il pubblico con una breve esibizione, dimostrando ancora una volta il suo talento unico. La sua musica, radicata nella tradizione e aperta al mondo, è un ponte tra passato e futuro, tra locale e universale.
Il Premio Paolo Leonelli si è confermato ancora una volta un’occasione per celebrare le eccellenze che hanno portato in alto il nome della Penisola Sorrentina. Raffaello Converso, con il suo percorso artistico e umano, incarna perfettamente i valori di questa manifestazione: talento, dedizione, e amore per la propria terra.
Il violino di Converso continuerà a suonare, portando con sé il ricordo delle sue radici e la promessa di nuove emozioni, in Italia e nel mondo.
Gianfelice Imparato e il Valore dell’Umiltà nel Mestiere dell’Attore
Durante il suo intervento al Premio Paolo Leonelli 2024, l’attore Gianfelice Imparato ha condiviso un aneddoto ricco di significato, che mette in luce il valore fondamentale dell’umiltà nel mestiere dell’attore e il profondo legame con la propria vocazione artistica.
Imparato, celebre per il suo talento e la sua capacità di interpretazione, ha ricordato un episodio avvenuto durante i suoi primi anni nella compagnia teatrale di Luca De Filippo, impegnata in una tournée estiva con lo spettacolo La fortuna di Pulcinella. La rappresentazione si teneva in una piazza di un paese del beneventano, con un palco improvvisato circondato da bancarelle, giostre e l’atmosfera tipica delle feste di paese.
Gli attori avevano trovato ospitalità per cambiarsi in un’abitazione privata, un basso messo generosamente a disposizione da una signora del luogo. Gli uomini si cambiavano in una stanza separata dalla strada solo da una tenda, mentre le attrici occupavano la camera da letto.
Mentre si preparavano, una donna del paese, vestita di nero con uno scialle, si presentò con un grande cesto di pane, capocollo e formaggio per offrirlo agli attori. Con un gesto genuino e empatico, dopo aver distribuito i panini, si rivolse alla padrona di casa dicendo con il cuore: “Povera gente, mi fanno pena.”
Per quella donna, vedere degli adulti costretti a cambiarsi dietro una tenda per svolgere il loro lavoro sembrava una condizione umile e difficoltosa. La sua osservazione, priva di malizia, rispecchiava la mentalità sincera e pragmatica del mondo contadino.
Questo momento lasciò un’impronta profonda su Imparato. «In quel momento ho capito che non c’era nulla di cui vantarsi in questo mestiere, perché, bene o male, si tratta pur sempre di un lavoro fatto di sacrifici, difficoltà e spesso incomprensioni da parte di chi ci osserva dall’esterno», ha raccontato l’attore, aggiungendo con ironia: “Possiamo anche fare pena, ma è il nostro mestiere, ed è un privilegio poterlo fare con passione.”
Gianfelice Imparato ha poi riflettuto su come l’arte recitativa sia nata in lui come una scintilla, un richiamo irresistibile. Pur invitando a non chiamarlo “maestro” – un appellativo che associa all’età piuttosto che ai meriti – ha riconosciuto con gratitudine il percorso che lo ha portato a 50 anni di carriera, iniziati con la frequentazione della scuola del maestro Ferrero.
L’intervento di Gianfelice Imparato ha offerto una profonda riflessione sul mestiere dell’attore. Attraverso la semplicità e l’umiltà che accompagnano ogni grande interprete, ha dimostrato come l’arte non sia mai un motivo di vanto, ma un’espressione autentica di sé, fatta per toccare il cuore delle persone, proprio come quell’aneddoto ha toccato il pubblico presente.
Il ricordo di Imparato al Premio Paolo Leonelli 2024 è una testimonianza del valore dell’umiltà come fondamento per eccellere e ispirare nel mondo artistico.
lucio esposito