I lupi di Liu Ruowang e i napoletani. foto&video

Articolo aggiornato dagli inviati di Positanonews e PositanonewsTV.
Quello che doveva essere un momento di riflessione diventa un occasione di trastullo. L’esercito di Lupi che marcia ringhiando verso il palazzo del potere, verso lo spettatore, è inquietante, ma poi vedendo i ragazzi tranquillamente distesi o cavalcare il lupo per un selfie, la scena perde di valore, o anche possiamo dire che il  sistema oppressivo della vita contemporanea, a cui fa riferimento Lu, per Napoli, abituata a vaccinata contro le oppressioni, è poca cosa.
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Fino al 31 marzo 2020 in piazza del Municipio a Napoli una grandiosa opera di Liu Ruowang propone una riflessione critica sui valori della civilizzazione e sulla grande incertezza in cui viviamo oggi, per contrastare il rischio di progressivo e irreversibile annientamento del mondo attuale. Si tratta dell’installazione Wolves Coming che trasforma il cuore istituzionale della città in una grande galleria a cielo aperto. Fra i maggiori artisti contemporanei della Cina Liu Ruowang affonda la sua ricerca, da un lato, nella cultura del lessico e del pensiero del suo paese e, dall’altro, in quella occidentale, attraverso richiami alla fluidità della nostra società globalizzata. L’artista denuncia i rischi provocati dalla perdita dei valori umani, mortificati dal sistema oppressivo della vita contemporanea, teatro di dolore e violenza, luoghi contaminati dalle prevaricanti mitologie di massa.
PERCHE’ ANDARE
Curata da Matteo Lorenzelli l’iniziativa mette in scena un aggressivo branco di cento lupi, fusioni in ferro, ognuna del peso di 280 kg., minaccia un impotente guerriero. L’installazione è quindi un allegoria con cui l’artista cinese rappresenta la dura risposta della natura alle devastazioni compiute dall’uomo, stigmatizzando l’incontrollabile processo di antropizzazione dell’ambiente. Le grandi dimensioni dell’opera sfiora la monumentalità senza però costituire una presenza ingombrante né ostacolare la percezione del contesto circostante. Le forme, grazie ad uno studiato impatto scenico e al continuo dinamismo, vengono avvertite come attori di passaggio che occupano lo spazio senza appropriarsene, con un senso ciclico del moto che ripropone scene e suggestioni nel continuum temporale.
DA NON PERDERE
L’installazione Wolves Coming, già esposta alla Biennale di Venezia nel Padiglione di San Marino e nella sede dell’Università a Torino, vuole essere una chiara denuncia contro l’indifferenza verso le arti e la cultura. L’opera è il frutto della produzione dell’ultimo decennio che va considerato a pieno titolo il periodo della sua maturità artistica.

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