Articolo aggiornato da Positanonews con video registrazione della conferenza.
L’Istituto di Cultura Tasso, presieduto da Luciano Russo , organizza, a seguito del successo dei precedenti, il ciclo di conferenze per l’anno 2021. Gli appuntamenti sono tutti alle ore 16.00 presso la Biblioteca del Museo Civico Francescano , presso il Chiostro di San Francesco a Sorrento. Al momento gli eventi sono tutti in trasmissione streaming video a cura della troupe di Positanonews TV, Sara Ciocio Ambrogio Coppola, Lucio Esposito.
Il calendario per il mese di Febbraio e Marzo 2021 prevede
Lunedi 8 febbraio 2021 Adriana Carnevale il razzismo e la Shoah dal Liceo Salvemini
Venerdi 12 febbraio 2021 Pasquale Giustiniani Giuseppe Giustiniani Filosofo e Vescovo. Modera Gaetano di Palma
Sabato 20 febbraio 2021 Carmine Pinto Craxi e il PSI nell’Italia Repubblicana Modera Luciano Russo
Sabato 20 febbraio 2021 Cimitero di Sorrento commemorazione del Poeta Aniello Califano
Venerdi 26 febbraio 2021 Vincenzo Cuomo La questione della Noia Profonda tra Martin Heidegger e Peter Sloterduk. Modera Luciano Russo.
Venerdi 5 marzo 2021 Vincenzo Caputo Torquato Tasso appunti su alcuni “Dialoghi Napoletani. Modera Gennaro Galano
Giovedi 11 marzo 2021 Roberto la Rocca Agostino D’Ippona filosofo dell’interiorità. Modera Aniello Clemente
Sabato 13 marzo 2021 Aldo Maccariello Il corpo sacrificato :sguardo su simon Veil
Giovedi 25 marzo 2021 Silvia de Majo Guglielmo Pepe le rivoluzioni mancate
testo automatico digitale della conferenza del Prof Meccariello
buongiorno a tutti prima di dare inizio
a questa mia conversazione su simon mail
vorrei ringraziare distinguo di cultura
torquato tasso e in particolare
calorosamente suo presidente luciano
russo che tra l’altro è un infaticabile
instancabile organizzatore di cultura e
credo che insomma della cultura e di
queste occasioni i tempi pandemici
noi abbiamo davvero bisogno bene dunque
il titolo di questo mio intervento è il
corpo sacrificato sguardi su simone è
l’ora un’opera della mail è un’opera
un’opera complessa e un’opera variegata
aperta che spalanca diverse direttrici
ed è un’opera ed è quello della pelle un
pensiero operativo sperimentale un
pensiero aperto come dire costantemente
alla verifica ed è un pensiero che nasce
dalla esperienza corporea nasce proprio
dal corpo sacrificato è come noto si
vorrei non muore nell’agosto del 1943 il
sanatorio in inghilterra nei pressi di
londra si lascia morire a causa della
tubercolosi avverrà la verità della
verità e il suo è un fisico gracile
la sua è una salute cagionevole è bene e
ciò la porta a sperimentare la
sofferenza direttamente sul proprio
corpo
il suo ad esempio appunto di come dire
di un pensiero vissuto ed è anche
l’esempio di una vita vissuta
una vita vissuta incurante dei limiti
incurante incurante anche delle norme
consolidate sempre dalla parte e in
difesa e difesa degli umidi in difesa
degli sventurati in difesa degli
oppressi
ecco questo credo che sia in qualche
modo una prima il primo elemento da
mettere da mettere in evidenza nella sua
giovane ri breve vita era nata nel 1909
e dunque e il suo corpo di donna che
prova anche la durissima esperienza di
fabbrica
questa pensatrice va a lavorare per
libera scelta
otto mesi nel 1934 che trascorre nelle
fabbriche metallurgiche di parigi i mesi
trascorsi in fabbrica sono stati
annotati un diario lo stile asciutto con
stile duro cronachistico la sua
condizione di operaia schiavizzata le
consente proprio di riflettere ad
esempio sul tema del lavoro e della
organizzazione fordista sui vittimi ad
esempio forsennati e sui sistemi di
produzione della fabbrica era una
fabbrica automobilistica ma ancora di
più in questa sua esperienza di fabbrica
dove mette in discussione il suo corpo e
spoleto corpo come dire al lavoro
duro schiavizzato alienante e bene ed è
proprio questa esperienza che le
permette di riflettere sulla
trasformazione della dignità personale
di operai e di operaie in merce eccole
dunque questi scritti che in qualche
modo danno conto della sua esperienza di
fabbrica veramente vanno studiati in
vanno letti con molta attenzione per
chiunque voglia avvicinarsi voglia
accostarsi al pensiero della mail per
inciso ovviamente l’icona non una
banalità un’ovvietà maps cannes max non
abbiamo mai fatto un esperienza
un’esperienza di fabbrica
ecco alcuni di questi scritti
costituiscono una svolta una svolta nel
pensiero mediano il lavoro alienato lo
sradicamento lo sradicamento operaio la
resistenza come frontiera avanzata
dell’uomo dell’umano
secondo la bel migliorano la qualità del
pensiero la qualità dell’attività del
pensare irrobustiscono il pensiero
stesso
ecco questa sicuramente una novità e in
un certo quando neanche una svolta e
anche una svolta perché il suo corpo di
donna e anni prese e alle prese col la
catena di montaggio alle prese con un
lavoro durissimo in cui la dignità umana
il re ciccata in cui ecco marx diceva di
manoscritti economico filosofici che la
dignità dell’uomo si trasforma in merce
ecco oggetto mercificato
e ancora il suo corpo di donna ma anche
l’esperienza della guerra civile
spagnola nel 1936 si muove parte
volontari a fianco dei repubblicani e
degli antifascisti 7 poco tempo perché
poi finì con un piede in una pentola con
l’olio bollente e fu costretta a
rientrare in francia
ecco alla luce di queste annotazioni
biografiche viene fuori sicuramente
questo richiamo alla corporeità che un
richiamo ad una corporeità vissuta
sacrificata e credo che sia questa la
cifra
la cifra milione per leggere le sue
opere e anche per esplorare scavare
nella sua breve esistenza l’amena don il
pensiero della mail non si lascia
etichettare e fuori di qualsiasi schema
categoria né fuori di qualsiasi tensione
come dire accademica o professorale la
mail vuole in qualche modo anche
costruire al di stile un nuovo lessico
nuovo vocabolario per meglio per meglio
afferrare la diciamo così o per meglio
anche rinnovare l’attività del pensiero
ecco c’è ancora un altro dato
interessante della sua biografia
quando lei rientra in europa dagli stati
uniti dove aveva lasciato i suoi
genitori del dicembre del 42 per
raggiungere londra e unirsi a un fra
slim che era la organizzazione guidata
dal generale de gaulle
ecco bene al generale si moda prospetta
di inviare un corpo di infermiere in
prima linea
lei compresa lei compresa per
contrapporre alla violenza nazista
il suo corpo e i corpi di donne ecco
questa c’è questa proposta ovviamente
viene giudicata dal generale una pura
follia
ma cosa voleva dimostrare la mail voleva
dimostrare che bisognava scegliere il
mondo doveva scegliere quale delle due
direzioni
quale delle due edizioni quale delle due
opzioni il corpo femminile
lì il corpo crimine l’infermiera il
corpo delle infermiere che vanno in
prima diciamo così che l’infermiere che
vanno in prima linea o il corpo delle ss
ecco è chiaro che il corpo femminile è
preferibile al corpo delle ss l’umanità
deve poter scegliere corpo femminile può
costituire nelle intenzioni della mail
poteva costituire delle attenzioni della
mail il vero baluardo alla ferocia della
guerra alla ferocia della barbarie
nazista vero simbolo della salvezza per
l’uomo
ecco queste sono sicuramente nelle
esperienze esperienze che la mail
sperimenta sulla propria pelle sulla
propria corporeità il sentire era la
qualità migliore del suo essere donna e
del suo essere pensatrice sentire la
sventura sentire dio dentro di sé e
sentieri stai a fianco degli oppressi
del di tutta la gente che soffre ma ella
non vuole come dire in qualche modo
essere essere diciamo così convenzionale
anche adesso impatti dare con la
sofferenza degli altri col suo impatti
dare con chi da meno soffre vuole stare
vicine vuole sperimentare
ecco è la stessa il dolore di chi soffre
e pareggiando con chi soffre
sperimentare il dolore di chi soffre
sulla propria pelle sul proprio corpo
ecco voglio ricordare che ancora un
altro passaggio importante
diciamo così questo anche scorso
biografico che nel marzo del 1942
durante la settimana santa si reca a
carcassonne nessuno della francia a
capezzale al capezzale di giò e busquets
due bus che era un poeta immobilizzato a
letto è vittima della prima guerra
mondiale era stato colpito da
una pallottola del maggio del 1918 alla
spina dorsale
e questo lo rende immobilizzato bel
vuole conoscere giove bus che giunge
alle 2 di notte e discute con lui fino
all’alba tra il 29 e il 30 marzo del
1942 a questo incontro poi seguirà uno
scambio di lettere tra i due uno scambio
di lettere
voglio ricordare che questo carteggio
bellissimo intensissimo e contenuto in
una benedizione si muove dell’amicizia
tura edita da castelvecchi a cura di due
importantissimi studiosi del pensiero
nella nostra autrice de domenico
canciani e maria antonietta vito bene
cosa dice a proposito di di lei
joy bousquet sentite cosa dice aveva il
dolo di pronunciare parole con un
significato umano il limitato e poi c’è
una lettera di simon del 12 maggio del
1942 pochi giorni prima del suo imbarco
per l’america indirizzata a bousquet che
rappresenta un po il culmine della sua
della sua esperienza religiosa
ecco questa è una lettera che anche se
vogliamo una lettera testamento una
lettera che focalizza pardi lei così
proprio il tema il tema della sventura
vorrei leggere qualche passaggio proprio
dalla edizione che ho citato menzionata
scrive si vota a joey bus che per
pensare la sventura bisogna portarla
nella carne conficcata in profondità
come un chiodo sopportarla così a lungo
che il pensiero abbia tempo di farsi
forte quanto occorre per guardarla
guardarla dal di fuori
dopo essere giunti a uscire dal corpo e
anche in un certo senso dall’anima il
corpo e l’anima si ritrova nono solo tra
fitti ma inchiodati a un punto fisso che
la sventura costringa o meno in senso
letterale all’immobilità c’è sempre una
immobilità forzata nel senso che una
parte dell’anima si trova sempre
continuamente inseparabilmente attaccata
al dolore
ecco poi c’è ancora un nella stessa
lettera un altro passaggio molto molto
intenso e scrive simon da 12 anni sono
abitata da un dolore
situato in prossimità del punto centrale
del sistema nervoso alla giunzione
dell’anima e del corpo che persiste
anche durante sonno e non viene mai meno
neanche un istante per dieci anni è
stato così intenso e accompagnato da un
tale senso di sfinimento che spesso i
miei sforzi attenzione di lavoro
intellettuale erano quasi del tutto
privi di speranza al pari di quelli di
un condannato a morte destinato ad
essere giustiziato all’indomani ecco due
corpi sacrificati dunque il corpo il
corpo di giove immobilizzato a letto il
corpo di sì bombe che
esposto costantemente all’esperienza del
sacrificio
chi soffre sa guardare più avanti chi
soffre
come dire alla spina nella carne
cito una celebre espressione di chris
bourque un pensatore molto caro la mail
e che soffre che sa che cosa significa
la sventura che è la realtà del mondo
la sventura che è dice la mail la il
vero enigma il vero enigma della vita
umana per pensare la sventura bisogna
portarla nella card è conficcata in
profondità ecco io credo che queste note
biografiche che ho provato come dire
schematicamente a riassumere centino
proprio questo tema del corpo
sacrificato questo tema del corpo
femminile cioè del corpo di simon
esposto costantemente alla esperienza
del sacrificio ma che cos’è la sventura
è che qui ovviamente la vettura è
sicuramente la cifra di tutto il
pensiero veniano cioè l’infelicità il
dolore la sofferenza la parola francese
come dote il male ma l’air declinabile
in mille modi
in molti modi è la cifra della vita e
dell’opera della nostra autrice sventura
però non significa solo esperienza che
sono nel lavoro di fabbrica come abbiamo
detto o stare solo dalla parte di chi
soffre sentire il dolore di chi soffre
ma la sventura estesa diciamo così in
ogni forma della vita è il grido
dell’essere umano che rivendica la sua
sofferenza e la sua fragilità
ma è anche il grido di simon che vuole
esporre il suo corpo anche a sacrificio
e quando vuole proporre il corpo di
infermiere è con un corpo di femmina di
prima linea
lei stessa che deve far parte di questo
corpo vuole come dire esporre il proprio
corpo all’infuriare della del nazismo
della della guerra
ecco è proprio per proprio per provare e
per far capire al mondo che l’umanità
deve poter scegliere quale sia la dessì
a la parte quale sia la parte giusta
ecco c’è un un altro passaggio che si
trova in un saggio in uno scritto che
traggo dal libro l’attesa di dio
pubblicato da defoe su cui fra un po
ritornerò e questo passaggio caputo
evidenzia un importante concetto
importante descrizione della sventura la
sventura scrive simona e uno
sradicamento dalla vita un equivalente
più o meno attenuato della morte che
l’impatto con il dolore fisico o
l’apprensione immediata che se ne
rendono irresistibilmente presente
nell’anima
se il dolore fisico è del tutto assente
per l’anima l’oncia sventura perché il
pensiero si trasferisce su qualsiasi
altro oggetto il pensiero fugge la
sventura con la stessa prontezza e
irruenza con cui una rimane fugge
l’amore
ecco la grande della potente intuizione
emiliana mi sembra e che la sventura
in altri termini la sofferenza ne
permette di percepire anche l’ordine del
creato la bellezza della creazione
al di là del male al di là del male
stesso il grande enigma della vita umana
e la sventura è la sventura non stupisce
scrive ancora simon che vi siano
innocenti uccisi torturati cacciati dal
proprio paese ridotti in miseria e il
schiaffo di schiavitù segregati in campi
o in prigioni dal momento che esistono
criminali capace capaci di compiere
azioni simili non c’è nemmeno da
stupirsi che la malattia infligge lunghe
sofferenze che paralizzano la vita
facendone un duplicato della morte
giacché la natura soggiace ad un gioco
ceco di necessità meccaniche ma stupisce
che dio abbia dato la sventura il potere
di afferrare l’anima di un innocente e
di impadronirsene
la sovrana assoluta beh a me sembrano
queste delle pagine davvero illuminanti
come la mail
come dire affronti proprio il tema
affronti proprio il tema della sventura
come league ma dell’esistenza e quindi
la sventura proprio in quanto sky a
l’essere umano nel punto più lontano da
dio
l’oggetto esattamente ai piedi della
croce
ecco voglio ricordare ancora che ad
esempio c’è un passaggio con un
ulteriore passaggio come ce ne sono i
numeri voli anche dei quaderni dei
quattro patenti pubblicati da adelphi e
curati da giancarlo gaeta che
costituiscono un po il cantiere una
grande officina del pensiero miliardo
ecco un altro passaggio mi ha molto
colpito laddove si monde scrive che uno
sventurato giace sulla strada mezzo
morto di fame di one abi si ricordi ha
tuttavia non può andargli del padre ma
io che sono là per fortuna non solo dio
io posso dargli un pezzo di pane e la
mia unica superiorità su dio
ecco quindi è interessante qui che ad un
certo punto ci siamo decisamente questa
questa visione mediana nella sventura
che che permette permette un legame è un
contatto immediato immediato con dio
ecco la scrittura come dire sembra quasi
che sia un’esperienza più tangibile per
poter qualche modo avere un contatto con
dio
soprattutto poi afferrare anche la
sofferenza capire anche la sofferenza e
il mistero della croce si parlava prima
dell’esperienza di fabbrica ora
interessante che la pelle quando fece
queste a queste esperienze in fabbrica
nel 1935 36
ecco nel contesto proprio di questo suo
lavoro aveva proposto al direttore della
fabbrica
è un suo amico di praticamente di
avviare di fare dei corsi serali agli
operai che gli operai potessero
acquistare consapevolezza e quindi
essere in qualche modo anche ducati all
ad esempio alla poesia eccetera quindi a
essere come dire alfabetizzati il rave
non si risparmiava dei medi questo
perché voleva tenere teneva anche delle
lezioni sulla poesia e sulla tragedia
greca e c’è un frammento in particolare
del filottete che era diciamo così una
tragedia greca laddove del filottete
mail spiega che lì c’è davvero il dramma
dell’abbandono come ad esempio la rigon
e o l’elettra rappresentano la volontà
di ribellarsi da una condizione di
solitudine il filottete ecco c’è proprio
come dire questo senso dell’abbandono e
la tragedia della van d’oro a il dramma
dell’abbandono un luogo è stato
abbandonato deliberatamente da altri
uomini lasciato solo malato senza
risorse su un’isola deserta giorno dopo
giorno
poi ecco riesce apprezzo gli sforzi
sovrumani a non morire di freddo di fame
e di sete e la mente scrive in questo
frammento che il drum ci tocca da vicino
questo dramma dell’abbandono ci tocca da
vicino da molto tempo non si abbandonano
più le persone sull’isola deserta
ma non c’è bisogno di essere su un’isola
deserta per essere abbandonati quanti
esseri umani ai giorni nostri monolo
dimenticati di miseria di abbandono
talvolta al centro di una grande città
ecco la loro morte rientra nelle
statistiche
ecco quindi essere abbandonato e direi
così la proprio la l’incarnazione della
dell’uomo sventurato malessere
abbandonato e anche l’esemplarità di che
cosa significhi sventurati che cosa
significhi l’essere della sventura
ecco proviamo un po vedere adesso
riusciamo ad entrare un po in una in un
angolo molto importante del pensiero
mediano che l’angolo religioso o se
vogliamo anche l’angolo della mistica
ecco sì moda pensatrice mistica si vota
pensatrice religiose intanto chi è il
dio in dio della vela che è il dio della
mail non è il dio della religione
ebraica è il dio nella region ebraica
che il dio della potenza il dio degli
eserciti lei ebrea che è ostile alla
religione ebraica
sembra un paradosso è davvero anche
imbarazzante questa questa immagine
perché marino ovviamente non non visse
l’esperienza della shoah boldi 43 però
sicuramente insomma aveva in qualche
modo intravisto aveva in qualche modo
intravista ma anche la la durezza della
presetazione nazista nei confronti dei
confronti degli ebrei bene lei ebrea ci
parla di un dio la cui prossima storia
sta lontani il dio in dio appunto della
religione è il dio della potenza e il
dio della legge il dio degli eserciti e
allora chi è il dio della verità
il dio della mail è un dio che come dire
si ritira si ritira dal mondo diceva
mail dio avrebbe creato il mondo non con
un atto di potenza ma ritraendosi
rinunciando alla sua onnipotenza e
facendosi da parte per lasciare spazio
alla libertà dell’uomo e alle leggi
della necessità che governano il mondo
ecco quindi il dio della pelle è un dio
caratterizzato e un bio caratterizzato
non da una potenza ma dalla rinuncia
alla potenza per amore ecco quindi
questo è sicuramente uno delle dei
passaggi più abili più imbarazzanti più
difficile anche anche da comprendere
perché la risposta umana ritrassi di dio
dal mondo all’atto di abdicazione da
parte di dio dovrebbe essere un analogo
gesto di de creazione cioè una creazione
negativa
che ambientandoli io lascia spazio agli
altri
ecco ambientando lio lascia spazio agli
altri e questo sta ad indicare che anche
l’essere umano deve poter rinunciare a
lio che food e di egoismo deve poter
rinunciare alla con di potenza deve
poter come dire votarsi interamente
interamente agli altri naturalmente
insomma queste questi passaggi ripeto
sono passaggi che in un certo qual modo
danno anche un po il senso della
esperienza nell’esperienza religiosa che
rail appunto elabora del corso del corso
della sua breve vita
voglio ricordare che in effetti il suo è
un è una sorta di me dire la sua
la sua concezione religiosa al ma nulla
a che vedere con l’idea di una chiesa
costituita confessionale confessionale
assolutamente no assolutamente no
ecco e allora proviamo a vedere
concretamente come possiamo immaginare
qualche modo comprendere la vision
emiliana la visione emiliana di dio bene
c’è un passaggio molto interessante che
si trova nella in una lettera con la
morte in una lettera a padre per red che
era il suo consulente spirituale un
amico
un amico fraterno di simon che poi in
qualche modo è stata anche il suo editor
nel senso che raccoglie una serie di
scritti che poi sono stati pubblicati da
padre per le negli anni 50 nel 1950
scritti che la vela aveva concepito
insomma intorno agli anni 41 42 questi
scritti sono stati pubblicati in
un’opera in italiano dalla casa editrice
adelphi
ebbene la casa editrice adelphi la si
chiama il titolo dell’opera e l’attesa
di dio
l’attesa di dio si compone di due parti
una prima raccoglie sei lettere la
seconda parte raccoglie 5 scritti e
questa lettera di cui dicevo prima padre
per rehn ha è una lettera che in un
certo qual modo un autobiografia
spirituale e una lettera molto
scovolgente nella quale mele di corda
come pur non avendo mai cercato di operò
e afferrata da esperienze religiose e
presa da folgorazioni mistiche da
folgorazioni mistiche ecco è ancora un
passaggio
vediamo che cosa dice in questa lettera
siamo agli inizi proprio nella parte
iniziale della lettera posso dire di non
aver mai cercato dio in nessun momento
della mia vita
forse per questa ragione probabilmente
troppo soggettiva questa espressione non
mi piace mi pare falsa fin
dall’adolescenza
ho pensato che il problema di dio fosse
un problema di cui mancano i dati
quaggiù
e che l’unico metodo sicuro per evitare
una soluzione errata fosse di non
porselo quindi non me lo potevo non
affermano deleghiamo la ricerca di una
soluzione di questo problema mi sembrava
inutile perché pensavo che trovandoci do
in questo mondo forse nostro compito a
lottare fosse nostro compito adottare
l’atteggiamento milione nei riguardi dei
problemi di questo mondo e che tale
atteggiamento non dipendesse dalla
soluzione del problema di dio bene in
questo passaggio la mail confessa palle
per randy che lei in fondo se mai posti
il problema di cercare dio in nessun
momento della vita aveva una posizione
di remo così di differenza non affermava
e non negano anche perché andare alla
ricerca di dio cercare la soluzione
intorno al problema di dio era un
problema come dire inutile poiché stare
in questo mondo significa come dire
affrontare affrontare problemi di questo
mondo ecco i no problemi di un mondo che
trascende o comunque di qualcosa che
trascende la nostra condizione sensibile
alla nostra condizione umana quindi io
volevo cercare di risolvere i problemi
di questo mondo equino mi ponevo
la questione se dio esistesse o non
esistesse
ecco intanto il titolo di questo di
quest’opera l’attesa di dio che ho
citato scritti che poi vengono invitati
appunto nel 1950 è già un titolo di per
se stessa di dio attesa di dio cosa
significa significa che non siamo noi ad
essere in attesa di dio non siamo noi i
mendicanti che nella vostra consistenza
attendiamo un segno della presenza di
dio ma ed io ad essere in attesa a farsi
mendicante nella nostra attenzione della
nostra intelligenza e della e della
nostra preghiera
ecco qui è interessante anche notare che
sicuramente il diciamo così man si
avvicina si avvicina all’esperienza
l’esperienza religiosa attraverso delle
folgorazioni attraverso delle
formulazioni mistiche e sempre questa
lettera padre per renderle riassume di
assume tre esperienze 3 folgorazioni
mistiche la prima la prima lei si trova
in onda partecipa ad una festa in un
villaggio portoghese di pescatori è un
lancio di gente povera c’è una festa che
si svolge in riva al mare le voglie dei
pescatori andavano in processione
intorno alle barche con leggeri in mano
e innalzavano canti sicuramente molto
antichi di una tristezza straziante
dicessi moto ecco poi aggiunge me io ho
avuto lì all’improvviso la certezza che
il cristianesimo e per è per eccellenza
la religione degli schiavi che gli
schiavi non possono non aderirvi e io
con loro
ecco questo è una folgorazione è
un’esperienza mistica e un contatto il
primo contatto
diciamo con il cristianesimo primo
contatto con la fede il cristianesimo è
la religione degli schiavi e gli schiavi
non possono non aderirvi e io con loro
poi c’è una seconda esperienza nel 1987
ad assisi in italia
trascorre due giornate splendide mentre
mi trovavo da sola scrive nella piccola
cappella romanica del xii secolo a
nintendo di santa maria degli angeli
incomparabile meraviglia di purezza dove
san francesco ha pregato tanto spesso
per la prima volta nella mia vita
qualcosa più forte di me mi ha obbligata
a mettermi in ginocchio
ecco qui e questo suo viaggio in italia
particolare ad assisi che costituisce la
fonte di questa seconda folgorazione
di questa seconda esperienza mistica e
poi c’è una terza nel 1938 un anno dopo
trascorre dieci giorni hassanain
nell’abbazia benedettina di salemme in
una domenica delle palme
anzi dalla domenica delle palme martedì
di pasqua
segue tutte le funzioni
avevo fortissimi mal di testa scrive si
vola e ogni suolo era per me come un
colpo
eppure un estremo sforzo di attenzione
mi permetteva di uscire dalla miserabile
card e di lasciar da soffrire in
disparte la picchiata in un angolo di
cogliere una gioia pura e perfetta
dell’audi inaudita bellezza del canto e
delle parole
ed è questa esperienza che la fa molto
riflettere sul tema della passione di
cristo sul tema della passione che
penetra in lei per sempre questo tema
del sacrificio di cristo della croce
ecco è interessante qui con una volta
vedere come la pelle di torni sul motivo
del corpo sacrificato del del corpo
sofferente e quasi come se l’esperienza
mistica potesse come dire schiodarla dal
corpo sofferente dalla carne da
picchiarla in un angolo metterla in
disparte e quasi come dire vivere una
dimensione altra e spedire sentire una
gioia pura e perfetta della inaudita
bellezza del car dubito dell’ascolto
dell’ascolto del canto e delle parole
ecco in altri termini in altri termini
diciamo così che il cristianesimo
mediano è un cristianesimo tragico un
cristianesimo che si lega
inevitabilmente al all’esperienza della
crocifissione e all’esperienza della
croce ricordo che la mail poi aveva una
conoscenza diretta profonda dei grandi
testi della mistica della mistica
cristiana ma questo sarebbe poi un altro
capitolo
magari da poter affrontare da poter
affrontare un’altra volta
a me sembra che queste tre esperienze
mistiche un po possano costituire
possono condensare possono essere mille
così la chiave di lettura anche per
capire il corpo sacrificato di simon
sono passi che danno veramente vertigini
al lettore ma ci faranno capire ancora
una cosa assai più ci fanno capire che
la filosofia della mail è una filosofia
che si presenta come una durissima lotta
controlla contro le astrazioni contro
line responsabilità nelle astrazioni la
sua breve e intensissima vita è stata
una dura lotta contro il potere delle
astrazioni e che quindi suo modo di
vivere la filosofia era un modo di
viverla direttamente sperimentandola sul
proprio corpo su sul proprio corpo che è
costantemente esposto al sacrifico
a tal fine vorrei anche ricordare a
proposito di questa di questa resistenza
al potere delle parole vorrei
approfitto vorrei ricordare una
iniziativa editoriale che qualche modo
mi coinvolge sta per uscire nelle
prossime settimane un libro un libricino
dal titolo il potere delle parole si
muove con la mia prefazione pubblicato
dalla casa editrice asterios di trieste
è un libro che raccoglie tre splendidi
scritti mediani
il primo è del 37 non ricominciamo con
la guerra di
gli altri due la persona è sacro e
l’esigenza dell’anima appartengono ai
cosiddetti scritti di londra entrambi
risalenti al periodo che va tra il
dicembre del 1942 della aprile del 1943
e bene qual è il filo conduttore di
questi tre iscritti è dare consistenza
non solo agli esseri umani ma dare
consistenza alle parole cioè ridisegnare
riconfigurare il potere delle parole
l’anas lavarsi mediana in questi tre
scritti è un’analisi che compie un
passaggio laterale di lei così anche
molto spiazzante e che è un attacco
durissimo al potere delle parole perché
le parole come i conflitti e le guerre
tiranneggiano imbrigliano la realtà come
conflitti né parole declinate con la
maiuscola sono omicide e assassini
d’azione sicurezza capitalismo comunismo
fascismo ordine autorità eccetera
sono astrazioni cristallizzate e
totalizzanti nome nelle quali agiamo
lottiamo e sacrifichiamo in mano noi
stessi
e allora ma come dire rovesciata
l’operazione sono quelle che hanno un
contenuto e un senso cioè solo quelle
parole che hanno contenuto e un senso
non sono vicine e conferiscono
autenticità al nostro parlare al nostro
agire e al nostro vivere e che quindi è
anche al coraggio che dobbiamo avere per
dare senso alla nostra vita è questa la
bellissima e sottrazione veniale che
quella di tenere accesa sempre la
coscienza degli esseri umani che hanno
smarrito limite misura e proporzione
bisogna imparare o reimparare a pensate
in un altro modo e ad iscrivere un nuovo
vocabolario che restituisca pienezza e
concretezza le parole perché in questo
modo
solo in questo modo le parole possono
sottrarsi al potere unificante della
forza
io vorrei concludere questo mio breve
intervento e mi scuso se alcuni passaggi
possono essere stati anche colti in
maniera un po tortuosa
vorrei concludere con un tenore
bellissima immagine di simon che si
trova nel quaderno numero 4 il cammello
4 ed è e credo che sia la migliore
conclusione per un tema che riguarda il
corpo sacrificato scrive simon
quanto a me io non ho debiti
io sono debito
il mio stesso s
e un debito dio può dimettere questo
debito solo facendo sì che io cessi di
essere che io cessi di essere fin da
quaggiù ancora viva e vedendo quando
resta dopo l’annullamento della persona
affinché serva come nutrimento alle
creature vendere tutti i man include la
propria persona non si sono venduti
tutti i propri beni finché non abbiamo
venduto noi stessi come schiavi ma non
si vende se stessi si è venduti amare
significa male gli esseri e le cose
create come gli amati il verbo divino
nel momento in cui si è svuotato per
assumere l’essenza di uno schiavo e
significa amare dio come cristo appunto
diceva sulla croce dio dio mio perché mi
hai abbandonato
ecco io credo che questa somma questi
pensieri mediani rimangano proprio nella
direzione di una vadano proprio nella
direzione di una lettura di una lettura
mida e così è anche mistico religiosa
non di più la mistico religiosa che però
abbia sempre come congiunte il mondo
questo mondo questo mondo di sventura la
terra cioè una mail concede poco a
quella che tradizionalmente possiamo
chiamare possiamo chiamare la
trascendenza ed è e credo che
probabilmente anche oggi in tempi in
termini pandemia questo pensiero possa
aiutarci tantissimo perché è un pensiero
che ci può restituire non solo il senso
delle parole ma ci può aiutare
che a riacquistare il senso della misura
l’armonia la proporzione perché come
dire l’intera storia dell’occidente si è
svolta si è sviluppata all’insegna della
dismisura e dell’eccesso e probabilmente
questo discorso dovremmo farlo anche del
nostro della nostra relazione del nostro
rapporto con la natura
ecco la natura e che della forma di un
virus sembra quasi che si stia ci stia
tiranneggia me voy a medicarsi voglia
vendicarsi di noi
ecco la mail probabilmente siamo rib
detto che un tempo come quello che
stiamo vivendo è un grande campanello
d’allarme per l’umanità vi ringrazio e
alla prossima
grazie ancora