Palamara

Palamara, vacanza a Capri e scooter “Frutto di amicizie di vecchia data”

29/07/20

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Perugia -Palamara, vacanza a Capri e scooter “Frutto di amicizie di vecchia data”  Era quasi mezzanotte quando l’ex consigliere del Csm Luca Palamara ha lasciato l’ufficio dei pm che lo accusano di corruzione. Otto ore di interrogatorio per rendere conto di tre nuove contestazioni: la rivelazione del segreto d’ufficio verso due quotidiani, in concorso con il collega Stefano Fava, e alcuni episodi di corruzione. Uno riguarda l’uso di due scooteroni di Federico Aureli, titolare di un concessionario, e il pagamento di numerose multe che l’ex presidente dell’Anm avrebbe preso con quel mezzo. L’altra imputazione ha a che fare con quattro weekend a Capri, tra il 2011 e il 2018, nel lussuosissimo hotel Punta Tragara, omaggio del titolare Leonardo Ceglia Manfredi. Sia le moto sia i soggiorni, secondo l’accusa, sarebbero stati offerti a Palamara in cambio di un suo interessamento a processi che coinvolgevano parenti dei suoi generosi amici.
“Abbiamo chiarito tutto – ha detto il legale di Palamara, Benedetto Marzocchi Buratti, lasciando gli uffici giudiziari – precisando che si tratta, per quello che riguarda Ceglia Manfredi e Aureli di amicizie di vecchia data. Addirittura i figli del mio assistito chiamano Aureli “zio”. Gli scooter erano in Sardegna a disposizione degli ospiti, li ha usati Palamara come tanti altri. E in nessuno dei due casi il dottor Palamara ha interferito con processi che riguardavano loro parenti, come peraltro precisato dal presidente della Corte d’Appello di Roma Luciano Panzani nella sua relazione”.

Infine la rivelazione del segreto d’ufficio: i pm Gemma Miliani e Mario Formisano accusano Palamara e Fava di avere veicolato informazioni riservate a “Il Fatto Quotidiano” e “La Verità”. La vicenda è quella dell’esposto inviato al Csm da Fava in cui quest’ultimo accusava l’allora procuratore di Roma Giuseppe Pignatone e il suo aggiunto Paolo Ielo di non aver vistato le sue richiesta di custodia cautelare per l’avvocato Piero Amara a causa di interessi personali. “Anche su questo – ha concluso il legale – abbiamo dimostrato come nei giorni della pubblicazione dell’articolo Palamara non abbia avuto alcun contatto coi giornalisti di quelle testate”.

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