Generico aprile 2022

La Mostra di Pompei sponsorizzata da Hotel Caruso A Belmond e Hotel Amalfi Coast di Ravello

21/04 » 31/12/22

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Due grandi e importanti alberghi di Ravello hanno sponsorizzato una mostra spettacolare, inaugurata oggi 21 aprile 2022. Noi di Positanonews siamo stati presenti all’evento per raccontarvi la bellezza. Al vin d’honner  eravamo certi di trovare lo chef stellato del Caruso Belmond, il carottese Cristoforo Trapani, ma siamo rimasti delusi.

ARTE E SENSUALITÀ NELLE CASE DI POMPEI. Una mostra per raccontare la centralità delle immagini sensuali e erotiche nelle domus di Pompei

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PALESTRA GRANDE  DAL 21 APRILE 2022 AL 15 GENNAIO 2023

Stupore, curiosità, imbarazzo sono tra le emozioni che archeologi e visitatori hanno provato dinnanzi a pitture e sculture da Pompei e da altri siti vesuviani sin dalle prime scoperte nel ‘700. Con l’avanzamento degli scavi diventava sempre più evidente che immagini dal contenuto sensuale ed erotico, spesso distanti da una visione classicista del mondo antico, caratterizzavano praticamente tutti gli spazi della città, dalle case private alle terme, da osterie e bettole oscure, agli spazi pubblici della collettività. Tra le ultime scoperte, che hanno suscitato molto interesse, la casa di Leda e il cigno e il carro cerimoniale con decorazioni erotiche di Civita Giuliana.

Con un pubblico molto eterogeneo, proveniente da tutto il mondo, che in questi mesi sta tornando a Pompei, la domanda di come spiegare l’onnipresenza della sensualità nell’immaginario di Pompei è più attuale che mai.

E’ questa l’esigenza ‘didattica’ da cui prende spunto la nuova mostra organizzata dal Parco Archeologico di Pompei dal titolo “Arte e sensualità nelle case di Pompei”, inaugurata il 21 aprile alla Palestra grande degli scavi e visitabile fino al 15 gennaio 2023.

A cura del Direttore Gabriel Zuchtriegel e dell’archeologa Maria Luisa Catoni, professoressa all’IMT Alti Studi Lucca, la mostra si propone di essere una “chiave di lettura” che aiuti il pubblico a comprendere meglio quello che si vede nel sito.

Il progetto della mostra prevede, infatti, oltre all’esposizione alla Palestra grande un itinerario alla scoperta di vari edifici del sito caratterizzati da affreschi e riferimenti al tema, raggiungibili con il supporto dell’App My Pompeii, che include una sezione dedicata.

Tra le 70 opere in mostra, tutte provenienti dai depositi del Parco Archeologico di Pompei, anche i due medaglioni in bronzo con scene erotiche del carro cerimoniale da Civita Giuliana e il raffinato soffitto del cubiculum (stanza da letto) rinvenuto in crollo sul pavimento, poi ricomposto e restaurato, della Casa di Leda ed il cigno, e le 3 pareti del cubicolo della Villa di Gragnano in località Carmiano, ricostruito dopo il recente restauro.

La mostra valorizza così anche le recenti scoperte nell’ambito del Grande Progetto Pompei e delle nuove indagini condotte sotto la direzione di Massimo Osanna, oggi Direttore generale Musei e autore, con Luana Toniolo, del saggio “Il mondo nascosto di Pompei. Il carro della sposa, la stanza degli schiavi e le ultime scoperte” edito da Rizzoli.

Il nucleo centrale della mostra ospita opere da Oplontis – Ermafrodito e Satiro e due coppie di Centauri – in un allestimento-installazione che cerca di ricostruire la dimensione esperienziale, quasi cinematografica, che evoca il contesto e l’immaginario antico.

Inoltre, una guida per bambini, I Centauri di Pompei a firma del direttore con disegni di Daniela Pergreffi, si prefigge di spiegare un tema “difficile” ai più piccoli, seguendo le tracce del centauro Mares alla ricerca di una centauressa. Oltre a godersi il percorso di mostra, lungo il racconto, piccoli e grandi lettori incontreranno una serie di figure centrali del mito antico, da Narciso a Dioniso e Arianna.

La mostra è sponsorizzata da American Express e da Hotel Caruso A Belmond, Hotel Amalfi Coast di Ravello.

dal post di Giuseppe di Leva

TRISTEZZE MANNISTE
Oggi è stata inaugurata a Pompei l’ennesima mostra “autoprodotta” dal parco Archeologico pompeiano. Un vero e proprio “scavo” nei depositi da dove sono venuti fuori dipinti mai visti prima. La nota triste è che si certifica, invece, la fine del Museo Archeologico di Napoli quale “museo di Pompei ed Ercolano”. L’avvento della Riforma Franceschini – con la costituzione e potenziamento del principio dell’autonomia – ha consentito ai cosiddetti “grandi attrattori” di camminare con le proprie gambe. Il risultato, per il Museo archeologico di Napoli, è stato devastante. In questi ultimi anni, infatti, si è assistito ad un progressivo decentramento del “marchio” Pompei solo ed esclusivamente al Parco Archeologico uscito fuori dal Grande Progetto. Pompei ha letteralmente divorato tutto ciò che sapeva di Pompei. Ha perfino ripreso oggetti da decenni custoditi nelle vetrine del museo napoletano – il bracciale d’oro, ad esempio – impedito quasi che il nome stesso della città vesuviana potesse fare da richiamo per qualche grande mostra allestita in quella che da sempre era stata la sua casa. L’aver separato, e poi riunito, e poi nuovamente separato Napoli da Pompei, ha costituito un errore storico imperdonabile che con la forza mediatica messa in campo dal Parco Archeologico pompeiano ha svuotato di ogni riferimento archeologico-vesuviano proprio il suo museo per eccellenza. Pompei non avrà mai un museo, ed ecco che allora si sono trasformati i portici della Palestra Grande in un budello dove allestire mostre con oggetti spettacolari che meriterebbero di essere visti in un museo autentico, di estrema centralità anche topografica, come è stato da sempre l’Archeologico. Sono triste quindi, perché poi giri per le sale del MANN e vedi che Pompei, Ercolano invocano la loro gloria oggi sempre più sottratta dalla nuova era dello storytelling…

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