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Gli impasti sonori del Trio di Monaco

10/06/19

: - Inizio ore 20:30

Attenzione l'evento è già trascorso

Questa sera, alle ore 20,30, l’evento annuale dei cinque club Rotary della città ospiteranno nella cornice del Teatro Verdi il Munich Trio di Oliver Kern, Alessio Allegrini e Francesco Manara. La grande musica al servizio della ricerca scientifica

Di OLGA CHIEFFI

“La musica è un linguaggio universale capace di donare benessere e serenità anche nel disagio e nella sofferenza umana” scrive Charlie Parker. Ma sappiamo che Sin dal periodo preomerico, la musica era già integrata con la medicina: Chirone il centauro, maestro di musica di Achille, era sia musicista che medico, parimenti, lo stesso Apollo, dio della musica e protettore della medicina.  Questo binomio verrà evocato grazie al gusto artistico dei presidenti dei cinque Club Rotary della Città di Salerno, ovvero Rotary Club Salerno A.F.1949, Rotary Salerno Est, Rotary Salerno Duomo, Rotary Salerno Nord Due Principati, Rotary Salerno Picentia, con la collaborazione del Comune di Salerno, dell’Associazione Culturale e Musicale “Baronissi Europa Festival”, presieduta dalla pianista Serafina Sabatino e della Banca Monte Pruno, questa sera, alle ore 20,30, sul palcoscenico del teatro Verdi di Salerno. La grande musica, rappresentata da tre musicisti del gotha internazionale, il cornista Alessio Allegrini, il violinista Francesco Manara e il pianista Oliver Kern, riuniti nel Munich Trio, che racchiude due tradizioni musicali quella italiana e quella tedesca, sarà al servizio della medicina ovvero una raccolta fondi in favore dell’eradicazione della Polio nel mondo. Nella prima parte della serata, applaudiremo i tre strumentisti in qualità di solisti, mentre la seconda li saluterà esecutori del trio di Johannes Brahms op.40. Il programma sarà aperto dal cornista Alessio Allegrini con un particolare arrangiamento per corno solo de’ La Grande fanfare par Rossini, conosciuta anche con il titolo “le Rendez-vous de chasse”, è una celebre pagina per 4 corni da caccia e orchestra, scritta nel 1828 durante una vacanza a Rambouillet, nella casa del Barone Schickler. Esordio per il duo Oliver Kern e Francesco Manara sulle note del “Salut d’Amour” (liebesgruss) op.12, il quale se non avesse fatto il musicista, sarebbe diventato un chimico. La pagina è il suo dono ad Alice Roberts, figlia di un arcigno generale che gli fu sempre ostile, un regalo di fidanzamento che lo ha reso celebre per la sua estasiata melodia. Il duo proseguirà con un’altra composizione dell’autore inglese, “La Capriceuse”, op.17. in cui il pianoforte e il violino sembrano fare il verso al tratto incostante di una donna frivola e lunatica, attraverso la vibrante melodia, tutta  appoggiature, allentamenti e improvvisi scatti del violino, salti puntiformi, tale da esaltare la tecnica del violinista. Manara si congederà con l’ Introduzione e Rondò Capriccioso op.28 di Camille Saint-Saens. Lirismo e slancio romantico, sensibilità, palpito ed emozione, unitamente a lampi di pura poesia e suggestioni tenere e malinconiche, speziate di passi di alta drammaticità, diversi i caratteri, i sentimenti che ci comunica l’opera scritta per un giovanissimo talento, Pablo de Sarasate, una delle prime pagine musicali francesi in stile spagnolo, datata1870. Il brano prende le mosse da un languoroso Andante, seguito da un Allegro, per culminare nelle abbacinanti fantasmagorie del vivido Rondò dai sinuosi ritmi di Habanera, un divertissement con tanto di saporosa cadenza e trascinante finale. Spazio al corno con la sonata n°2 in Fa maggiore di Luigi Cherubini, in cui Alessio Allegrini incontrerà la tastiera di Oliver Kern, un omaggio da parte dell’autore alla celebre scuola cornistica di Parigi, capeggiata dal solista Frèdèric Nicolas Duvernoy, che ebbe il suo apice proprio nell’ottocento romantico con lo sviluppo della tecnica del corno a mano -senza cilindri- ai suoi massimi livelli, e persistendo ad usare questo strumento anche quando in tutto il resto d’Europa era ormai affermato il corno a macchina, intriso di melodia e virtuosismo spinto, all’italiana. Nell’utimo scorcio della prima parte della serata Oliver Kern si esibirà da solista, principiando il suo intervento con l’ Aleksander Skrjabin  del Notturno per la mano sinistra op.9 n.2 che punta su una melodia passionale e una scrittura d’effetto, per l’alternanza di arpeggi, ottave, accordi pieni. Seguirà, dai Six moments musicaux di Sergej Rachmaninoff, op.16, il n°4 dalle reminiscenze chopiniane, una sorta di Studio fortemente drammatico in cui la melodia potentemente sbalzata della mano destra è sostenuta da un febbrile e mobilissimo accompagnamento della sinistra, prima di passare al Franz Liszt delle trascrizioni, stavolta col Widmung op.25n°1 di Robert Schumann, in cui l’effusione lirica dell’originale rimane inalterata, ma tutte le sonorità pianistiche vengono potenziate, non senza l’aggiunta di qualche passaggio di soddisfazione per il virtuoso, in vista della destinazione del brano alla sala di concerto piuttosto che al salotto. Con Fryderyk Chopin Oliver Kern chiuderà la prima parte del programma: il Preludio op.28 n°16, il più virtuosistico della raccolta, con il suo vorticoso e incalzante fluire di note, e la Ballata op.23 n°1 in Sol minore, con il suo carattere favoloso introduzione, che si concludono su un accordo audacemente dissonante, che dà avvio alla fascinosa narrazione, e il Presto con fuoco che conclude drammaticamente la composizione. Seconda parte del concerto nel segno di Brahms e del suo Trio in Mib maggiore op.40, in cui il corno assolve sostanzialmente il compito di collante sonoro, dando a questo singolare complesso strumentale un impasto timbrico suggestivamente e profondamente romantic, che sigillerà aureamente una giornata musicale, iniziata nella mattinata con un ferace incontro i ragazzi delle scuole  ad indirizzo musicale.

 

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