Al Ravello Festival l’attesissimo ritorno di Valery Gergiev

Al Ravello Festival l’attesissimo ritorno di Valery Gergiev

21/08 » 22/08/18

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Martedì 21 agosto, ore 20.00, sul Belvedere di Villa Rufolo

Mariinsky Orchestra

Direttore Valerij Gergiev

 

Era il 23 luglio 2005 quando Valery Gergiev scese dal palco del Belvedere di Villa Rufolo lasciando Ravello per l’ultima volta. Quell’anno lo “Czar” fu protagonista assoluto, assieme all’orchestra e al coro del Teatro Mariinsky, di una due giorni indimenticabile per Ravello e il suo Festival. A distanza di 13 anni, martedì 21 agosto (ore 20) l’attesissimo ritorno nella “Città della Musica”, per uno degli eventi musicali di punta della sezione diretta da Alessio Vlad tra i più attesi della stagione.

Valery Gergiev, eclettico e precoce talento del podio – aveva 24 anni quando, nel 1977, vinse a Berlino il Premio Internazionale per la direzione d’orchestra “Herbert von Karajan” – originario di Vladikavkaz, in Ossezia, è figlio dalla grande scuola di Yuri Temirkanov, che lo volle nel 1978 come assistente al Teatro Kirov di Leningrado. Nel 1988 ne divenne Direttore principale. Nel 1992 il teatro, tempio della musica e del balletto mondiale, riprese la sua denominazione originale, Teatro Mariinsky di San Pietroburgo. Glorioso teatro dove Čajkovskij, Musorgskij, Rimskij-Korsakov, Borodin affidarono le prime esecuzioni dei loro capolavori; dove si sono esibiti i più famosi cantanti e ballerini della Russia, da Fëdor Šaljapin ai coniugi Figner, da Galina Ulanova a Rudolf Nureyev, dove è stato direttore del corpo di ballo, il celebre coreografo Marius Petipa, di cui quest’anno si festeggia il bicentenario della nascita. Dalla fucina del Mariinsky sono usciti artisti diventati poi famosi pilastri dei Ballets Russes di Sergej Djagilev, come il pittore Alexandre Benois, celebre autore delle scene e dei costumi di “Petruška”, il secondo grande balletto del periodo russo di Igor Stravinskij che apre il concerto di Ravello. Si narra la storia del Pulcinella russo innamorato della Ballerina e ucciso brutalmente dal Moro. L’autore forse più legato al Teatro Mariinsky è Pëtr I. Čajkovskij, che non vi diede soltanto i tre capolavori del balletto ideati con Petipa, ma battezzò anche ben quattro delle sue opere (“La pulzella di Orléans”, “La Maliarda, “La dama di picche” e “Iolanta”). L’Orchestra del Mariinsky sotto la guida di Gergiev si è distinta non solo nel repertorio operistico ma anche in grandi integrali dedicati, per esempio, alle sinfonie e ai concerti per pianoforte di Prokofe’v. Gergiev nella seconda parte del programma esegue un’opera di Čajkovskij singolare: la Sinfonia “Manfred”, ispirata al celebre poema di Lord Byron. Nel “Manfred” “un’idea fissa” attraversa i quattro movimenti che narrano i pellegrinaggi del tormentato eroe sulle Alpi, ossessionato dall’immagine della donna che ha amato (Astarte); il secondo movimento illustra come in uno scherzo “l’apparizione fantastica della Fata delle Alpi sull’arcobaleno di una cascata”; segue il quadro pastorale della “vita solitaria e libera dei montanari”; chiude “l’orgia infernale” che si pacifica solo con la “morte di Manfred” su un corale dell’organo.

 

Programma

 

Igor Stravinsky (1882 – 1971)

Petruška

 

Peter Ilyich Tchaikovsky (1840 – 1893)

Sinfonia Manfred in Si minore Op.68

 

 

Posto unico € 60

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