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Treni e bus: come cambiano i trasporti durante l’emergenza coronavirus

In seguito alla recente diffusione in tutta Italia delle restrizioni volte a contenere quanto più possibile la diffusione su territorio nazionale del Coronavirus, sono state adottate misure straordinarie anche a livello di trasporti. Com’è noto, si tratta di misure nate con lo scopo di limitare quanto più possibile gli spostamenti all’interno del Paese: vediamo quindi qual è la situazione attuale e come comportarsi in caso di prenotazioni da cancellare o cancellate.

Come cambia il servizio di trasporti

Le misure applicate per limitare e circoscrivere il contagio da Coronavirus ora riguardano anche i trasporti, che sono stati recentemente ridotti all’essenziale. Innanzi tutto sono stati sospesi i treni notturni, e quelli a lunga percorrenza sono stati limitati. Allo stesso modo, anche gli autobus interregionali sono ridotti all’indispensabile, mentre non è stato posto nessun blocco al trasporto merci. Stiamo parlando in particolare del decreto del 13 marzo a firma del Ministro Infrastrutture e Trasporti, valido, a meno di rettifiche, fino al 25 di marzo. Si tratta di disposizioni vincolanti, che riguardano tutto il territorio nazionale, e per le quali sono state previste delle sanzioni molto pesanti e dei limiti altrettanto restrittivi. Infatti potranno viaggiare solo coloro che hanno delle ragioni improcrastinabili tra cui si annoverano la malattia, il lavoro, condizioni di necessità o il rientro a casa.

Sono state stabilite poi anche delle regole comportamentali, almeno per coloro che per ragioni di necessità sono in giro per strada. Infatti vanno mantenute delle distanze di sicurezza che devono superare il metro, non si devono frequentare locali affollati, sono assolutamente vietati abbracci e strette di mano. Attenzione anche a indossare la mascherina se se ne è provvisti e a lavarsi le mani frequentemente, soprattutto dopo essere rientrati dalle uscite per spese e incombenze urgenti. Infine, chi rientra nelle città di residenza, è obbligato ad osservare 15 giorni di isolamento, e autodenunciare all’Asp, al Comune e al medico curante il proprio arrivo.

Rimborsi e cancellazioni, come comportarsi?

Per quanto in alcune regioni la situazione fosse già difficile, sono stati molti gli italiani che avevano da tempo prenotato dei viaggi, sia in aereo che con altri mezzi. Vediamo quindi come e in che casi è possibile ottenere dei rimborsi.

Visitare il sito di prenotazione

La prima cosa da fare per ottenere il rimborso è quella di consultare il sito presso il quale è stata effettuata la prenotazione. Siti specializzati come Omio, infatti, hanno messo a disposizione degli utenti pagine informative specifiche per permettere loro di rimanere sempre aggiornati su tutte le novità del settore trasporti e per aiutarli a comprendere come e se è possibile ottenere un rimborso per il proprio viaggio. Attenzione quindi ad informarsi adeguatamente e a rimanere sempre aggiornati.

Quando fare la richiesta di rimborso

La richiesta di rimborso deve essere fatta entro i 30 giorni dalla fine del divieto che ha bloccato il volo o, comunque, che ha impedito di fare il viaggio prenotato. Bisogna inoltrare la richiesta all’ufficio che la compagnia di viaggi ha reso disponibile, allegando il biglietto e il giustificativo che dimostra le ragioni della rinuncia alla partenza.

Puoi optare per un buono

In alternativa, invece del rimborso, molte compagnie offrono la possibilità di avere un buono di pari importo da sfruttare per un altro viaggio. Ogni compagnia ha politiche differenti a riguardo, ma in genere il buono è valido per un periodo piuttosto lungo, per lo più di un anno.

Nonostante la situazione sia difficile, fortunatamente esistono diverse soluzioni per mantenersi informati e far valere i propri diritti di rimborso.

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