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Cos’è il Visual Merchandising?

Il principale obiettivo di ogni azione di marketing è quello di aumentare i profitti.

Per il settore retail, ovvero il commercio al dettaglio, questo significa incrementare le vendite.

Ci sono diverse strategie che grandi catene di negozi e piccoli commercianti possono mettere in pratica per attirare clienti e vendere di più.

Tra queste, rientra il cosiddetto ‘visual merchandising’.

Di che si tratta?

Il visual merchandising è l’arte, e la scienza, di esporre la merce in vendita all’interno di un negozio.

Dalla disposizione dei prodotti sugli scaffali all’arredamento dello store, dalla scelta delle luci a quella della musica, il visual merchandising ha lo scopo di attirare i clienti all’interno del negozio e fare in modo che spendano quanto più tempo possibile al suo interno per fare acquisti.

Arte e Scienza

Un visual merchandiser professionista usa la creatività insieme a tecniche basate sulla psicologia per influenzare le scelte d’acquisto dei consumatori.

Nel linguaggio del marketing, l’acquisto d’impulso è un acquisto non programmato: quante volte ci è capitato di passare davanti alla vetrina di un negozio e, attratti dall’allestimento, entrare per dare un’occhiata per poi uscire con un nuovo paio di scarpe, un vestito o un cuscino decorativo di cui magari non avevamo bisogno?

Lo scopo del visual merchandising è quello di creare un ambiente d’acquisto che coinvolga i cinque sensi del consumatore per metterlo a suo agio, incuriosirlo, attrarlo, e in definitiva influenzare le sue scelte d’acquisto.

Ecco qualche spunto per implementare alcune tecniche di base nel tuo negozio.

Disposizione del Negozio

Il modo in cui è organizzato il negozio è una parte importante del visual merchandising.

Se la struttura del locale in cui si trova lo store influenza non poco il modo in cui può essere strutturato, ci sono tantissimi modi per personalizzarlo in base alle proprie strategie.

I layout più comuni sono quelli aperti, in cui i clienti sono liberi di muoversi all’interno dello store come preferiscono, e quelli a percorso, dove i clienti sono obbligati a percorrere un tragitto prefissato che attraversa l’intero negozio dall’ingresso all’uscita.

Entrambi i layout hanno vantaggi e svantaggi: la scelta tra uno o l’altro dipende dalla strategia aziendale e spesso è dettata dalle linee guida del brand, soprattutto per franchising e grandi catene.

Nei negozi con un percorso strutturato (come l’IKEA o Flying Tiger) i clienti sono “obbligati” a visitare ogni parte del negozio, trovandosi davanti tutta la merce offerta, il che può portarli ad acquistare prodotti in più rispetto a quelli che avevano programmato.

In questi casi, il visual merchandising fa coppia con le strategie di marketing basate su offerte e promozioni.

Nei negozi con layout aperto, i clienti possono gironzolare liberamente per tutto il negozio senza percorsi obbligati; l’assenza di un percorso stabilito consente di rimanere all’interno del negozio ed esplorare la stessa zona tutte le volte che si desidera, favorendo l’acquisto anche da parte dei più indecisi.

Per modificare il layout del negozio è possibile usare scaffali come divisori o, se necessario, pannelli in cartongesso.

Cos’è il Visual Merchandising?

Bundle e Gadget

Se l’obiettivo è aumentare le vendite, una strategia vincente riguarda il cosiddetto cross selling, cioè la strategia marketing che invita i clienti ad acquistare insieme prodotti (o servizi) complementari.

Per favorire il cross selling, i visual merchandiser hanno a disposizione diverse tecniche; la più semplice è quella di accostare i prodotti che si desidera vengano acquistati insieme, come un top e una giacca sullo stesso appendino o un completo su un manichino.

Questa tecnica si può utilizzare per tantissime categorie di prodotti, perfino al supermercato, dove è possibile accostare i diversi ingredienti per preparare una specifica pietanza, magari all’interno di un pacchetto con ricetta annessa.

Un altro modo per incentivare l’acquisto grazie ai bundle è quello di offrire un omaggio: può trattarsi di un semplice ‘prendi 2 paghi 1’, oppure di gadget personalizzati da regalare ai clienti quando effettuano un acquisto.

Un esempio è quello di offrire una penna personalizzata con il tuo logo insieme a taccuini o libri, o shopping bag in cui riporre la merce acquistata. Puoi trovare altre idee per i tuoi gadget personalizzati economici su https://www.pens.com/it/.

Disposizione della Merce

Quando si parla di visual merchandising ciò che conta di più è appunto la disposizione della merce all’interno del negozio.

Con questo si intende non solo la collocazione strategica dei vari prodotti sugli scaffali, dove quelli disposti ad altezza occhi saranno più in evidenza rispetto a quelli posti in alto o in basso, ma anche l’organizzazione degli stand espositivi.

Anche qui, la creatività gioca un ruolo fondamentale: oltre alla classica disposizione su scaffali e manichini è possibile disporre la merce su espositori dalle forme originali in linea con lo stile del marchio e il tipo di prodotti.

Luci, Suoni, Odori

Creare l’atmosfera è importante perché i clienti si sentano a proprio agio all’interno di un negozio.

Scegliere la giusta illuminazione è importante per mettere in evidenza la merce esposta, con la possibilità di utilizzare giochi di luce e ombre per attirare l’attenzione su una particolare area piuttosto che un’altra.

Luci vivaci creano un’atmosfera allegra insieme alla giusta musica, che deve essere in linea con lo stile del brand e il tipo di negozio.

Anche l’olfatto vuole la sua parte: scegli le fragranze più adatte in base alle sensazioni che vuoi suscitare nel tuo pubblico.

Il visual merchandising è uno strumento che ti consente di coinvolgere i clienti sfruttando tutti e cinque i sensi: usalo con arte e un pizzico di scienza per aumentare le vendite e i profitti del tuo negozio.

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