Capodanno e la leggenda del vischio.Perchè ci si bacia sotto i suoi rami

È una delle tradizioni consolidate delle festività natalizie e, soprattutto a Capodanno, risulta del tutto irrinunciabile: il classico bacio sotto al vischio, infatti, è di buon augurio e di prosperità per l’anno che sta per cominciare. Ma da dove deriva questa usanza e, soprattutto, quali sono le caratteristiche principali di questa pianta?

Il vischio è una pianta cespugliosa che appartiene alla famiglia delle Viscaceae. Una pianta sempreverde emiparassita di numerosi alberi come: pioppi, querce, olmi, noci, ma anche sul pino come quello silvestre e montano. La pianta è caratterizzata da foglie lunghe, dure e frastagliate. I fiori gialli si aggiungono alle bacche tonde bianche con l’interno gelatinoso, tossico per l’uomo. Da questa sua diversità botanica ne è nata una eccellenza.

Al vischio sono riconducibili leggende e tradizioni molto antiche: per le popolazioni celtiche, che lo chiamavano oloaiacet, era, assieme alla quercia, considerato pianta sacra e dono degli dei; secondo una leggenda nordica teneva lontane disgrazie e malattie. Continua in molti paesi a essere considerato simbolo di buon augurio durante il periodo natalizio: diffusa è infatti l’usanza, originaria dei paesi scandinavi, di salutare l’arrivo del nuovo anno baciandosi sotto uno dei suoi rami.

I druidi (antichi sacerdoti) infatti  lo usavano per infusi e medicamenti, proprio perchè grazie al vischio riuscivano a combattere le epidemie che in quel periodo colpivano la popolazione di quelle terre. Il vischio inoltre  è il simbolo di amore e fortuna.

Inoltre leggenda narra che per onorare la sua memoria i druidi  bruciavano  alcuni rami della pianta poco prima del solstizio d’estate, per invocare la prosperità, il benessere e allontanare la sfortuna. Proprio per questa leggenda nel periodo natalizio, che segna la fine del vecchio e l’inizio di un nuovo anno, si usa il vischio  come addobbo porta fortuna. Una pianta che secondo la leggenda, protegge la casa e i suoi abitanti.

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