NIETZSCHE A SORRENTO. CONFERENZA DI PAOLO D’IORIO

Articolo aggiornato dagli inviati di Positanonews, presenti all’evento , che hanno riportato video , foto e trasmissione in diretta sui canali youtube e facebook.

Prima apparizione in pubblico del sindaco di Sorrento Avv Coppola, per il saluto introduttivo alla conferenza del prof Paolo D’Iorio, che ci ha raccontato con ricca dovizia di particolari la presenza di Nietzsche a Sorrento, dei luoghi e delle persone che incontro nel lontano 1871. Villa Rubinacci, Malwida Mayesburg, Richard Wagner, scenari e ideali maturati alla vista del Golfo di napoli.

Martedi 20 ottobre 2020 , alle ore 17.30, presso la Sala Consiliare del Comune di Sorrento, conferenza di Paolo D’Iorio su Nietzsche a Sorrento. 

Paolo D’Iorio si è laureato in filosofia all’Università di Pisa con Giuliano Campioni perfezionandosi poi alla Scuola Normale Superiore. È stato borsista della Stiftung Weimarer Klassik di Weimar, dell’Università di Pisa (formazione post-dottorale) e della Technische Universität di Berlino. Nel 1998 è stato assunto al Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi. Nel 2001 ha ricevuto il premio Sofja Kovalevskaja della Fondazione von Humboldt e del Ministero della ricerca tedesco e ha diretto per alcuni anni un’équipe di ricerca all’università di Monaco di Baviera. Dal 2007 al 2011 ha effettuato un soggiorno di ricerca a Oxford come visiting fellow dell’Oxford Internet Institute e membro della Maison Française d’Oxford e dell’Oxford e-Research Centre.Attualmente insegna all’École Normale Supérieure di Parigi e dirige l’Institut des Textes et Manuscrits Modernes (ITEM).[1]  Specialista di Nietzsche, si è occupato del rapporto del filosofo con i suoi contemporanei e con la Grecia antica. Si interessa inoltre dell’uso di Internet per l’edizione critica di testi filosofici. È direttore editoriale di Nietzsche Source,[2] un sito web dedicato alla pubblicazione di edizioni e altri contributi riguardanti la vita e l’opera di Friedrich Nietzsche. I contenuti del sito possono essere liberamente utilizzati per la ricerca e l’insegnamento

Generico ottobre 2020

pubblicazioni

La linea e il circolo. Cosmologia e filosofia dell’eterno ritorno in Nietzsche. Genova, Pantograf, 1995

Le voyage de Nietzsche à Sorrente. Genèse de la philosophie de l’esprit libre, Paris, CNRS Éditions, Juin 2012, pp. 246; trad. port. Nietzsche na Itália A viagem que mudou os rumos da filosofia, Zahar, Rio de Janeiro, 2014; traduzione turca Nietzsche’nin Sorrento Yolculuğu, Isbank Culture Publishing, Istanbul, 2015; traduzione spagnola El viaje de Nietzsche a Sorrento. Una travesía crucial hacia el espíritu libre, Gedisa, Barcelona, 2016; traduzione americana Nietzsche’s Journey to Sorrento. Genesis of the Philosoophy of the Free Spirit, University of Chicago Press, 2016.

‘Friedrich Nietzsche, Les philosophes préplatoniciens. Combas, l’éclat 1994 (prima edizione in traduzione francese del manoscritto delle lezioni di Nietzsche sui filosofi preplatonici, introdotta e commentata assieme a Francesco Fronterotta)

Friedrich Nietzsche, “Écrits de jeunesse” a cura di P. D’Iorio et F. Fronterotta, in Friedrich Nietzsche, Oeuvres, vol. I, Bibliothèque de la Pléiade, Paris, Gallimard, 2000, pp. 727–819, 1117-1150.

Giuliano Campioni, Paolo D’Iorio, Maria Cristina Fornari, Francesco Fronterotta, Andrea Orsucci, unter Mitwirkung von Renate Müller-Buck, “Nietzsches persönliche Bibliothek”, De Gruyter, Berlin-New York, 2003, 736 p.

Mazzino Montinari, ‘La volonté de puissance’ n’existe pas, a cura e con una postfazione di P. D’Iorio, Paris, Éditions de l’éclat, 1996.

Genesi, critica, edizione, a cura di P. D’Iorio e N. Ferrand, Pisa, Scuola Normale Superiore, 1999.

“Bibliothèques d’écrivains”, sous la direction de Paolo D’Iorio et Daniel Ferrer, Paris, éditions du CNRS, 2001, 214 p.

HyperNietzsche. Modèle d’un hypertexte savant sur Internet pour la recherche en sciences humaines. Questions philosophiques, problèmes juridiques, outils informatiques”, a cura di Paolo D’Iorio. Paris, Presses Universitaires de France, 2000, pp. 200.

Paolo D’Iorio, Michele Barbera, «Scholarsource: A Digital Infrastructure for the Humanities», in Th. Bartscherer and R. Coover (éds.) “Switching Codes. Thinking through New Technology in the Humanities and the Arts”, Chicago, University of Chicago Press, 2011, pp. 61–87.

Dal libro  Sorrento  citta internazionale di Cristiano Focarile     Federico Nietzsche

Federico Nietzsche, pensatore, romantico per natura e adoratore dell’antichità classica nell’arte e nella vita, nacque a Rocken il 15  ottobre 1844, dimorò a Sorrento dal 27 ottobre 1876 al 7 maggio 1877. e morì a Weimar, il 25 agosto 1890. Professore di filosofia  reca all’Università di Basilea nel 1868, a 24 anni fu esentato dall’insegnamento nel luglio del 1879, per malatti;, con una pensione di  tremila franchi, che gli assicurò i mezzi per sostentare l’esistenza, e pubblicare a proprie spese. i libri , per cui non riusciva a trovare editori. ‘Da allora in poi,« eterno viandante fra la Riviera, Venezia, Napoli, Sorrento, Roma e il Garda, senza nessun episodio di rilievo, all’infuori di quella oscura burrascosa relazione con Lou Salomè ». Il dramma intellettuale in cui si tormentò, e si esaltò Nietzsche, è stato affermato, costituì la « sostanza unica della sua vita, in una solitudine che andò sempre crescendo, con · lo svilupparsi del suo pensiero, mentre tutti gli amici, che quel · suo pensiero non potevano più seguire, si venivano via via staccando da lui ». Il Nietzsche, « pur essendo aperto alle tendenze realistico critiche dei nuovi tempi, sorse come ultimo erede dell’ambizione eroica , con cui la rinascita germanica si era compiuta I dalla metà del secolo decimo ottavo in poi; assunse su di sé)a  missione di trasmettere la fiamma viva dell’età dell’idealismo assoluto e del romanticismo, alla cosl profondamente diversa anima moderna». · Il comune atteggiamento estetico-musicale nell’interpretazione della vita, il comune sentimento della cosmica profondità · e potenza della vita individuale, la comune accesa o sensuale · sensibilità, il comune disprezzo per ogni forma meccanica e materiale di civiltà, la comune lotta contro lo spirito del tempo, è ·stato scritto, congiungevano Nietzsche a Wagner. Quando Wagnera Tribschen componeva la musica del Siegfrid, al fascino del suo Tristano.con la« Incandescente atmosfera di voluttà e di  morte » s’era venuto aggiungendo anche il fascino di una comune concezione di vita radiosa, in vertiginosa incontenibile espansione, « al di là del bene e del male», ma Wagner, era l’artista , , che si chiudeva nel suo mondo, e nell’esprimersi nel suo senti, mento, nella sua arte, mirava ad investire di quello spirito, la realtà della vita. Nietzsche, apparteneva ad una nuova generazione I e conosceva  esigenze, che a Wagner erano rimaste ignote,e se si inebriava di musica,era pur l’uomo che con nitida logicità di ragionamento critico, aveva studiato « Teognide » (1866) e « Le fonti di Diogene Laerzio » (1868). Mentre attendeva alle opere di fraterna battaglia a fianco di Wagner, ancora studiava il « Certamen Homeri et Hesiodi »1 e si esaltava nell’intuizione del mondo Dionisiaco.  cominciarono però le dissonanze fra la natura impulsiva e battagliera di Wagner , e quella di Nietzsche. ·In occasione  dell’inaugurazione del Teatro di Bayreuth, la   personalità stessa di Wagner, è direttamente presentata in una , interpretazione e raffigurazione eroica , come quella dell’uomo , della incrollabile « fedeltà a se stesso, ed al proprio destino ». Quando l’auspicato teatro si aprì, quello divenne fatalmente anche il momento del tragico distacco. Nietzsche fuggì dalle prove nelle foreste della Boemia; ritornò per la rappresentazione, fuggì di nuovo. Poi si ritroverà « ancora con Wagner , a Sorrento », ma l’abisso sarà ormai invalicabile: col Parsifal, composto in parte a Sorrento, si romperanno anche i rapporti personali  e solo resterà, al di sopra della necessaria inimicizia, quel sentimento di « interiore e reciproca appartenenza, per cui , l’uno e !’altro, da quel momento, si sentiranno nel mondo, completamente soli >>. Attraverso la crisi spirituale di un’analisi psicologica della realtà, che Nietzsche designerà più tardi come nichilistica, egli ritrovò in un nuovo tono, l’antica coscienza spirituale, che già lo aveva condotto a Wagner ed ai greci, ed aveva fatto di lui il sacerdote del suo Iddio Dionisio. Ricondotto l’uomo alla realtà ed abolito ,il concetto di Dio, abolita l’immobilità delle leggi , morali, l’uomo è apparso a Nietzsche I come l’arbitro della propria grandezza. Soltanto dall’uomo, dipendeva la massima elevazione, e potenza al suo sviluppo. Egli credette di averle trovate,nella concezione « dell’eterno ritorno», e nella concezione del ·superuomo. Da ciò derivò una nuova legge, che non è più un , gioco imposto all’uomo, ma una cosa sola invece con la sua natura, forza congenita, e strumento della sua volontà di potenza: la legge del superamento, per la quale vivere . significa , ascendere perennemente, al di sopra di tutto ciò che è stato rag- , giunto. È una legge, è stato scritto, che vale per tutti gli uomini, , e il superuomo, ne è l’incarnazione. In questa atmosfera,nacque « Così parlò Zaratustra » (1883- 1885) opera mista di annunciazione profetica,e di poesia. La reazione di Nietzsche,contro le dominanti tendenze democratiche e liberali, socialiste, comuniste I anticipò spesso sviluppi ,che in seguito si sono venuti compiendo con una intuizione di futura sempre ardente intimità di adesione spirituale.Negli scritti« Der Fall Wagner » (1888) e« Nietzsche contra Wagner » (1888), pur nel vilipendio che esprime e l’odio,è sofferto amore, la critica,è reazione contro la passione non vinta. Stava correggendo le bozze di« Ecce Homo »,quando nel 1888.lo colse la follia,all’età di 44 anni. Due anni dopo, morì a Weimar. Un posto importante nella vita di Nietzsche,è rappresentato dalla sorella Elisabetta, che dopo averlo assistito nella sua malattia, alla sua morte, sottrasse alla madre i diritti d’autore, dei quali rimase l’unica proprietaria. Ella s’impossessò della bella villa a Weimar. e avendo bisogno sempre di denaro, ottenne sussidi ingenti da mecenati I che ammiravano lei e suo fratello. Ultimo Adolfo Hitler, che « avendo già fatto di Nietzsche il filosofo del nazismo » fece di Elisabetta,la di lui profetessa in terra. Elisabetta, alterò , o fece alterare , o soppresse, pagine cruciali di Nietzsche postumo, ad avallo della propria tesi, che prospettava un Nietzsche,arcirazzista e protofascista. Oggi quei testi, sono stati in buona parte faticosamente restaurati 1e l’immagine di Nietzsche, non è più macchiata di falsi. Dalla « Vita di Nietzsche » di Curt Paul Yanz apprendiamo che l’illustre filosofo, il 24 settembre 1876, scrisse al barone Von Seydlitz: « Il 1 ° ottobre,Lei andrà a Davos1 ed io lo stesso giorno in Italia,per ritrovare la salute a Sorrento, mi accompagnano: un amico: Paul Ree, un allievo: Alberto Brenner, e la signora Malwida Von Meyesemburg. Rimarremo a Sorrento  per circa un anno ». Dopo avere effettuato il viaggio per mare da Genova a Napoli, la comitiva nella giornatà del 26 ottobre I decise di cercare il giorno seguente una pensione a Sorrento, come Malwida scrive il 28 ottobre alla figliastra: « L’altro ieri sera, percorsi Posillipo in carrozza,coi miei tre signori; c’era una luce divina, veramente fiabesca, sul Vesuvio maestose nubi temporalesche, dal cui fiammeggiare tra un cupo color rosso e nero, si levava un arcobaleno, la città risplendeva come se fosse fatta d’oro puro, dall’altra parte . il mare si stendeva color bleu profondo. Era così meraviglioso. che i signori erano ebbri di piacere. Non ho mai visto Nietzsche,così vivace. Rideva dalla gioia. Dopo maturo deliberare, venne deciso di andare a Sorrento, e così ieri mattina partimmo; e arrivammo qui con tempo splendido; andammo subito alla pensione tedesca, · Villa Rubinacci, che avevo già visto poco tempo prima .(il 20 ottobre). « Anche qui è molto bello e comodo, dato che i signori, hanno la loro zona completamente appartata, sicché io, sono libera da ogni imbarazzo. I Wagner, dove siamo stati la sera, erano arrabbiati, perché non avevamo presa una dépendance del loro albergo Vittoria, che è pieno di sole, ma laggiù, è più caro , e meno indipendente. Qui siamo i padroni di noi stessi, e l’albergatrice tedesca, è una brava persona. Da ogni parte, si vedono terrazze. Le finestre del soggiorno, hanno di fronte  Napoli in pieno sole, la mia amata Ischia.e il Vesuvio. Davanti a casa, c’è un vero e proprio boschetto di ulivi e di aranci, che formano il primo piano verdeggiante del quadro ».Ben presto la convivenza di queste quattro personalità, così diverse, assistite dalla cameriera di Malwida, Trina, si adagiò in un ritmo quotidiano,raramente interrotto. Il giovane Brenner, così scrisse ai suoi parenti a Basilea: « Abitiamo un poco fuori Sorrento, nella parte dove si trovano soltanto giardini, ville, e case di giardinieri. Tutta questa zona, è come un convento. Le stradine sono strette,fermate da due muri,che corrono su entrambi i lati. ad altezza d’uomo, sui quali si levano cipressi, aranci, fichi, limoni, e tralci di vite in ghirlande, che fanno una bella cornice, alla striscia azzurra del cielo. Poiché le poche case, sono situate per lo più entro i muri, si ha l’impressione di trovarsi in un labirinto. Noi abitiamo nella Villa Rubinacci. Un piccolo aranceto, i divide dal mare: dal boschetto, bisogna scendere quasi a perpendicolo, giacché Sorrento. è costruita sopra una rupe, noi abbiamo due grandi terrazze, che guardano il mare e i monti. Tuttavia la casa, è a buon prezzo, non solo in senso relativo. ma in assoluto; non è  elegante … » . Nei primi mesi,il riposo e la regolarità delle giornate parvero esercitare un certo influsso calmante, sulle condizioni di Nietzsche, com’egli poté riferire il 7 dicembre 1876 a Naumburg: « Ora va di nuovo un po’ meglio. Il clima è assai mite, ieri Rée, ha fatto il bagno in mare. Io faccio molte passeggiate, lo stomaco e il sonno, sempre benissimo ». Anche Malwida, aveva , scritto alla figlia,il 20 novembre: « Di recente Nietzsche,ha detto, di non essere mai stato così bene nella sua vita, e che certo non . starà mai più così. Davvero sta decisamente meglio, ha detto che , ricomincia ad avere un’idea I di quel che sia la salute ». Dopo , questo miglioramento ,si acuirono gli attacchi dei suoi dolori di testa, e Nietzsche così scrisse ai familiari, il 15 dicembre: « Ho appena superato una giornata pessima. Altrimenti stavo un po’ meglio. Faccio molte passeggiate, ho abbandonato completamente il lavoro, anche la dettatura, e le discussioni. Come andrà a finire? ». E il giorno seguente, scrisse al Barone Von Seydlitz: « Abbiamo un tempo così dolce, che uno dei miei amici, fa il bagno in mare,quasi ogni giorno; ed io salgo sui monti,e cerco di sfuggire al mio dolore di testa, finora senza riuscirci veramente ».  Un po’ più sommariamente riassume la situazione il 24 dicembre ai suoi: « Mi sono molto rinforzato; finora neanche una indisposizione allo stomaco, ma ogni settimana. un giorno di violento mal di testa ». Nietzsche terminò il suo soggiorno, prima del previsto ( si era riproposto di rimanere un anno) ed il 7 maggio 1877 lasciò Sorrento, diretto a Bad Ragaz nella valle superiore del Reno per contiuare a curarsi.

Dal sito  http://www.nietzschesource.org/SN/diorio-2014

Ontologia e gnoseologia nell’estate del 1881.  La svolta costruttivista di Nietzsche  Paolo D’Iorio

1.I quaderni scritti da Nietzsche a Sils-Maria nell’estate del 1881 contengono numerosi appunti per un’opera dedicata all’esposizione del pensiero dell’eterno ritorno. Il progetto di quest’opera esiste in due versioni, una argomentativa e l’altra narrativa, scritte l’una a fianco all’altra nelle prime pagine del quaderno M-III-1[1]. La versione narrativa, intitolata Meriggio ed eternità. Lineamenti di una vita nuova, non è altro che il primo abbozzo del Così parlò Zarathustra, di cui contiene l’incipit: «Zarathustra, nato sul lago Urmi, lasciò a trent’anni la sua patria[2]…» La versione argomentativa, intitolata Lineamenti di un nuovo modo di vivere, non è mai stata pubblicata da Nietzsche ma rimane un documento molto importante per comprendere il quadro concettuale all’interno del quale matura il pensiero dell’eterno ritorno e si disegna la figura di Zarathustra. Al di là della diversità di stile, fra queste due versioni esiste, infatti, una profonda identità tematica[3]. La versione argomentativa si presenta come un saggio teorico composto di quattro libri dedicati rispettivamente all’ontologia, alla gnoseologia, alla filosofia morale e al pensiero dell’eterno ritorno.

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