GIORNATA DELLA MEMORIA 2020 video

L’olocausto, la Shoah, la giornata della memoria, ecco i diversi modi di commemorarla in Penisola e a Napoli. Con una esposizione di opere che nel periodo di guerra dal Museo di Capodimonte presero il via per Berlino. Oppure una piece teatrale ” La moglie Ebrea” all’Archivio di Stato. A  Piano con un incontro con il comune di Tora e Piccilli . A Meta sabato 25 gennaio a Vico Equense .

 

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La grande Storia: quando Tora e Piccilli salvarono gli ebrei Marcella Calascibetta  Bambini ebrei deportati ad Auschwitz

I nomi della storia sono famosi, compresi quelli dei grandi generali e delle epiche battaglie. Non sempre, però, coloro che partecipano attivamente agli avvenimenti vengono ricordati a sufficienza. Oggi vi raccontiamo una storia importante, di coraggio e di lealtà, di un passato non troppo lontano, che tuttora non cessa di essere dimenticato. Non molto tempo fa, i comuni di Tora e Piccilli diedero rifugio ad una colonia di ebrei, soggiogati dalla morsa fascista!

Gli ebrei salvi dalle leggi razziali: il rifugio di Tora e Piccilli

Tora e Piccilli costituiscono una sola municipalità, essendo però due comuni a sé stanti. Entrambi sono ameni paesini con poco più di mille abitanti, e si trovano in una zona collinare. Al di là della graziosità di questi luoghi, è importante ricordare come entrambi siano stati protagonisti dell’unico episodio noto in Italia in cui tutta la comunità si schierò a favore degli ebrei. Nel 1938 vennero emanate dall’allora governo fascista le vergognose leggi razziali, e nel 1942 la prefettura di Napoli intimò di schedare ogni singolo residente ebreo della città e della provincia. Lo scopo era non solo quello di conoscere il loro numero effettivo, ma anche di costringerli ai lavori forzati. Fu proprio in questa sciagurata occasione che Tora e Piccilli si vestirono di coraggio e umanità, diventando il simbolo della lotta alla tirannia e al degrado sociale.

Tora E Piccilli Ebrei Rifugio - i rotoli sacri della torah

I rotoli sacri della Torah

Per gli ebrei che furono accolti, non poteva certo essere un caso che questi luoghi avessero un nome così importante. Infatti la parola Tora è molto simile alla Torah, la Legge ebraica. Come in ogni impresa che si rispetti, anche in questa non mancarono i dubbi. Alcune persone di Tora erano piuttosto contrarie e preoccupate circa l’entrata degli ebrei nella propria città, anche perché per gli abitanti essi venivano considerati dei miscredenti, non andando a messa ogni domenica. A queste perplessità rispose il parroco Don Ferdinando Di Corpo, che li illuminò sul perché di questa condotta apparentemente blasfema. A quel tempo Napoli fu bombardata senza pietà, e molte famiglie dei paesi limitrofi, assieme ad un gruppo di ebrei, giunsero qui per salvarsi. Tora e Piccilli si mostrarono gentili e aperte, e gli ebrei in cerca di rifugio trovarono solidarietà e ospitalità presso tutti gli abitanti del paese.

Tora e Piccilli, piccole città dal cuore grande

Dopo le disposizioni del governo a Napoli, nessun cittadino di Tora e Piccilli negò il suo aiuto ai poveri ebrei malcapitati. Tutti quasi fecero a gara per ospitarli e soccorrerli, ma sicuramente prima fra tutte fu la baronessa Antonietta Falco. Questa donna così determinata apparteneva ad una ricca famiglia napoletana, e non ci pensò due volte prima di dare rifugio agli ebrei che sentì bussare alla sua porta. La baronessa, con il sostegno dell’intera popolazione, diede asilo e protezione a tutti. Addirittura la nobildonna fece della sua enorme e splendida villa una sinagoga, dove gli ebrei potevano pregare e dedicarsi alle loro funzioni religiose. Anche quando il paesino di Tora fu circondato dalle truppe tedesche e assistette alla crudele uccisione di migliaia di uomini, in molti mantennero il silenzio. Nessuno denunciò gli ebrei e, anche in quel difficile frangente, tutti si adoperarono per proteggerli.

Tora E Piccilli Ebrei Rifugio - veduta aerea della città

Veduta aerea di Tora e Piccilli

Persino le antiche forze dell’ordine del posto, che erano al corrente dei movimenti clandestini, finsero di non sapere nulla. Emozionanti sono i racconti dei sopravvissuti, che narrano di scene commoventi di solidarietà fra gruppi di ebrei e la popolazione. Alcune foto di questi momenti sono riportate anche nel testo Il silenzio dei Giusti, del giornalista Piero Antonio Toma. Onore a Tora e Piccilli dunque, che ancora oggi possono e devono andare fiere del loro operato, oltre ad essere un valoroso esempio da seguire!

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