Penisola sorrentina,corona virus rischio dai negozi cinesi?

E’ quanto in queste ore i cittadini si stanno chiedendo.Visto che la situazione al momento risulta  grave ed indecifrabile in primis per il Governo cinese e soprattutto  perché la città di Whuan , focolaio del virus, risulta essere oltre che popolosa un importante scalo merci a livello internazionale.  

 

In relazione al corona virus il Ministro della Sanità della Cina, Ma Xiaowei, ha affermato che la capacità di diffusione sembra diventare più forte e che non sono ancora chiari i rischi della sua mutazione poiché la diffusione del virus accelera e la situazione  pertanto la si può considerare  grave. Anche perché la conoscenza  del corona virus rimane limitata. Sebbene è ormai noto che il virus si trasmette anche durante il periodo di incubazione, diversamente da quello della Sars. Incubazione  che  può variare tra 1 e 14 giorni. Secondo gli ultimi dati statali, in Cina i morti sono 56, i casi confermati 1.985  per la maggior parte a Wuhan e nello Hubei che circonda la città, inclusi 10 tra in Hong Kong, Macao e Taiwan (che i cinesi considerano provincia). I casi sospetti sono 2.684.

Il Ministro Ma Xiaowe si è presentato con quattro colleghi ministri, allineati per comunicare il bollettino di guerra contro il virus. Ci sono i responsabili della Sanità, Industria, Tecnologia, Trasporti. Tutta la Cina è mobilitata dopo che sabato sera anche Xi Jinping ha dichiarato  che “la diffusione del virus accelera, la situazione è grave”.

In Italia i casi sono limitati ed al momento non si registra alcuna allerta. Negli aeroporti, sono scattate  le prime misure di controllo. A Roma tuttavia  è quasi psicosi coronavirus. Nella Capitale inizia a serpeggiare la diffidenza da contatto con i cittadini dagli occhi a mandorla (fonte Il Tempo.it)

Una certa ansia e preoccupazione si inizia a registrare anche in Penisola sorrentina, dove come è noto, così come in altre parti della nazione, negli ultimi tempi sono stati aperti una serie di negozi di prodotti commerciali provenienti dalla Cina e gestiti da cinesi. Una situazione che inizia a creare allarme anche sui social con la diffusione di messaggi più o meno preoccupanti (che di seguito pubblichiamo) e che tuttavia, visto anche gli sviluppi improvvisi della situazione, potrebbero essere presi in considerazione dalla popolazione. Proprio a causa di quanto diramato dal Ministero della Sanità cinese, circa una situazione incontrollabile e grave, le precauzione in questi casi non sono mai abbastanza. Anche se determinate disposizioni spettano innanzitutto alle Autorità Sanitare, che fortunatamente nel nostro Paese, in altre occasioni di emergenza, sono state  sempre più che efficienti. (s.c.)

Riceviamo e pubblichiamo:

 “Il diffondersi del temuto virus in  particolar modo nella città di Wuhan, grande e popolosa città della Cina e importante scalo merci e passaggio di affari commerciali internazionali), sarebbe consigliabile non andare nei negozi cinesi per un breve medio periodo, finché questo virus non sarà circoscritto e sconfinato; il perché è giustificabile in quanto molte persone e commercianti cinesi che lavorano in Italia, hanno contatti continui con la catena di distribuzione nei loro ingrossi, dove tanti imprenditori cinesi vengono o sono passati per Wuhan per ovvi motivi di business nell’ultimo periodo. Speranzosi di non essere discriminatori, ma bensì d’ausilio alla popolazione, lanciamo questo appello solo a scopo protettivo della salute nazionale, non per fini commerciali.”.  26 gennaio 2020

Fonte:Ansa, Il Tempo.it, Facebook

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